Vibraphonic – On A Roll


Vibraphonic – On A Roll

I Vibraphonic sono nati nel 1990 per volontà del vibrafonista Roger Beaujolais, Sulla scia del successo piuttosto casuale ottenuto da due brani intitolati “Believe In Me e “I SeeYou”, che vennero pubblicati per la Acid Jazz Records su altrettante di  quelle compilation che erano così popolari all’epoca (Totally Wired). Successivamente hanno prodotto cinque album, tutti con buoni risultati di vendita, soprattutto negli USA. La band, che potrei definire post acid jazz, è caratterizzata da uno stile funky soul che non è altro che l’estensione ideale di quella corrente portata alla ribalta da gruppi molto più famosi, come gli Incognito, i Brand New Havies, Jamiroquai o i Groove Collective. Con un elemento particolare ed inedito: lo strumento principale è proprio il vibrafono del leader. Da notare inoltre che i brani dei Vibraphonic sono per la maggior parte strumentali. Roger Beaujolais è un musicista di formazione jazzistica ed è anche insegnante di vibrafono presso il Trinity College di Londra. Uno dei pochi portabandiera contemporanei di questa affascinante percussione, che nel jazz ha avuto stelle di prima grandezza come Lionel Hampton e Milt Jackson o più recentemente Gary Burton e Dave Samuels. La line up della band è cambiata poco dall'inizio dell’attività e comprende Tony Remy alla chitarra, Nick Cohen al basso, Alison Limerick & Lennox Cameron alla voce, Pete Lewinson o Frank Tontoh alla batteria e Mark Lockheart al sax tenore e soprano. "On A Roll" (del 1997) è il quarto album di Vibraphonic, ed è forse quello dotato del miglior groove complessivo, con il conseguente risultato di essere il loro titolo più funky, quello più raffinato,  in ultima analisi il lavoro più valido fino ad oggi.  Se da un lato le loro inclinazioni jazzistiche qui vengono indubbiamente minimizzate, per contro emerge una sensibilità verso il soul funk aumentata rispetto al passato, così come appare generalmente migliorata l’abilità nel comporre le canzoni e orchestrare gli arrangiamenti. Il disco si distingue in particolare sui brani strumentali come "Chance Meeting" dove è in bella evidenza il vibrafono e l’arrangiamento è ricco e corposo, oppure "Know What I Mean" dal ritmo funky, bei fiati e un gran assolo di Beaujolais. Molto bello anche “Broken Promises”, probabilmente il numero più jazzy dell’intero album, che scorre fluido su un medio tempo mettendo in bella evidenza Mark Lockheart al sax soprano e l’onnipresente vibrafono di Roger.  In generale i pezzi strumentali sono sempre piuttosto brillanti, segno di una buona coesione e della qualità degli interpreti. I pochi interventi cantati si fanno notare su "It Isn’t Magic" con protagonista la brava Alison Limerick e “Be Careful”, nella quale troviamo l’originale voce maschile di Lennox Cameron. Entrambe sono tipiche canzoni soul molto orecchiabili, immancabili in questo genere musicale. Ma è Roger Beaujolais il vero deus ex machina di tutto il progetto ed lui che guida la creatura Vibraphonic attraverso il sapiente uso del suo vibrafono; spesso in veste di solista, talvolta in qualità di comprimario al servizio della band. Così trovano il giusto spazio anche gli interventi dei sax di Mark Lockheart e della chitarra di Tony Remy, senza dimenticare, come abbiamo visto, i due validi cantanti. On The Roll è indubbiamente un disco molto gradevole, dai toni sofisticati senza essere complesso o noioso. Immediato e orecchiabile, strizza l’occhio alla dance ma lo fa con molta discrezione ed è perfetto come colonna sonora di una bella passeggiata in automobile o come piacevole sottofondo di una serata fra amici. Non ha velleità di essere un capolavoro, non c’è alcuna ambizione in questo gruppo inglese di acid jazz. Per una volta si tratta solamente di cinquanta minuti di buon funky soul che coinvolge senza impegnare: non è cosa da poco.