Chase – Pure Music


Chase – Pure Music

Indicando il termine "jazz-rock" tutti probabilmente pensiamo subito a band come i Weather Report, i Return To Forever o la Mahavishnu Orchestra, oppure ad altri gruppi più commerciali come ad esempio i Blood, Sweat & Tears o i Chicago. Ma una band, ormai purtroppo dimenticata, chiamata Chase, nei primi anni '70 rivaleggiava con tutti loro, proponendo uno stile originale e ottenendo anche un discreto successo. I Chase sono una creatura del virtuoso trombettista Bill Chase che nel 1970 mise insieme questo gruppo, in un'epoca in cui  tra gli appassionati di musica cominciava a farsi strada una certo interesse per la fusion ed il jazz-rock. La formazione dava il meglio di se nelle esibizioni dal vivo dove in ogni show sembravano mettere il 100 per cento della loro energia. La loro reputazione varcò così molto presto i confini nazionali statunitensi, e ci furono tour in Europa, Africa e Asia. Alla fine del 1972, Bill Chase rimescolò il gruppo con nuovi musicisti, alla ricerca di un nuovo suono per la band che potesse funzionare musicalmente per lui ma che anche il pubblico potesse accettare con entusiasmo. Un terzo album intitolato “Pure Music”, uscì nel 1974 con questa nuova formazione. Ma l’interesse e l'eccitazione per il  primo album del 1971 si erano esauriti e il nuovo disco ricevette una tiepida accoglienza, in particolare da parte della stampa. Ciò nonostante i Chase non smisero di suonare in concerto in giro per gli States. Sarebbe stato interessante vedere dove sarebbero potuti arrivare se non fosse stato per l'incidente aereo che uccise drammaticamente il leader e mezza band, in quanto Pure Music rappresentava un drastico cambiamento di direzione nella musica di questo sfortunato gruppo. Se i primi due album non erano molto diversi dallo stile dei Blood, Sweat & Tears o dei Chicago, in questo ultimo lavoro la svolta verso la fusion è più marcata ed evidente. Piuttosto che la più semplice formula della canzone,  abbiamo qui assoli di tromba sempre trascinanti, chitarre jazzy,  tastiere pirotecniche e jam session strumentali ricchissime di fiati. Anche su Pure Music troviamo due più che dignitosi brani cantati, (Run Back To Mama e Love Is On The Way) ma è il suono vivo e bruciante dei quattro numeri strumentali che ci racconta la vera storia di questo disco. Fin dall'apertura di "Weird song n °1 " appare ovvio che questa è una band nuova di zecca, pronta a volare in nuove direzioni. L'interazione tra Chase alla tromba elettrificata e Wally Yohn al sintetizzatore è straordinaria e il suono della sezione fiati è vibrante, incredibilmente poderoso. Su "Bochawa", il leader e Jay Sollenberger rivaleggiano in bravura, cercando di superarsi l’un l’altro.  Sul brano conclusivo "Close Up Tight" ci sono ancora Chase e Yohn che duettano facendo saettare tromba e synth in un gioco entusiasmante, con un sottofondo funky che ricorda James Brown. "Twinkles" è invece una ballata rilassata, quasi una possibilità che i Chase danno all’ascoltatore per prendere fiato, visto il contenuto sempre così travolgente del resto del programma. Come una piccola ma efficiente big band il gruppo inonda tutti di note e ritmo, creando un muro sonoro di grande fascino.  In effetti Pure Music è un album inebriante, reso ancora più coinvolgente dal fatto che l’ascoltatore è consapevole che purtroppo questo sarà per sempre l’ultimo passo di questi grandi e sfortunati musicisti.