The Crusaders – Chain Reaction


The Crusaders – Chain Reaction

I Crusaders sono uno dei gruppi più popolari dell’intero panorama musicale della musica fusion, della quale possono a pieno titolo essere considerati tra i padri fondatori. Dopo un inizio (con il nome Jazz Crusaders) negli anni ’60 ancorato ad un jazz tradizionale dalle forti tinte blues e soul, è a partire dal decennio successivo che la band svolta decisamente verso uno stile più ellettrico. La loro discografia è piuttosto vasta, tuttavia il periodo nel quale uscirono le cose migliori è quello compreso tra il 1972 ed il 1979. Uno dei più gustosi tra questi album è Chain Reaction del 1976, che trova i Crusaders al top della loro forma. Le composizioni sono tanto memorabili quanto accessibili,  così che l’album risulta essere uniformemente eccellente. Il chitarrista Larry Carlton offre alcune dei suoi più begli interventi “funkyzzando” (se mi è concesso il termine) al punto giusto gli arrangiamenti. Wayne Henderson dimostra che anche per il trombone c'è un posto nella fusion. Wilton Felder incarna un doppio ruolo, offrendo favolose esecuzioni di sassofono e poderosi riff di basso funky. Di Joe Sample non si finisce mai di parlare bene, il suo piano Fender Rhodes fornisce una base fantasiosa e grandissimi assoli. Da non dimenticare in ultimo Stix Hooper che regala un solido groove di batteria. La band sfoggia una interessante capacità di gestire diversi tipi di ritmi e di tempi, ed ogni membro ha molto spazio per mostrare il meglio sia a livello individuale che collettivo. "Collettivo" è la parola chiave di Chain Reaction, testimoniata dal suono da vera band che scaturisce da questi solchi, un suono che resterà un vero marchio di fabbrica, unico ed immediatamente riconoscibile. Si inizia con il sensuale blues di “Soul Caravan” introdotta dalle note della chitarra di Carlton, che andrà poi a chiudere in bellezza il brano. Nella parte centrale la proverbiale esplosione sonora data dalla combinazione tra il sax di Felder e il trombone di Henderson. “Creole” scorre su un tappeto ritmico sincopato, molto originale, il sax tenore è il primo degli strumenti solisti, per lasciare spazio ad una conclusione corale. “Chain Reaction” incanta da subito con il suo accattivante e vivace ritmo e ci offre l’occasione di ammirare Wayne Henderson ed il caldo suono del suo trombone. Carlton torna protagonista, mentre Joe Sample, con il  suo magico piano elettrico, non manca di ricordarci quali siano le solide basi sulle quali debba poggiare un bel pezzo. “I Felt The Love” è una ballata fatta apposta per valorizzare il sound profondo e molto soul del sax di Felder. Stile texano invece per “Mellow Out” allegra e ritmata come vuole la scuola sudista. Il brano probabilmente più bello dell’intero disco è la magnifica “Rainbow Visions”, una canzone dal medio tempo, ideale trampolino per gli assoli di Joe Sample al piano elettrico e nuovamente di Wilton Felder al sax. Suona diversa “Hallucinate” forse per la strana combinazione ritmica e l’atmosfera piuttosto inusuale, ma il rhodes di Sample è come sempre magico. Un insolito synth introduce “Hot’s It” subito seguito dal fluidissimo piano elettrico di Joe Sample che guida i giochi fino all’arrivo dell’immancabile sax. “Sugar Cone” è la classica canzone in stile Crusaders, riff di chitarra ritmica, ritmo rilassato, e melodia suonata all’unisono da fiati e tastiera. Si chiude con l’uptempo di “Give It Up” che ancora una volta suona come un brano d'insieme dove la partecipazione di tutta la band è equamente condivisa. Chain Reaction è stato uno degli album che più hanno contribuito ad attirare i giovani appassionati di rock,  soul e pop ad esplorare anche il più difficile mondo del jazz, un merito che già di per se avrebbe un’immensa valenza culturale. Se a questo sommiamo i contenuti di indubbio spessore dati dalle belle tracce contenute nell’album, insieme ad una fantastica coesione tra i membri stessi dei Crusaders, non è azzardato dire che questo disco appartiene alla ristretta cerchia degli imperdibili. Se poi riuscisse ad innescare la vostra personale “reazione a catena”  a quel punto non potreste fare a meno di andare a cercare anche gli altri bellissimi lavori del periodo dei Crusaders: Free as the Wind, Those Southern Knights, Images o Street Life. Ne varrebbe senza dubbio la pena.