Cedar Walton – Animation / Soundscape


Cedar Walton – Animation / Soundscape

Cedar Walton si è guadagnato un’ottima reputazione come pianista soprattutto suonando per tre anni nel gruppo hard bop di Art Blakey, i famosi Jazz Messengers. Ciò accadeva nei primi anni ‘60 ma, come molti musicisti jazz, con l’arrivo del decennio successivo, Walton abbandonò il jazz tradizionale alla ricerca di un percorso più fusion che fosse maggiormente consono ai tempi e ad un nuovo e più vasto pubblico. Dopo una serie di album per alcune piccole etichette, nel 1978 Walton è approdato in una grande casa discografica, la Columbia. Con la famosa major è rimasto sotto contratto per due anni e durante la sua permanenza ha registrato due album, “Animation” e “Soundscapes”, che ora sono stati meritoriamente ristampati su un singolo CD dall’etichetta Soul Brother. (I vinili originali erano piuttosto brevi ed è dunque un’ottima idea quella di accoppiarne due per pubblicare un singolo disco di durata consistente) In gran parte trascurati, anche dai più irriducibili fan della fusion, i due album di Cedar Walton per la Columbia sono gemme perdute di questo genere spesso bistrattato dai puristi del jazz. Sono inoltre un perfetto veicolo per l’ascolto del sempre amato piano elettrico Rhodes, del quale il pianista texano si dimostra un interprete assai efficace.  Stilisticamente, hanno entrambe molto in comune con il lavoro del Bob James del periodo con la CTI e la Tappan Zee. “Animation” del 1978 è probabilmente il più forte dei due album, dove spicca “Jacob’s Ladder”, elegantemente arrangiata per valorizzare al massimo il fantastico interplay che il sassofonista Bob Berg e il trombonista Steve Turre forniscono in veste di sezione fiati. Il piano Fender Rhodes di Walton è tremendamente funky ed il suo assolo è da brividi. Molto bella anche la resa strumentale di “Another Star” di Stevie Wonder, allegramente latineggiante, seppur sempre funky grazie alla combinazione della batteria molto propulsiva di Al Foster, del basso slap di Tony Dumas e delle percussioni del grande Paulinho da Costa. Un’atmosfera latina pervade anche la sinuosa “It Could Happen” brano molto orecchiabile con un favoloso tocco di piano elettrico di Cedar Walton. Piena di sano funk groove anche “Ala Eduardo”, dive ancora una volta è da sottolineare quanto Walton abbia confidenza con il suo Rhodes e sappia valorizzarne al massimo le potenzialità espressive. L’altro album si intitola "Soundscapes" ed è invece del 1980, quando fu registrato con una formazione di musicisti quasi identica a quella del gemello Animation. Una sessione che viene arricchita dalla potente presenza di Freddie Hubbard sul brano “The Early Generation” e da quella del cantante Leon Thomas, che aggiunge i suoi caratteristici e morbidi toni vocali nella canzone “Warm To The Touch”. Altre tracce degne di nota sono certamente “Latin America” nel cui titolo sono sintetizzati lo stile e l’atmosfera sudamericana di cui è totalmente intrisa. Notevole è anche la sensuale ed avvolgente “Sixth Avenue”, tra l’altro arrangiata benissimo. Cedar Walton è stato un grande pianista in ambito jazzistico, nel contesto del quale ha scritto ed interpretato pagine memorabili. Ma ha saputo essere creativo e misurato anche nella sua fase più commerciale, mantenendo un livello di produzione musicale decisamente alto. Tutto sommato, questo cd è un’ottima “doppietta” che non dovrebbe mancare nelle collezioni degli appassionati del piano elettrico Rhodes, ma potrebbe risultare di gradimento anche per un più vasto pubblico di seguaci della fusion o dello smooth jazz, compreso quello contemporaneo.