Steps Ahead - Steps Ahead


Steps Ahead - Steps Ahead


Il collettivo musicale attualmente noto come Steps Ahead, originariamente si chiamava solo Steps. Era il 1979 ed il vibrafonista Mike Mainieri decise di mettere insieme questa super band inizialmente solo per un tour in Giappone. Da quella esperienza (della quale esiste comunque testimonianza discografica) nacquero gli Steps Ahead, un gruppo di grande rilevanza nel jazz contemporaneo, come i cugini “Jellowjackets” e i padri putativi “Weather Report”. Nel corso del tempo tra i suoi membri sono apparsi alcuni dei più bei nomi del panorama musicale moderno: il sassofonista Michael Brecker, i tastieristi Don Grolnick, Eliane Elias e Rachel Z o ancora il chitarrista Mike Stern. Sono passati nelle fila degli Steps Ahead anche i bassisti Eddie Gomez e Darryl Jones  e i batteristi Peter Erskine e Steve Smith. La musica degli Steps riunisce in unico progetto il jazz, il funk, la fusion e qualche sprazzo di rock in un mix originale e diverso da quello prodotto da altri gruppi simili; il loro è un sound caratteristico che non è solo virtuosismo ma riesce spesso ad essere davvero emozionante. Il gruppo è stato decisamente più attivo durante il periodo compreso tra il 1979 ed il 1986, per poi ridurre l’attività discografica ed anche quella live attorno alla metà degli anni '90. I primi tre album furono registrati comunque con il nome breve Steps e pubblicati, come detto, solo sul mercato giapponese: un vero peccato perché quei due live e l’album di studio Step By Step sono davvero molto validi e meriterebbero una diffusione ben superiore. Il debutto discografico fuori dai confini nipponici degli Steps Ahead (finalmente con il nome completo) ci presenta la versione datata 1982 del gruppo: il vibrafonista Mike Mainieri, il sassofonista Michael Brecker, la pianista Eliane Elias (una giovane sconosciuta in quel momento), il bassista Eddie Gomez, e il batterista Peter Erskine. La band produce una musica in qualche misura di difficile definizione e sicura catalogazione ma è senza dubbio di grande qualità, a tratti anche piuttosto accattivante, pur se con forti connotazioni jazzistiche. Questo è un progetto musicale complesso e articolato che raccoglie parte dell’eredità dei Weather Report e crea a sua volta uno scenario nuovo. Si tratta essenzialmente di fusion di pregevolissima fattura, dove il jazz è più di una semplice traccia e  nella quale i musicisti entrano ciascuno con il proprio bagaglio artistico e la propria tecnica individuale, mettendosi al servizio di un’idea comune. Michael Brecker, con il suo meraviglioso sax, impreziosisce qualsiasi cosa e certo non viene meno in questa circostanza. Mike Mainieri porta il suo contributo compositivo e la sua raffinata tecnica vibrafonistica, spesso suonando  il synthivibe, ovvero la versione elettronica del più famoso fratello acustico. La Elias mette in mostra le sue doti di eccellente pianista che più tardi le garantiranno una grande carriera solista. Su Peter Erskine c’è poco da dire, è uno dei più grandi drummer degli ultimi 40 anni e il suo tratto distintivo non fa altro che arricchire il già ricco menù degli Steps Ahead.  Il più eclatanti tra i sette  brani originali proposti sono "Pool"  firmata dal grande Don Grolnick e la carsibica "Islands" di Mike Mainieri: due pezzi di grande jazz contemporaneo che riassumono perfettamente lo spirito della musica del gruppo. “Loxodrome” di Eddie Gomez è un brano di hard bop che è una perfetta vetrina per il dinamico basso dell’autore e vede una Eliane Elias perfettamente a suo agio con il linguaggio del jazz, mentre l’intervento di Brecker al sax è una delizia per intenditori. Molto bella anche “Both Sides of the Coin”  con il suo ritmo in costante cambiamento e il gioco di sax e vibrafono a dettare le linee melodiche. “Skyward Bound” è una stupenda ballata dal sapore blues, dal sapore notturno e affascinante, di grande atmosfera. Si torna all’hard bop con la nervosa e veloce “Northern Cross”, che è il contributo compositivo di Peter Erskine ed infatti lo vede protagonista di un tappeto poliritmico complesso, a dimostrazione della sua innegabile maestria alla batteria. Si chiude con una improvvisazione in trio da parte di Gomez, Mainieri e Brecker: una sorta di brano di jazz da camera inquietante e molto particolare intitolato non a caso “Trio (An Improvisation)”. Il primo omonimo album degli Steps Ahead rappresenta al meglio la modernità dell’idioma jazzistico. Ha giusto un tocco di fusion senza che mai venga persa di vista l’essenza del jazz mainstream: le lunghe improvvisazioni, le complesse armonie gli intrecci ritmici più arditi. Se l’eredità dei Weather Report poteva essere raccolta da qualcuno, di sicuro gli Steps Ahead se ne sono impossessati rielaborandola con originalità e grande personalità, arrivando ad un risultato di assoluto valore, veri "passi avanti" come recita la traduzione del nome stesso della band . Il loro “primo” album è un must per qualsiasi serio appassionato di musica jazz.