Journeys – Different Places


Journeys – Different Places

Che i movimenti musicali noti come fusion  o come  smooth jazz non siano cosa solo americana è ormai un dato di fatto. Da molto tempo in ogni parte del mondo nascono seguaci di queste correnti popolari del jazz. Se non sorprende che possa essere l’Inghilterra, la Scandinavia o la stessa Italia a vedere un fermento crescente di musicisti impegnati nelle forme più contaminate del jazz, può certamente sembrare più curioso che anche nella piccola Svizzera ci siano gruppi orientati verso la fusion. I Journeys ne sono un esempio: con il loro emozionante mix di brani funk groove, belle ballate e smooth jazz profumato di atmosfere latine, questi bravi musicisti svizzeri propongono un viaggio musicale che esplora diversi territori e che cattura l’attenzione sin dal primo ascolto. Se siete amanti delle melodie accattivanti, di brani ricchi di armonia, interessanti groove  e assoli eccitanti, i Journeys con il loro nuovo CD “Different Places" fanno esattamente al caso vostro. Questo nuovo quintetto molto promettente è in grado di trascinare l’ascoltatore in un percorso fatto di continue variazioni di stile. Una piccola perla nel mare delle nuove pubblicazioni che è una scoperta estremamente piacevole. Journeys è il progetto di cinque esperti musicisti di Zurigo, che hanno maturato moltissima esperienza nel campo del jazz negli ultimi venti anni ed infine hanno deciso di metterla a frutto unendosi insieme per dare vita ad una band che appare già perfettamente amalgamata e creativa. Il chitarrista Dennis Roshard che ha suonato con il vincitore del Grammy Award Andreas Vollenweider, (il più famoso musicista svizzero degli ultimi anni) è l’autore della maggior parte delle composizioni. Anche il pianista Angelo Signore, il cui pregevole lavoro alle tastiere arricchisce Different Places, ha contribuito a sua volta con due brani originali. Michael Voss è uno dei sassofonisti più intensamente soul disponibili sulla scena smooth jazz di oggi. Luciano Maranta è un solido bassista dotato di tecnica e groove, mentre Robert Mark pilota la band con la sua ardente batteria e il relativo corollario di percussioni. Il lavoro del 2016 è il felice risultato della collaborazione tra questi talenti svizzeri, tanto atteso dai fan nel paese natale della band, quanto degno di essere scoperto al più presto possibile dagli appassionati di musica di tutto il mondo. Su Different Places non ci sono molti punti deboli o numeri che prestino il fianco a troppe critiche: in particolare si fanno preferire i brani più carichi di funky e quelli in classico stile fusion. Meno interessanti sono forse le canzoni di atmosfera più soft o quasi new age. Nel dettaglio “Looks Bad Feels Good” e “Earl’s Funk” entusiasmano con il loro richiamo diretto agli Spyro Gyra, e incanta la ritmata “Cindy Lee” dal groove irresistibile. Molto intensa, grazie in particolare al bell’assolo di chitarra, “Touch Of Cool”. Il più latino dei brani dell’album è quasi “santaniano” e si intitola “Change Of Season”. “Etè En France”, che apre il cd, è un po’ il compendio di tutta la filosofia musicale dei Journeys: a tratti fa venire in mente i primi Yellowjackets. Il set si chiude con un ultimo breve brano soul funk non a caso intitolato “Give Groove A Chance”. Sulla base delle accattivanti composizioni di Dennis Roshard e Angelo Signore, la band ha creato un’eccitante formula a cavallo tra la miglior fusion e il meno banale degli smooth jazz. Non stupisce che i Journeys lascino il pubblico estremamente appagato anche durante i loro concerti, in fondo si sono creati una fama proprio attraverso le esibizioni live nei jazz club di Zurigo. E’ un vero peccato che per il momento non abbiano ancora varcato i confini della Confederazione Elvetica, ma l’uscita di Different Places rappresenta di sicuro un punto di svolta nella carriera dei Journeys, che appaiono destinati ad un buon successo anche su scala internazionale. Quindi un consiglio: partite con fiducia dalla Svizzera ed intraprendete questo piccolo viaggio in musica insieme ai Journeys che sapranno condurvi verso alcuni di quei “different places” nei quali, dopo, avrete sempre voglia di tornare.