Gene Ammons - Bad! Bossa Nova


Gene Ammons - Bad! Bossa Nova

Uomo dalla vita difficile e controversa, inficiata dalla tossicodipendenza come spesso accadeva ai musicisti jazz degli anni a cavallo tra i 50 e i 60, Gene Ammons è tuttavia un personaggio di un certo rilievo musicalmente parlando. La sua voce strumentale potente ed espressiva, fortemente influenzata da Lester Young e Ben Webster (due giganti del sax), gli garantì una grande popolarità tra gli appassionati del sax tenore ed è da considerare a tutti gli effetti uno dei fondatori della scuola di Chicago per quanto riguarda il suo strumento. Una scuola, quella della metropoli dell’Illinois, a tutt’oggi un riferimento importante. Questa è stata l’ultima registrazione di Ammons prima di vedersi infliggere una seconda lunga condanna per possesso di eroina (la prima gli fu comminata 4 anni prima per lo stesso motivo). Inutile dire che questi stop forzati rappresentarono un severo impedimento ad una carriera musicale potenzialmente molto più felice. Il suo disco successivo sarebbe stato registrato più di sette anni dopo. La musica è sorprendentemente ottimista, upbeat con il nostro Gene affiancato da due chitarre (Bucky Pizzarelli e Kenny Burrell), una bella sezione ritmica (il pianista Hank Jones, il bassista Norman Edge e il batterista Oliver Jackson), ed in più alle percussioni Al Hayes. Un combo ben assortito per una serie di sei brani dal sapore latin jazz, in qualche misura mascherati da bossa nova, da cui il titolo dell’album. La musica è insolita, anche se non tutta memorabile, e qua e la affiorano quegli echi di quel blues per cui la città di Chicago è giustamente famosa. Il sax tenore di Gene Ammons è, ad ogni buon conto, sempre intenso, profondo ed in qualche misura sensuale. La selezione dei brani ha certamente qualche pecca. Per gli appassionati puristi della bossa nova forse potrebbe rivelarsi una parziale delusione poichè Ammons da una lettura molto sui generis del popolare genere brasiliano. E’ un lavoro dignitoso ma non essenziale, ma in virtù delle indubbie capacità espressive di Gene Ammons merita un ascolto ed una citazione.