Incognito - Amplified Soul


Incognito - Amplified Soul

Nel 2013, Jean-Paul "Bluey" Maunick uscì con il suo primo album solista, Leap of Faith, un insieme stilisticamente variegato in cui si è esibito, per la prima volta, in qualità di voce principale. Ma ben presto cominciò a lavorare su del materiale fresco con il suo gruppo Incognito, la creatura prediletta che ha condotto per oltre quattro decenni e che ancora guida. Leap of Faith evidentemente non soddisfava la sua creatività, dato che Amplified Soul è venuto alla luce come un altro album di 70 minuti di durata. Anche se non è accompagnato dalla classica voce di Maysa Leak o di altri collaboratori del livello di alcuni precedenti lavori, come Chaka Khan, Leon Ware e Al McKay o Mario Biondi, certamente anche Amplified Soul non è a corto di potenti ed esaltanti interventi vocali. Maunick collabora con alcuni nomi noti ai fan di Incognito e continua a mantenere fresco ed attuale il progetto con nuovi personaggi. In particolare, segnalo la brava Deborah Bond su "I See the Sun", un numero nel pieno spirito della band che conduce magnificamente verso la fine del disco ma che potrebbe altrettanto facilmente figurare come introduzione dell'album. Melonie Crosdale canta in "Rapture", un altro smagliante groove che si erge forse come il miglior brano di Amlified Soul. Parte invece da un recupero vintage un po' più distante rispetto alle loro tipiche sonorità di metà degli anni '70, primi anni '80, l'inusuale "Hats (Makes Me Wanna Holler)", che però non può non richiamare alla hit dell'anno “Happy” di Pharrell Williams. (A quando un'apparizione come guest star in un disco di Incognito?). "Wind Sorceress" è un brano strumentale che riporta tutto nei binari stilistici più canonici per la band, soddisfando anche coloro che ne apprezzano le grandi doti tecniche, qui evidenziate e sviluppate al meglio. Una certa somiglianza (voluta) con le sonorità del periodo acid jazz di Donald Byrd si percepisce, ma è pienamente godibile, così piena di quei piccoli dettagli che lo rendono più di un semplice tributo. E d'altronde come potrebbe essere diversamente per quelli che, a ragione, sono considerati come i paladini del genere Acid Jazz? Strumentale è anche "Amplify my soul, part 2", sinuoso e jazzato brano in mid-tempo, creato apposta per esaltare i fiati, tradizionale marchio di fabbrica della band, e con il sax di Nigel Hitchcok in bella evidenza. Come al solito, Maunick ha scritto o scritto in collaborazione con altri membri della band tutto il materiale originale, ma c'è anche una cover, una gioiosa versione del singolo del 1985 "Silver Shadow", di Atlantic Starr cantata dalla brava Vanessa Haynes. Una menzione va fatta anche per Tony Momrelle, voce maschile del gruppo, che già precedentemente aveva collaborato con Bluey e che non manca di dare il suo contributo anche qui. Carleen Anderson, amica di vecchia data di Incognito regala la sua personalissima e inconfondibile voce nella bella Another Way: una presenza sempre gradita, quella della vocalist americana di nascita ma inglese d'adozione. In conclusione ci troviamo di fronte ad un ennesimo gran disco di Incognito, forse non corredato da quella ricerca dell'innovazione e dalle iniezioni di coraggio che potrebbero anche risultare graditi, ma certamente solido, stupendamente arrangiato e come sempre ricco di belle canzoni soul dal respiro fresco e godibile. Ripetitivi ? Forse sì. Banali o noiosi ? Questo mai. La band funky-soul n°1 al mondo si conferma tale. Una garanzia, lunga vita agli Incognito.