Bobby Lyle – The Way I Feel


Bobby Lyle – The Way I Feel

Il pianista e tastierista Bobby Lyle ebbe il suo primo incontro con il grande suonatore di organo Hammond B-3 Jimmy Smith in un night club di Minneapolis chiamato Big Al, dove Lyle allora ragazzino, si esibiva come "talento locale" sul palco minore della location. Al piano superiore, sul palco principale, Smith stava suonando come stella della serata ed il giovane Bobby, dopo aver terminato il suo set corse il più rapidamente possibile per ascoltare Smith e magari, chissà, stringergli la mano. "Jimmy era una cintura nera di karate," ricorda Lyle di quel primo incontro, "così, quando mi strinse la mano, quasi stritolò le mie piccole dita!" Lyle continuò a esercitarsi con l’organo jazz, suonando occasionalmente ogni volta che si imbatteva in un Hammond nei locali notturni Minneapolis e cercando così di affinare la sua tecnica. Nonostante gli studi musicali di alto livello, ci sono alcune cose del jazz che non si possono imparare in un conservatorio. The Way I Feel, è il tributo di Bobby Lyle a Jimmy Smith, il quale dopo il memorabile incontro, divenne un mentore ed un amico del giovane tastierista. Questa registrazione del 2013, che è la prima di Lyle dal lontano 2006, può sembrare sorprendente per chi lo conosce solo per i suoi album di jazz funk e fusion arrangiati e prodotti in modo raffinato. Di fatto questo è il primo album in cui Lyle suona l’organo Hammond B-3 su ogni traccia ed anche quello nel quale si esprime finalmente senza remore nell’idioma più tradizionale del jazz. Il talento e la tecnica non sono mai mancati a Bobby Lyle, semmai è la ricerca della strada più difficile che col tempo è venuta a mancare in questo grande tastierista:  The Way I Feel colma la lacuna. Il CD è anche un omaggio al grande chitarrista Wes Montgomery, che ha registrato con Smith diversi album popolari negli anni sessanta. Per riprodurre le partiture di Wes, Lyle ha chiamato il chitarrista Brennen Nase ed il suo modo di suonare è un vero piacere per l’ascoltatore. Il suono di Montgomery e la sua tecnica, erano veramente unici nel suo genere. Nase però naviga a suo agio attraverso diversi decenni di storia della chitarra, emulando Montgomery in tutta la registrazione, come ad esempio sullo standard "Baby It's Cold Outside" ed anche sul brano "Feelin 'Wes" dedicato dallo stesso Lyle al grande chitarrista, dove inserisce anche un po' del funk tanto caro al tastierista. Su tutto domina però il sound inconfondibile dell’Hammond magistralmente suonato da Bobby Lyle con abbondanza di accenti swing e fughe solistiche di alto livello. "Hard Workin 'Man" è il brano con l’atmosfera più funkeggiante dell’album ma ci consente di ascoltare un Lyle ispiratissimo impegnarsi in un magnifico fraseggio sulla base ritmica scandita dal batterista Patrick Williams. Non contento di aver ricreato una sessione di registrazione in tipico stile Verve degli anni ’60, Bobby Lyle fa molto di più e porta il mito dell’organo Hammond B-3 nel 21° secolo, con un set di brani che comprende anche echi della musica di New Orleans, il gospel, il funk e ovviamente molta della tradizione degli anni d’oro dell’organo jazz. I contenuti musicali su The Way I Feel sono significativi ed ispirati e l’organo di Lyle brilla di luce propria, liquido e scattante come meglio non si potrebbe. Se Jimmy Smith è di sicuro responsabile di aver consacrato l’Hammond B-3 come uno strumento di vitale importanza nel jazz, Bobby Lyle porta, con grande rispetto, questa pesante eredità dritta in un futuro indubbiamente più funky ma certamente molto attuale. A mio parere questo è il miglior album di Lyle dai tempi di The Genie e New Warrior ed è inoltre un vero, imperdibile “must” per tutti gli appassionati di organo jazz.