Jorge Dalto - Chevere


Jorge Dalto - Chevere

Torniamo alla metà degli anni 70 con questo misconosciuto artista e un altrettanto oscuro album. Jorge Dalto  è un tastierista argentino ed è noto principalmente per le sue collaborazioni con alcuni grandi nomi quali ad esempio Tito Puente, Grover Washington, Fuse One, Gato Barbieri, Willie Colon, Spyro Gyra ma soprattutto per essere stato il coordinatore musicale di George Benson dal 1976 al 1979. Della band del grande Benson è stato anche uno dei tastieristi fissi sia in studio che nelle esibizioni dal vivo e questo già ci dice qualcosa dello spessore artistico del nostro Jorge. Chevere è un album interessante, intriso delle sonorità tipiche del periodo, dove il piano elettrico Rhodes la fa da padrone, ma dove Jorge Dalto si cimenta anche con i synth polifonici tipo Oberheim e naturalmente con il piano acustico. Chi conosce ad esempio i suoni caratteristici di Weekend in L.A. e Livin' inside your world di George Benson non faticherà a ritrovarli qui. Percorso da una vena melodica molto gradevole, il disco scorre leggero e solare, ed a volte un cantato senza parole, sullo stile delle colonne sonore delle nostrane commedie di Riz Ortolani o Piero Umiliani, completa l'arrangiamento dei brani. Come nel latineggiante Time for some changes o nella cover quasi disco del classico Stella by starlight. Molto bella la versione di Dolphin Dance di Herbie Hancock, eseguita al Rhodes ed anche in questo caso segnata dalla voce di Adele Dalto e da un bell'assolo di sax di Sheldon Powell. Il disco chiude con un'altra cover: Love for sale, classico di Cole Porter, anche questa con un'atmosfera vagamente disco. Gli arrangiamenti sono indovinati e mai invasivi ed è ovviamente lo stesso Dalto a farsene carico. Un filo conduttore è certamente il funk ma fortemente influenzato da ritmiche latino-americane le quali tuttavia non prendono mai il sopravvento risultando così anche piacevoli. Jorge Dalto è mancato a soli 39 anni, nel 1987, lasciando sei album solisti, di cui due usciti postumi e l'ultimo del 1992 addirittura di solo piano. Personaggio singolare, musicalmente molto interessante, è senza dubbio un artista da scoprire e con un pò di pazienza e qualche ricerca è possibile apprezzarne le doti anche 35 anni dopo la sua prematura scomparsa.