Neil Larsen - Forlana


Neil Larsen - Forlana

Neil Larsen è uno straordinario specialista di tutti i tipi di strumenti a tastiera, prevalentemente quelli elettronici e nello specifico un vero maestro dell’organo. Spostatosi giovanissimo dalla nativa Cleveland alla musicalmente fertile California degli inizi degli anni ’70, Neil ha suonato in studio con moltissimi artisti della West Coast. Ma Larsen era soprattutto un grande appassionato di jazz-rock  e fusion e perciò mise insieme una band con il chitarrista Buzz Feiten con il quale instaurò un'amicizia che dura ancora oggi, quel gruppo si chiamava Full Moon. In seguito lo stesso complesso prese semplicemente il nome di Larsen – Feiten Band e la musica che questo duo produsse in quegli anni è tanto sconosciuta quanto memorabile. Anche se il suo oscuro lavoro di turnista per conto di alcune tra le più grandi star internazionali è rimasto il suo principale impegno, Larsen ha avuto modo di pubblicare ugualmente dei lavori da solista, cinque album per la precisione, tutti di notevole livello e tutti purtroppo accomunati da una scarsa notorietà, tranne che presso i suoi fan più appassionati. “Forlana” è la sua sesta fatica discografica e la prima registrazione di Neil da otto anni a questa parte. Dieci nuove tracce, scritte durante i tour con Leonard Cohen, che lo vedono assoluto protagonista dato che qui Larsen si diverte a suonare praticamente tutto: organo, pianoforte e tastiere varie ma anche tromba, sax, oboe, trombone ed altri. Si tratta di un progetto unico e molto particolare che spazia tra jazz, fusion e world music, e che si aggiunge alle altre perle della sua discografia. Si comincia subito bene con “Flying By” che, con toni rilassatamente smooth, fa da veicolo per le tastiere di Larsen ed il loro caratteristico suono, mentre l'arrangiamento sottolinea il tutto con una certa sontuosità. Il tango moderno di “Brother Joe” ci conduce verso un altro tipo di atmosfera, ma le divagazione melodiche di Neil sono quelle inconfondibili del suo stile così peculiare, molto bello l’assolo di piano acustico, che in questo album il tastierista di Cleveland sembra inserire con maggior convinzione nei suoi set. Sapore latino e organo a gogò per il cha cha di “Mere LaRue”, molto allegra e solare e al contempo trampolino perfetto per bizzarri suoni vintage. “Winter Glow” riporta tutto nei canoni di una stupenda ballata jazzistica, dove Larsen ci sorprende con un intervento di tromba molto passionale, dimostrando una notevole padronanza dello strumento. Ancora profumi di tropici e spiagge con “Islamorada” e nuova inaspettata prova di eclettismo musicale da parte del bravo Neil Larsen, che questa volta si esibisce anche al sax. “Forlana” è uno strano numero di musica etnica, malinconico e quasi mediterraneo, in cui il tema musicale è esposto dal più dimenticato degli strumenti, ovvero la fisarmonica. Un esperimento molto riuscito di world music fortemente contaminata dal jazz. La fusion torna in campo prepotentemente con “Satellite Beach”, che ci riporta indietro, alla metà degli anni’70 e agli strumentali che ci deliziarono sui dischi dei Full Moon e del duo Larsen-Feiten. Locale fumoso, luci basse e atmosfera retrò per il blues di “City Blue” e di nuovo Larsen si propone in veste di sassofonista e trombettista. Ruoli che il buon Neil sa davvero come interpretare non facendo rimpiangere la presenza di musicisti specializzati in quegli strumenti. “At The Sunset Royale” è di nuovo un salto indietro all’epoca dei mitici Full Moon, e dunque un bellissimo brano di fusion e al solito una dimostrazione di versatilità e bravura da parte di Larsen che qui si diverte con le sue tipiche tastiere, piano elettrico compreso. Chiude la raccolta di pezzi la bucolica e particolare “Pastoral” che è anche un ulteriore divagazione nel territorio della “world music” cosa che la colloca’ fuori dagli schemi tipici della fusion. Forlana è un album molto vario ed interessante, che Neil Larsen ha concepito come un progetto da vero "one man band", registrando tutti gli strumenti in perfetta solitudine e dimostrando così una grandissima versatilità e un polistrumentismo eccezionale. Il risultato è, di fatto, più che soddisfacente sia dal punto di vista compositivo che da quello più strettamente tecnico e conferma una volta di più il valore ed il talento di questo straordinario tastierista, che è a mio parere uno dei più sottovalutati musicisti della storia della fusion. Forlana è un album di grande spessore ed è destinato a diventare anch’esso una pietra miliare nella carriera di Neil Larsen.