Marc Johnson – Bass Desires
Marc Johnson – Bass Desires
Marc Johnson si è guadagnato un'ottima reputazione come contrabbassista dell’ultima sezione ritmica del pianista Bill Evans, ma la sua carriera non si limita certo a questa pur fondamentale militanza. Ad esempio nel suo periodo presso la North Texas State University, Johnson ha suonato im un gruppo che comprendeva il tastierista di Pat Metheney, Lyle Mays. Ha avuto anche esperienze con l'orchestra di Woody Herman (1977), con Stan Getz (1981-1982) e con John Abercrombie (1983) prima di formare il quartetto Bass Desires nel 1985. E’ proprio con questo gruppo caratterizzato dalla insolita presenza di due chitarristi elettrici come Bill Frisell e John Scofield, Marc Johnson ha mostrato appieno tutta la sua versatilità ed il suo talento. L'abbinamento di Bill Frisell e John Scofield è apparso fin da subito come una combinazione di stelle dalle grandi potenzialità, come non si vedeva dalla joint venture tra John McLaughlin e Carlos Santana. La sorprendente e geniale decisione di Johnson (che è un musicista prevalentemente acustico, bisogna sottolinearlo) di mettere i due insieme ha generato un suono particolarissimo, moderno e molto audace. Bass Desires è una dimostrazione tangibile della compatibilità tra due chitarristi per nulla facili che riescono a mantenere il loro carattere distintivo anche se abbinati insieme. Aggiungete a questo il grande batterista Peter Erskine e naturalmente il contrabbasso di Marc Johnson stesso e otterrete un vero super-gruppo jazz. In questa registrazione i solisti Frisell e Scofield hanno rivelato una perfetta simmetria ed una incredibile condivisione di sensibilità anche grazie alla complicità della perfetta sezione ritmica, formidabile nel sostenere un’architettura così fragile e rarefatta. Tutto ciò è udibile immediatamente sulla prima traccia, "Samurai Hee-Haw", che è relativamente orecchiabile, ma certamente è memorabile per la sua originalità: qualcosa di mai sentito, un suono d’avanguardia molto peculiare. Chitarre risonanti, note pungenti, due colpi di funk da parte del basso del leader e della potente batteria di Erskine e il quadro è completo. La title track è un brano dove i solisti suonano quasi gemellati, per poi ampliare i loro timbri chitarristici individualmente, governati alla perfezione da basso e batteria. Atipico il reggaeggiante e un pò funk "Mojo Highway" che suona più colloquiale e in stile jam session, mentre "Thanks Again" ci conduce in un ambiente più morbido, una sorta di jazz valzer rilassato ed inquietante al tempo stesso. "A Doll Wishing" è eterea, quasi impalpabile, grazie soprattutto alla chitarra synth di Bill Frisell, come sempre stralunato e affascianante. "Resolution" è tratta dal secondo movimento dalla suite di A Love Supreme di John Coltrane, ma qui la melodia viene eseguita una sola volta, dopodichè gli assoli prendono il largo per una brillante cavalcata di chitarre. In ultimo lo standard "Black Is The Color Of My True Love's Hair" fluttuante ed irriconoscibile, quasi cesellato su un’architettura musicale rarefatta. Marc Johnson è senza dubbio un fenomenale contrabbassista: dotato di una tecnica sopraffina ed una grande misura. Il quartetto Bass Desires ha registrato in tutto due album, questo omonimo debutto ha resistito alla prova del tempo ed oltre ad essere un lavoro coraggioso è ancora lontano dall'essere datato. Bass Desires è un disco interessante, non per tutti, ma vale certamente un ascolto.