Mike Stern - Neesh


Mike Stern - Neesh

Se sei un musicista e, ad un certo punto della tua carriera, vieni chiamato da Miles Davis, con il quale registri poi tre album, vuol dire che sei bravo. Mike Stern è bravo, è talentuoso, è innovativo. In 30 anni di attività ha prodotto 15 lavori, ed ha guadagnato il rispetto e la considerazione della critica e un nutrito seguito di fan. Egli spazia dal jazz classico alla fusion, ed ha ricevuto tre nomination ai Grammy Award con gli album "Is what it is", "Between The Lines" e "Voices". Allievo del grandissimo Pat Metheny, Mike non potrebbe essere più diverso, stilisticamente parlando, dal suo maestro ed amico, accogliendo dentro al suo modo di suonare evidenti echi rock, pur mantenendo solide base jazzistiche. Neesh è il suo vero esordio discografico, purtroppo non distribuito al di fuori del Giappone, e di conseguenza è disco non particolarmente popolare, nemmeno fra gli addetti ai lavori. E' un peccato, perchè soprattutto coloro che apprezzano maggiormente lo Stern jazzista "puro" hanno qui un'occasione per ascoltare un chitarrista solido e ispirato, arrivato a registrare un album solista alla soglia dei 30 anni e forse proprio per questo dotato di un suono immediatamente riconoscibile e personale. La sua chitarra, suonata con largo uso di riverbero ed effetti, spesso è rinvigorita da un accenno di distorsione che se con il tempo è divenuta più ovattata e delicata, su Neesh è ancora ringhiosa e sporca. Questo è un lavoro dalle sonorità eccezionali, come forse Mike non avrà più nel seguito della sua carriera. Il gruppo che lo supporta è di ottimo livello con la presenza frizzante di Victor Lewis alla batteria e la grande maestria di David Sanborn al sax alto. Gli altri musicisti sono l'ottimo Tom Barney al basso, Hiram Bullock alla chitarra ritmica, e Buggsy Spaniel alle percussioni. Davvero un ensemble molto ben assortito. L'album inizia con con l'intrigante Zee Frizz, ed è subito chiaro con che tipo di musica avremo a che fare. Energia creativa, improvvisazione jazz con spruzzate di rock, e raffinati tocchi di eleganza formale. Gli assolo di Sanborn e dello stesso Stern sono sempre eccellenti, misurati, aggressivi quando serve, emozionali quando è il momento. Una cifra di classe che sottolinea la bellezza di un piccolo capolavoro. Quando le strutture musicali più complesse appaiono come semplici e lineari sappiamo di trovarci al cospetto dell'arte di grandi personaggi. Così Neesh è una fluida alternanza di stili e di generi, che spaziano dalle ballads al latino, comprendendo un duetto commovente tra chitarra e sax, arrivando infine alla degna conclusione con il brano che da il titolo all'album, davvero onirico e passionale. Raramente un esordio discografico raggiunge un tale livello di eccellenza, per Mike Stern è successo: questo album è un'opera godibile, fresca, potente ed estremamente interessante. Arriva ai nostri giorni consegnandoci, dopo 30 anni, qualcosa di speciale. Non vi stancherete di ascoltare Neesh se avrete la pazienza e la voglia di cercarlo.