Fourplay – Esprit De Four


Fourplay – Esprit De Four

I super gruppi, intesi come l’unione di alcuni musicisti considerati tra i migliori del loro strumento, sono il sogno  di tutti gli appassionati. Tuttavia in passato, soprattutto nel progressive rock, hanno spesso deluso le aspettative di quelli che pregustavano grandi cose e si sono ritrovati al cospetto o di operazioni commerciali o di semplici contenitori di virtuosità fine a se stessa. Non è questo il caso dei Fourplay, nati dalla volontà di Bob James (piano-tastiere), Nathan East (basso-contrabbasso) e Harvey Mason (batteria) inizialmente completati da Lee Ritenour (chitarre) e poi in seguito alla fuoriuscita di quest’ultimo, da Larry Carlton (chitarre). Per oltre 20 anni, questo incredibile insieme di talenti cristallini ha prodotto grande musica, con una classe unica ed una raffinatezza impareggiabile. Col passare del tempo i Fourplay hanno maturato un approccio sempre più coerente ed intrigante nell’interpretazione del jazz contemporaneo, inanellando uno dopo l'altro numerosi album di successo. Quando i tre membri fondatori, nel 2010, hanno aggiunto alla band il chitarrista Chuck Loeb in occasione dell’uscita dell’album Let’s touch the sky, il gruppo ha raggiunto forse il suo miglior equilibrio e la sintesi perfetta tra contenuti ed esecuzioni. Con una nuova iniezione creativa data dal navigato e bravissimo chitarrista, i Fourplay raggiungono probabilmente lo zenit delle loro potenzialità espressive. Ecco allora che con questo Esprit de Four, i quattro musicisti pur rimanendo comunque molto accessibili e gradevolmente orecchiabili, fanno un ulteriore passo avanti confermandosi come il miglior gruppo di questo tipo del panorama mondiale. La loro estetica musicale è stata e rimane profondamente contemporanea, direi canonicamente smooth jazz, ma le composizioni, le improvvisazioni, le melodie e le armonie, così come le ritmiche sono ormai assurte ad un livello di perfezione formale davvero mirabile. Il gusto, l’equilibrio e la complessità della loro musica vanno anche al di là di un discorso di genere, diventando in qualche misura universali. "December Dream" di Chuck Loeb evidenzia bene il concetto. Si tratta di un’ariosa composizione che intreccia folk, pop, jazz in maniera perfetta. Lo scintillante lavoro batteristico di Harvey Mason mette in evidenza l'interazione tra Bob James e lo stesso Loeb, mentre la linea di basso di Nathan East pervade di groove il tutto in modo irresistibile. Su "Sonnymoon," il basso del grande Nathan è profondamente funky, e va a sottolineare il perfetto dialogo tra gli accordi ricchi di colore di Loeb e la meravigliosa consistenza del caldo pianoforte elettrico James, Harvey Mason è lì a scandire perfettamente il numero con i suoi inconfondibili breakbeats. Sebbene sui precedenti dischi dei Fourplay gli interventi vocali siano stati numerosi, qui ne troviamo solo due: la bella, blueseggiante, quasi notturna composizione di East "All I Wanna Do", e la romantica canzone di Bob James "Put Our Hearts Together," cantata splendidamente da Seiko Matsuda. Lo stesso brano viene poi proposto anche in versione strumentale. E’ una dedica appassionata e struggente al Giappone, scritta subito dopo il dramma del terremoto e del conseguente tsunami. La versione strumentale differisce da quella vocale in modo sorprendente: inizia come un pezzo pop classico,  lascia il posto ad un intreccio melodico molto particolare ed infine diventa una sorta di jam session post-bop con un grande assolo di piano di James. Esprit de Four è un brillante esempio di come il jazz contemporaneo dovrebbe essere ma è anche un fantastico e riuscito sforzo di collaborazione e di interplay di quattro delle stelle più luminose del firmamento musicale odierno. Sono quattro grandi solisti che suonano meravigliosamente, si ritagliano il loro spazio senza mai prevalere l'uno sull'altro, in un connubio creativo all'insegna dell'equilibrio, dando ognuno il meglio di se in funzione del risultato finale. Una vera band in grado di ergersi ad un livello altissimo e di diventare un riferimento per qualsiasi altro musicista. Impossibile non apprezzarli.