Maysa - Blue Velvet Soul


Maysa - Blue Velvet Soul

Doveva arrivare anche il momento di parlare di Maysa. La donna che io considero la miglior cantante in circolazione ormai da anni, è notoriamente dotata di una stupenda e profonda voce, ricca di affascinanti sfumature, potente come poche ma anche versatile.  Ho sempre avuto un grandissimo rispetto ed una sincera ammirazione per questa corpulenta artista di Baltimora.  Dal 1992 è voce solista degli Incognito e musa di un altro dei miei riferimenti musicali e cioè quel Bluey Maunick che del supergruppo inglese è il leader. È cosa certa che, insieme, soprattutto nel primo periodo degli Incognito, i due hanno scritto pagine memorabili dell’acid jazz, momenti che restano impressi nella memoria degli appassionati e sono una delizia anche per tutti gli amanti della musica in generale. Rilasciato a meno di due anni dal precedente Motions in Love, Blue Velvet Soul esce dopo la scomparsa della madre di Maysa e dopo la conseguente depressione che di fatto ne aveva bloccato l’attività artistica. Si tratta del suo decimo album solista ai quali andrebbe aggiunto un purtroppo introvabile “Live At The Birchmere ” del 2011. In Blue Velvet Soul, Maysa si fa aiutare da alcuni autori di canzoni e collaboratori già noti ma anche da alcuni nuovi interlocutori. C’è l’immancabile Bluey e poi Chris "Big Dog" Davis e Lorenzo Johnson. Uno dei tre contributi di Mr. Incognito è "Good Morning Sunrise ", uno splendido e ammaliante duetto mid-tempo, con una melodia così accattivante da ispirare immediatamente positività. L’album appare da subito particolarmente rilassato ma sempre gradevole e ottimista. Di fatto la parte più interessante ed incisiva comincia là dove Maysa cambia continuamente marcia  in modo impeccabile, donando al lavoro una notevole varietà. La bella " Quiet Fire " ad esempio, è un brano scritto da Johnny " Hammond " Smith e Cheryl Friberg  per l'album del 1988 di Nancy Wilson  “Nancy Now!”. Una scelta sorprendente ed ispirata che dovrebbe essere un tassello immancabile di qualsiasi lavoro soul contemporaneo. "This Much ", prodotta da Mike City , ricorda certa house dei primi anni '90, con il classico groove di piano e il  suo bel ritmo energizzante. Un altro brano di Bluey , " Nothing But You" inizia come omaggio al gruppo disco- funk del Bronx GQ, prima di sfociare nelle atmosfere gioiose della pura discoteca degli anni '70. L'album è ricco di riferimenti lirici ai sentimenti, alle relazioni di coppia, agli affetti. Testimonianza di quanto Maysa sia artista sensibile e attenta ai rapporti umani. Tutto però è affrontato con grande leggerezza , in modo poco appariscente, quasi con casualità . La musica alla fine scorre fluida, con ben quindici brani perfettamente arrangiati. La voce è come sempre straordinaria, l'interpretazione passionale come è giusto che sia. In fondo sono solo canzoni d'amore avvolte "nel velluto blu", vale a dire un altro piacevole e divertente album di Maysa. Adatto per tutte le occasioni. Una garanzia.