Joe Sample (and The Soul Committee) – Did you Feel That ?


Joe Sample (and The Soul Committee) – Did you Feel That ?

Joe Sample è stato un pianista di grande energia, versatilità ed innovazione. Egli ha costantemente cercato direzioni nuove per esprimere le sue idee, partendo dal jazz mainstream dell’avventura con i suoi Crusaders fino all’approdo nel contemporary jazz degli ultimi anni. Molteplici sono stati inoltre i lavori da solista e altrettante le sessioni in veste di musicista ospite in registrazioni di altri artisti. Non ha mai voluto essere sotto ai riflettori a tutti i costi, ed è riconosciuto dai suoi colleghi e dal pubblico come un personaggio musicale di prima classe. Nato il 1 ° febbraio 1939, a Houston, Texas, Joe Sample è cresciuto in una fertile fucina musicale. Ha iniziato a suonare il pianoforte all'età di cinque anni, incorporando tutta una serie di tradizioni locali nella sua musica: jazz, gospel, blues, e le varie forme espressive della cultura latina ed anche di quella classica. Il suo tocco pianistico estremamente riconoscibile è raffinato e preciso, tecnico e pieno di sentimento. Insomma è stato sicuramente uno dei pianisti/tastieristi più rappresentativi del panorama internazionale. C’è un interessante fermento creativo in questa registrazione in studio intitolata “DId You Feel That ?” ed appare evidente che il veterano Joe Sample abbia trovato un terreno molto favorevole per manifestare la parte più aggressiva ed energetica del suo stile. Una ricerca molto propositiva e piena di curiosità per scoprire un nuovo percorso creativo, pur essendo ormai a tutti gli effetti già una vera e propria leggenda. E' sempre molto bello quando un artista di grande tradizione ed esperienza si mette in gioco con un sound nuovo di zecca, pur senza rinnegare il suo passato. E allora ecco Joe Sample proporre un ricco e variegato approccio funk, saturo di fiati e groove. Il leader consente ai suoi Soul Committee di sottolineare con grande personalità questa nuova vena creativa.  Fantastici tocchi di inventiva ritmica, un affascinante stile di produzione retrò, la presenza pianistica costante e puntuale ma mai invasiva, fanno di questa band una sorta di Jazz Crusaders dei nostri giorni a quarant’anni da quella che fu una magnifica ed indimenticabile avventura musicale. Ciò che traspare, di fatto, è la guida sicura di Joe Sample di quella che è una vera e propria band, piuttosto che solo un’ennesima riunione di session men chiamati solo per la registrazione delle tracce di un disco. Joe prende giustamente lo spazio per alcuni gustosi assoli, alcuni dei quali davvero memorabili, ma fa in modo che anche i membri del Soul Committee abbiano lo spazio per far sentire la propria voce, che vista la qualità dei singoli sarebbe stato un peccato tenere in secondo piano. Doveroso a questo punto citare i componenti di questa favolosa band: in Steve Gadd, Sample trova un batterista in grado di padroneggiare il linguaggio del funk in perfetta sintonia con il suo groove,  in questo perfettamente coadiuvato da un bassista di grande levatura come Freddie Washington. Il trombettista Oscar Brashear e il sassofonista Joel Peskin forniscono costantemente taglienti ed efficaci contrappunti fiatistici, oltre a garantire degli assoli di indubbio spessore, al punto da non far rimpiangere i mitici Wilton Felder e Wayne Henderson dei vecchi Crusaders. I due chitarristi Michael Landau e Arthur Adams assicurano dal canto loro quel qualcosa in più negli arrangiamenti e lo fanno in maniera egregia e puntuale. Il tocco finale è dato poi dalle percussioni di Lenny Castro, un vero gigante nel campo. In un magnifico tripudio di funk, blues e jazz tutti i 10 brani dell’album meritano un ascolto ma il mio preferito resta la “Mistery Child” che apre il cd e da il via ad un susseguirsi di tracce potenti ed interessanti. Un bel dipinto di Aaron Douglas fa da copertina a questo riuscito album: mostra la gioia e l'essenza della cultura black con un’immagine suggestiva che rispecchia l'emozione che sempre si respira ascoltando la musica di Joe Sample.