Billy Cobham - Spectrum


Billy Cobham - Spectrum

Mr. Billy Cobham, ovvero un talento innato, un raffinato compositore, un artista che in carriera ha saputo e sa ancora spaziare da un genere all'altro con una mentalità aperta, libera, senza porre limiti ai confini della sua musica. Cobham è un batterista. Forse, nel suo caso sarebbe meglio dire “il batterista”! Un rivoluzionario innovatore della tecnica del drumming, non solo in ambito jazzistico, ma anche e soprattutto nel contesto più eterogeneo e frastagliato di tutta quella musica a cavallo tra molti stili e correnti. Con lui la batteria assume un ruolo centrale, come forse mai prima era successo, supportato da una maestria e da una virtuosità che lo pongono come un personaggio primario della storia della musica, e certamente lo innalzano al ruolo di batterista più influente del jazz-fusion. Un concentrato unico di potenza e velocità, affinato con gli anni e ancora oggi a quasi 70 anni di età, un esempio per innumerevoli seguaci. Un esempio è l'uso della doppia grancassa, una tecnica oggi abbastanza diffusa ma all'epoca davvero rivoluzionaria. Egli stesso dichiara che le sue fonti di ispirazione sono stati Max Roach, Art Blakey e Roy Haynes: che dire ? Semplicemente il meglio. Spectrum esce nel 1973, ed è il suo primo lavoro da solista. In qualche misura è anche il suo disco migliore, certamente il più importante, andandosi a collocare come vero punto di riferimento per il genere jazz rock o jazz fusion, ma in particolare per tutti i batteristi a venire. Le influenze del maestro Miles Davis (di quello elettrico, Billy ha infatti suonato nel seminale Bitches Brew), e della Mahavishnu Orchestra sono forti ed in qualche misura traspare anche la lezione dei Weather Report (che avevano già pubblicato i loro primi album Weather Report e I sing the body electric). La qualità delle composizioni incluse in Spectrum è di uno spessore artistico talmente elevato che la maggior parte dei pezzi, tutti composti da Cobham, sono diventati nel tempo autentiche pietre miliari. E’ innegabile che il reale punto di forza del lavoro sia costituito dal magistrale lavoro alla chitarra del giovanissimo e compianto Tommy Bolin (ventidue anni all'epoca ed in seguito con i Deep Purple) un musicista stravagante e dotato, dal suono ruvido e hard rock, ma qui votato ai difficili fraseggi composti da Cobham ed in grado di creare quella energica e "nervosa" atmosfera che permea  tutto Spectrum. Il disco apre con Quadrant 4  che è l'essenza dei contenuti di questo album. Un brano eseguito ad una velocità incredibile nel quale Bolin si esibisce in assoli funanbolici, mentre Cobham picchia duro e rapidissimo sulla sua batteria. La title track, Spectrum, è condita da un ammaliante tema portante ed arricchita dalla presenza di strumenti a fiato. Un’altra dimostrazione di bravura di Cobham è Anxiety che introduce Taurian Matador,  funky, sublime e a modo suo quasi gioiosa. La lunga Stratus costituisce il momento clou di questo album: sintesi perfetta di cosa si intende quando si parla di jazz rock. Inizialmente si respira un’atmosfera eterea che lascia presto il posto ad un furioso synth accompagnato dal solito potentissimo Cobham. Infine entra in scena il barbuto Lee Sklar (dal 2007 nei Toto) con un travolgente giro di basso tra i più noti della storia della musica moderna, sul quale Tommy Bolin inanella una serie davvero micidiale di brillanti assoli. L'album chiude con  i toni psichedelici di Snoopy Search, caratterizzata da un frenetico e inquietante sintetizzatore e in ultimo dalla leggendaria e trascinante Red Baron, uno dei brani più famosi di Cobham, ancora oggi suonato ripetutamente nei live. Siamo al cospetto di un'opera che rappresenta i vertici compositivi raggiunti nel jazz rock e nella fusion. Disco non facile, complesso, spigoloso, persino ostico a tratti, Spectrum è un capolavoro. Non proprio fruibile da tutti ma pur sempre un’opera imperdibile. A distanza di 40 anni rimane uno dei dischi più venduti. Il motivo risiede probabilmente nella sua potenza espressiva e nel suo incomparabile e profondo messaggio di innovazione.