The James Taylor Quartet - Live at the Jazz Cafe London



The James Taylor Quartet - Live at the Jazz Cafe London


Con il suo organo Hammond quale inconfondibile marchio di fabbrica, James Taylor ha maturato un'ottima reputazione sia come solista (un vero specialista dell'organo jazz), sia come leader della omonima band. Nel corso della ormai più che ventennale carriera ha sempre dimostrato una grande coerenza ed una sostanziale fedeltà ai canoni del jazz-funk o meglio dell'Acid Jazz. Questo ha certamente contribuito alla fama della band e ha consolidato JTQ come maestri del genere. Formatosi nel 1985, il James Taylor Quartet ha cominciato a muovere i primi passi suonando la musica che era in voga nella Londra dell'inizio degli anni '90, quei classici rare-grooves permeati di suoni black dei primi anni 70 che fu la base della nascita dell'acid jazz. JTQ si trovò quindi da sempre in prima linea in questo movimento, soprattutto attraverso i numerosi concerti dal vivo che si tenevano nei club più trendy della metropoli britannica. (Marquee, Jazz Cafe, Brixton Academy). La fama locale crebbe e lentamente li portò ad un agognato ma inevitabile contratto discografico. Da qui partì la diffusione internazionale ed il meritato successo. In The Hand of The Inevitable, per fare un esempio, è ancora oggi uno degli album acid jazz più venduti nel mondo. L'esibizione live di cui parlo qui è invece stata registrata allo storico Jazz Café di Londra nel dicembre del 2008, quando ormai il gruppo era arrivato all'apice della notorietà. Raccoglie alcuni dei grandi successi del gruppo, anche se la scaletta della serata sembra quasi privilegiare la produzione più occulta e meno nota. Una scelta in qualche misura coraggiosa, dettata forse dalla volontà di proporre un repertorio leggermente diverso proprio al pubblico di casa. A noi resta tra le mani un bellissimo concerto, con al centro il fluido e pulsante organo Hammond di James Taylor ed una valida band a fare da supporto. Una vera orgia di suoni vintage che faranno impazzire di gioia gli amanti del genere. Atmosfere da swingin' London e continue citazioni della "blackploitation" ci proiettano indietro nel tempo, facendoci rivivere famose serie tv (Starky & Hutch), film d'autore (Blow up) e più in generale quel mondo colorato e psichedelico, tipico della fine degli anni 60 e della prima metà degli anni 70. Peccato che la registrazione, pur restando godibile, non sia ai massimi livelli dal punto di vista audio, mancando un pochino di profondità. I live più recenti ci hanno abituato a risultati migliori ed ormai non difformi dal suono di studio. Ad ogni modo l'energia e le buone vibrazioni di una grande serata di musica dal vivo restano intatte ed è bello poterle rivivere anche per noi che quella sera non eravamo a Londra.