Bil Evans Trio - Since we met


Bil Evans Trio - Since we met

William John "Bill" Evans: il genio, il pianista, il compositore, l'innovatore. Nel jazz sono molti i nomi che hanno segnato una svolta, i musicisti che hanno fatto la storia. Certamente Bill Evans è uno di loro. Nutro un'ammirazione totale per questo importantissimo personaggio e penso che molti dei suoi dischi, delle testimonianze che ci ha lasciato, siano dei veri capolavori. Questo straordinario pianista ha guidato silenziosamente, con discrezione, una rivoluzione altrettanto grande di quella di un Miles Davis, di un John Coltrane o di Ornette Coleman. Con una magia intrinseca, una leggerezza innata, egli ricorre ai temi dei grandi standards o ai richiami classici alla Debussy per sviluppare un linguaggio nuovo, legato certamente al jazz modale, di cui è uno dei padri fondatori, ma etereo e delicato eppure sempre così intenso e passionale da conquistare fin dalle prime note e aprirsi a innumerevoli possibilità melodiche. Non si può non amare Bill Evans. Tecnicamente superbo, sempre ricco di gusto ed equilibrio lo ritengo personalmente lo stereotipo del pianista jazz perfetto.Non a caso è diventato il musicista di riferimento per una folta schiera di seguaci nelle generazioni seguenti: Keith Jarrett, Chick Corea, Herbie Hancock, McCoy Tyner e poi più recentemente Brad Mehldau, Fred Hirsch o Lyle Mays. Questo Since we met cattura il grande Bill dal vivo, l'11 e il 12 Gennaio del 1974 al Village Vanguard di New York. Qui è all'apice della sua potenza espressiva, con il supporto dei suoi fidi e validissimi Eddy Gomez al basso e Marty Morell alla batteria, che raccolsero con profitto l'eredità del primo storico trio formato nel 1961 con Scott LaFaro e Paul Motian, ci delizia con una performance celestiale. La sequenza dei brani scorre con una fluidità sorprendente, a cominciare dalle prime note di Since we met che apre le danze e subito enstusiasma e continua con altri brani originali di Evans, fino a concludersi con l'immancabile standard di turno, in questo caso But beautiful. La critica non considera questo album come uno dei capolavori di Bill Evans, forse sarà così, certamente alcuni grandi dischi del primo trio hanno raggiunto vette ineguagliate, tuttavia io trovo che Since we met sia un'opera di tutto rispetto, che ti fa nascere un sorriso di soddisfazione mentre lo ascolti e ti lascia un buon "sapore" di musica quando finisce di suonare. Ti invoglia ad ascoltarlo ancora, a non dimenticarlo sugli scaffali della tua discoteca. Se anche solo un poco sei un amante del jazz e ti diletti con un pianoforte il desiderio di suonare alla Bill Evans, con il suo stile, con quel tocco così raffinato e sublime non può non condizionarti.
Non è cosa da poco in verità. Un solo rammarico mi coglie quando penso a Bill Evans ed è quello della sua prematura scomparsa, 51 anni sono pochi, troppo pochi. Bill ci ha lasciato molto e di quello possiamo e dobbiamo godere per bearci della sua arte, ma chissà quali meraviglie avrebbe potuto regalarci se fosse vissuto di più.