Oliver Nelson -The Blues and the abstract truth



Oliver Nelson -The Blues and the abstract truth

Questo è uno dei dischi jazz che amo di più. Prodotto da Creed Taylor per la storica etichetta Impulse! Oliver Nelson, sassofonista classe 1932 di St. Louis guida una compagine di sette grandissimi musicisti tutti accreditati di brillanti carriere solistiche. Eric Dolphy lascerà Oliver Nelson dopo questa registrazione al termine di una serie di ottime collaborazioni. Bill Evans è alla sua prima apparizione con Nelson e resterà di fatto l'ultima. L'album rivisita le atmosfere ed i colori del blues alla luce dell'esperienza del Miles Davis di Kind of blue (capolavoro insuperato del 1959) nel quale non a caso figurano sia Evans che il bassista Paul Chambers. Alla batteria troviamo un'altro grande come Roy Haynes. Sebbene non sia propriamente jazz modale ne è in qualche misura un'ideale estensione, misurandosi con semplicità e raffinatezza con i medesimi presupposti stilistici. Gli arrangiamenti di Oliver Nelson valorizzano l'uso delle ance, dove il sassofono baritono di George Barrow non esegue assoli ma funge da ricco collante ed aggiunge profondità alle sonorità delle composizioni. Il brano certamente più famoso è il celebre Stolen moments, che diventerà in seguito uno standard molto suonato, forte di una stupenda potenza espressiva e di una melodia straordinaria. Un lavoro nel suo complesso affatto facile e tuttavia in grado di restare pienamente godibile, sempre misurato, raffinato ma mai stucchevole o fine a se stesso. Nel 1964 uscirà More blues and the abstract truth che, a dispetto del titolo, vede una formazione completamente diversa e poco o nulla ha a che fare con i contenuti di questo album. Oliver Nelson scomparve a soli 42 anni nel 1975. Dal 1967 si era dedicato principalmente alle composizioni per la tv, alla produzione e all'arrangiamento per alcune pop-stars, continuando saltuariamente ad essere leader di alcune big bands in particolare nelle performance live. Strumentista, compositore, arrangiatore e direttore d'orchestra, Nelson era un uomo di cultura che pur nella brevità della sua attività artistica ha lasciato alcune pagine di assoluto valore nella storia del jazz.