Kyle Eastwood - Now


Kyle Eastwood - Now

Kyle Eastwood è il figlio del regista Clint Eastwood ed è cresciuto, guidato dai genitori, entrambi amanti del jazz, ascoltando i capolavori dei grandi musicisti di questo genere, quali Miles Davis, John Coltrane e Thelonius Monk. Ha avuto anche l’opportunità di assistere dal vivo a numerosi festival, come il Monterey Jazz Festival dove, grazie alla fama del padre è riuscito ad accedere ai backstage ed a incontrare grandi artisti come Dizzy Gillespie e Sarah Vaughan, che lui stesso dirà come abbiano molto influito sulla sua musica. Ma il figlio d’arte, al di là del fatto di essere il rampollo di un mostro sacro del cinema, è comunque bravo e talentuoso, abile come strumentista, interessante come compositore anche di colonne sonore, valido in veste di arrangiatore. Proseguendo nella vena di Paris Blue del 2005, il bassista vira in questo terzo album verso il jazz contemporaneo con un tocco funky. Mescolando su Now acid e smooth jazz, temi modali più strettamente jazzistici, ed alcune influenze soul e funk, Kyle ha realizzato un album che beneficia di una sana e genuina ispirazione melodica e di un solido gruppo di musicisti. È interessante rilevare che il cantante Ben Cullum, fratello del più famoso pianista/cantante Jamie Cullum interpreta come ospite "Leave It" e "I Can’t remember", due brani dal taglio funky e r&b molto gradevoli e ben arrangiati. La title track apre il lavoro mettendo subito in chiaro lo spirito contemporary di questo disco con i fiati ben in evidenza. September Night inizia quasi su toni new age, con il basso di Eastwood a dipingere uno sfondo liquido e suggestivo, per poi concedere ottimi spunti jazzistici. Intrigante è la cover di Eastwood del classico dei Police "Every Little Thing She Does Is Magic" reinterpretata in modo molto originale, volendo anche stravolta e resa molto attuale e “diversa”, dove la voce del tastierista Michael Stevens cerca la somiglianza con Sting  e trova spazio anche per una bella improvvisazione pianistica in stile primi anni ’70. Con Let’s Play torniamo all’interno di un contesto più funkeggiante e ritroviamo il cantante Ben Cullum come vocalist. Nasty Girl sembra uscita da un film di papà Clint della fase Ispettore Callaghan o da un blaxploitation movie degli anni ’70. Eastern Promise mantiene un’atmosfera cinematografica su toni più dark ed intimi. Song for Ruth ci porta nel territorio delle classiche ballad jazz rivisitando il genere con intelligente modernità. Si chiude con il funk-jazz di  How Y'all Doin' che richiama alla mente i bei suoni vintage dell’epoca d’oro delle etichette Verve e CTI.  Now non è affatto un album di jazz omogeneo e tradizionale, molto probabilmente tende a compiacere alla più ampia platea dello smooth jazz, ma è comunque una proposta vivace e ricca di spunti.  Kyle Eastwood è un gran bel musicista, ed ha uno speciale talento nel riunire musicisti al top (tra i quali lo straordinario batterista Manu Katchè e il sassofonista Dave Koz). E' poi bravo nel guidarli al meglio con il suo basso, elettrico o acustico, in mezzo ad un repertorio leggero ma mai banale, in qualche misura pronto per un ascolto facile eppure al contempo maturo e di elevato valore artistico, con un orecchio ben orientato verso il meglio del passato e lo sguardo aperto al futuro.