Snarky Puppy - Culcha Vulcha

Snarky Puppy - Culcha Vulcha

Gli Snarky Puppy sono un caso molto particolare nel panorama musicale contemporaneo. Prima di tutto per la scelta coraggiosa di fare sperimentazione nel jazz, nel funk e nel rock senza alcuna indulgenza verso qualsiasi deriva commerciale, e poi per l’ampio gruppo di musicisti (18) che ruotano attorno al bassista e leader Michael League (noti con il nome di “The Fam”). L’approccio, le idee, la creatività alla base di questo progetto sono singolari e davvero molto innovative. Dopo otto anni gli Snarky Puppy tornano a proporre un album di studio con Culcha Vulcha. Tra il primo, The Only Constant del 2006, e questo ultimo disco, il collettivo texano trapiantato  a Brooklyn ha pubblicato una serie di album live sulla base di una sola strategia: catturare una singola prestazione della band dal vivo e manipolarla il meno possibile (o per niente). Questo nuovo lavoro interrompe una prassi ormai consolidata e dimostra come gli Snarky possano anche impegnarsi in una canonica seduta di registrazione senza che vi sia alcuna perdita di energia o di spontaneità. La portata musicale di ampio respiro delle composizioni del bassista Michael League consentono una  perfetta dinamica di gruppo e una splendida interazione tra i membri della band senza che venga mai trascurata l'improvvisazione o la ricerca del nuovo. Culcha Vulcha ha un inizio funky con la ruggente "Tarova" dove tutti i diciotto musicisti sono coinvolti in un mix esplosivo. Fraseggi di piano elettrico Rhodes, leggeri tocchi di organo, un basso sempre pulsante, rullate sofisticate di batteria, stoccate di violino, e caldi fiati vanno a toccare un po’ tutti i generi e le tendenze musicali. "Semente", cambia prospettiva e si configura come un muscolare brano latin jazz: un occhio al lirismo dei mariachi combinato con ritmi afro-cubani e ad un pò di Northern Soul. "Gemini" è più notturna e ariosa, lo scambio melodico tra chitarre e piano elettrico è bilanciato da una batteria ipnotica ed infine sottolineato da un bellissimo assolo di sassofono. "Grown Folks " ci offre una linea di basso funk molto spumeggiante, sulla quale il brano si dipana su un ritmo hip hop e attraverso un'armonia neo-soul dove non mancano i fiati “cinematografici” e i tocchi di tastiera quasi da dub jazz. L'atmosfera da colonna sonora è presente anche sul particolare "Palermo” che ricorda Piero Umiliani, Stefano Torossi, e gli sperimentalismi di Jon Hassell. "The Big Ugly" è una sorta di jazz-rock post psichedelico, inquietante ed enigmatico: supportato da una assai complessa stratificazione di tastiere, rhodes, clavinet, organo. I ruoli si alternano tra wah-wah e chitarre soliste, archi e  un basso ossessivo in sottofondo fino ad un irreale assolo di Moog di Cory Henry. E’ il paradigma di quello che questo straordinario gruppo è in grado di fare, al di là ed oltre ogni genere musicale. Culcha Vulcha è un tutto inscindibile; ogni brano è una porta che conduce in quella successiva, quasi senza soluzione di continuità. Non importa quanto diverse tra loro possano essere le singole tracce, l’album si propaga come un sogno che si colora di volta in volta di sensazioni differenti. Gli Snarky Puppy propongono una musica totale, portano un messaggio di ecletticità unico e quasi magico. La loro alchimia è un’eccezione nel panorama musicale internazionale. Qualsiasi ascoltatore che ha trovato soddisfazione dalle registrazioni dal vivo degli Snarky  non mancherà di godersi anche questo ultimo sofisticatissimo lavoro. Chi ancora non li conoscesse non deve perdersi questa opportunità. Questo è il luogo dove l’irrequietezza musicale e la disciplina del talento si incontrano in una magnifica avventura creativa.