Yellowjackets – Jackets XL + WDR Big Band


Yellowjackets – Jackets XL + WDR Big Band

Premesso che il formidabile sassofonista Bob Mintzer riveste ormai da anni il ruolo di direttore della superba orchestra jazz  tedesca WDR Big Band di Colonia, ma è anche membro degli Yellowjackets da circa 30 anni, questa registrazione sembrava solo questione di tempo. Il lavoro di Mintzer ha incrementato moltissimo la notorietà della rinomata big band e la collaborazione con i mitici Yellowjackets non è altro che una naturale conseguenza di questo rapporto professionale ed artistico. Intitolata Jackets XL la registrazione coincide con il 25° album della band. Il progetto è semplice: combinare il versatile ed innovativo sound della piccola band con quello imponente della grande orchestra tedesca. Il tutto avviene reinterpretando i più famosi tra gli originali degli Yellowjackets attraverso dei nuovi dinamici arrangiamenti che offrono all’ascoltatore una visione diversa e al contempo ricca di  inaspettate trame e colori, inattese armonie e il solito immancabile bagaglio di audaci assoli. L'attuale formazione degli Yellowjackets include ovviamente il fondatore della band, il tastierista Russell Ferrante, il batterista Will Kennedy e il bassista elettrico Dane Alderson alla sua terza registrazione per il gruppo. Ferrante ha accolto con grande favore il progetto ed è stato coinvolto negli arrangiamenti insieme a Bob Mintzer, cosa che peraltro era già successa nel corso degli anni. L'idea di base era quella di scegliere i brani più popolari tra i fan della band e rivisitarli in modo creativo, offrendo qualcosa di innovativo. Bob Mintzer ad esempio ha riarrangiato "Mile High" [da Four Corners del 1987], un pezzo che gli Yellowjackets non suonavano da anni. Lo stesso Mintzer ha anche rielaborato il famoso brano “Revelation” ( daShades del 1986) riportandolo, 37 anni dopo la sua uscita, alle sue radici gospel con un arrangiamento perfettamente adattato all’esecuzione contemporanea di questa bella melodia. Il sassofonista e direttore d’orchestra si è occupato della rielaborazione di sette dei dieci brani  dell’album ma ci sono anche due arrangiamenti di quel Vince Mendoza che della WDR Big Band è il compositore fisso. I due pezzi presi in carico da Mendoza sono la gemma lirica "Even Song" con la sua carica rock [da Run for Your Life del 1993] e la stupenda "Downtown" [da Live Wires - Live at the Roxy del 1991] con i suoi accenti squisitamente swing. Russell Ferrante ha invece  scritto un nuovo arrangiamento per la sua composizione "Coherence" dall'album Coherence del 2016 dandogli un tocco più orchestrale che andasse oltre il semplice suono di una big band. Ne è scaturita un’affascinante declinazione del brano animata da una strumentazione diversa, come la tromba con sordina, il corno francese ed i tromboni. 'Coherence' è diventata così più ricca e morbida. Il bello di Jackets XL è che oltre ai numerosi cavalli di battaglia del repertorio classico della band, Ferrante ha aggiunto due nuove canzoni: l'allegra "One Day", con Mintzer impegnato sul sempre evocativo EWI (Electronic Wind Instrument). Il pezzo era stato originariamente scritto per l'album del 2018 Raising Our Voice, ma poi non aveva trovato spazio nella registrazione. In più c’è anche "Tokyo Tale", originariamente scritta per la piccola band degli studenti della USC, ma che qui viene trasformata per essere eseguita dal grande ensemble di oltre 20 membri della WDR Big Band. Sebbene la big band crei come è naturale un muro sonoro squillante e colorato, il caratteristico suono elettro-acustico degli Yellowjackets riesce a risaltare ugualmente negli espressivi assoli dei suoi quattro membri. Bob Mintzer fa la parte del leone con suoi i numerosi interventi, ma non vanno sottovalutati i contributi di tutti gli altri componenti degli Yellowjackets. Le tastiere di Ferrante in "Mile High" o il basso di Alderson in "Even Song", solo per fare due esempi. La sfida è stata quella di rinunciare alla libertà che deriva dalla formula del quartetto, imponendo un rigore che fosse comunque creativamente interessante. In una band si possono facilmente gestire i ruoli e giocare con le partiture. Ma con una big band gli arrangiamenti sono necessariamente vincolati, non ci possono essere battitori liberi. Nonostante il gruppo tratti composizioni che conosce benissimo, gli arrangiamenti di una big band obbligano tutti a leggere la musica ed essere veramente concentrati. Proprio come ci si aspetta da un gruppo come gli Yellowjackets, la musica di questo album è molto energica, piena di groove, a tratti gioiosa ed esuberante. In qualche misura la dimensione allargata finisce per giovare all’architettura sonora abituale del quartetto, espandendo e migliorando quello che già di per se è un livello qualitativo elevatissimo. Si potrebbe dire: stesso corpo ma abiti completamente diversi. Espresso in un altro modo, è come un dipinto che assume una connotazione completamente nuova se montato su una cornice diversa. Un particolare che consente allo spettatore di concentrarsi ancora più chiaramente sull’essenza di un’opera d’arte. Questo è ciò che fa la WDR Big Band per gli Yellowjackets: la miglior cornice per il già perfetto suono della band, qui addirittura più brillante e peculiare che in passato.