The Crusaders – Free As The Wind

The Crusaders – Free As The Wind

Probabilmente i Crusaders non hanno bisogno di grandi presentazioni. Sono uno dei gruppi fusion di maggior successo e nel corso dei molti anni della loro lunghissima carriera hanno raggiunto anche un notevole riscontro a livello commerciale. Dal 1961, anno della loro fondazione, hanno pubblicato più di quaranta album, dei quali i primi diciannove sotto il marchio The Jazz Crusaders, nome che fu abbandonato dal gruppo nel 1971. Sono stati un gruppo musicale importante sia nella fase più puramente jazzistica, concentrata negli anni ’60, sia in quella successiva, grazie soprattutto al loro stile caratterizzato dalla fusione di jazz, soul e pop. La loro influenza è stata grandissima per tutta una generazione di musicisti che hanno tratto ispirazione dal loro inestimabile lavoro fin dai primi anni ’80. Ovviamente non è facile scegliere di quale lavoro parlare tra i tanti capolavori pubblicati dalla band, ma Free As The Wind, uscito sul finire del 1976, è per me un po' speciale, soprattutto perché è stato quello attraverso il quale li ho conosciuti. Nel corso degli anni, anche grazie a questo disco ho capito quanto fosse importante la sotto variante jazz-funk per il genere funk nel suo insieme. In termini di jazz-funk i Crusaders furono dei maestri quasi senza paragoni per tutto il periodo aureo di questa corrente musicale. All’interno della loro architettura sonora spiccava soprattutto il tastierista e leader Joe Sample che ne ha delineato lo stile con il suo pianoforte acustico e soprattutto con il piano elettrico Fender Rhodes. Free As The Wind è proprio il perfetto esempio della loro estetica musicale. E’ un momento chiave della carriera della band, ma lo è soprattutto per il filone musicale che più tardi prenderà il nome di contemporary jazz. I Crusaders degli anni ’70 sono uno di quei gruppi con cui è difficile sbagliare la scelta e Free As The Wind non tradisce davvero. I ritmi funky sono una costante dall’inizio alla fine, così come il groove che accompagna ogni brano. La formazione in quel momento era la seguente: Robert "Pops" Popwell – basso, Stix Hooper – batteria, Arthur Adams, Dean Parks, Larry Carlton e Roland Bautista – chitarra, Joe Sample – tastiere e pianoforte, Paulinho Da Costa e Ralph MacDonald – percussioni, Wilton Felder – sassofono. Era una band formata da grandissimi musicisti, ognuno con una personalità artistica ben definita. Di certo ha rappresentato una vetrina fantastica per il pianoforte di Joe Sample: il suo sound ti entra dentro per non lasciarti più, come ribadito dalla sua carriera da solista. 'Free As The Wind' è dominato da un coerente filo conduttore incentrato sul funk jazz che i musicisti della band interpretano benissimo. Come l’estrazione jazzistica dei componenti farebbe supporre, nell’album c’è molto spazio per gli assoli, ad esempio nella veloce "Sweet 'N Sour" che dà a Larry Carlton la possibilità di brillare, oppure nella memorabile "Night Crawler" dove è invece Wilton Felder a mostrare le sue indubbie qualità di sassofonista. "Feel It" è invece un funky insolitamente duro rispetto al taglio degli altri brani, bellissimo nelle sue sfumature quasi rock. Free As The Wind è il pezzo con l’arrangiamento più sofisticato, senza però andare a discapito del groove: una sorta di manifesto di ciò che i Crusaders produrranno nel futuro. E’ noto che esiste un nucleo di critici (un po’ snob, in verità) che è sempre pronto a condannare senza appello qualsiasi musicista jazz si avventuri al di fuori del lessico tradizionale e canonicamente acustico. Tuttavia "Free As Wind" e così la maggior parte del catalogo dei Crusaders dei ‘70s sfugge a questa regola, forse perché il gruppo manteneva una forte propensione verso l’improvvisazione jazz ed una superba chimica musicale collettiva anche suonando elettrico. Per quanto riguarda gli arrangiamenti orchestrali, Joe Sample ha fatto un ottimo lavoro integrando il groove dei singoli brani esattamente con quello di cui avevano bisogno: ovvero il classico tocco in più. Questo album è davvero un'esperienza omogenea, senza momenti noiosi, da ascoltare dall’inizio alla fine. L’atmosfera e le sonorità sono quelle, incomparabili, del funk degli anni ’70, ma lo spirito e l’essenza del jazz sono tanto presenti quanto forti. Nella discografia dei Crusaders Free As The Wind è senza dubbio un album imperdibile, ma va detto che rappresenta in assoluto un lavoro di importanza rilevante per tutto il movimento jazz-funk, in grado di essere attuale ancora oggi.