Matthew Whitaker – Now Hear This


Matthew Whitaker – Now Hear This

Matthew Whitaker è un pianista jazz americano. La sua storia è quella di un ragazzo attualmente di 19 anni che ha vissuto una parabola di vita travagliata ed affascinante, ma dentro al quale ardono il sacro fuoco dell’entusiasmo e della passione. Cieco dalla nascita, Matthew è cresciuto circondato dalla musica. Il suo amore per le note è iniziato alla giovane età di 3 anni, dopo che suo nonno gli regalò una piccola tastiera Yamaha. Un talento incredibile, che a soli dieci anni ha avuto l’onore di aprire un concerto di Stevie Wonder all'Apollo Theater. Sebbene sia giovanissimo, il multistrumentista Whitaker ha fatto molta strada per arrivare dove si trova oggi, superando le avversità della sua condizione e dedicando innumerevoli ore a perfezionarsi al pianoforte, all’organo ed alle tastiere, ma anche alla batteria. Ora, con il suo secondo album Now Hear This, Matthew si delinea come una importante nuova voce del jazz. Non ho ancora ascoltato l'album di debutto di questo prodigioso pianista, ma questa seconda registrazione è così impressionante che mi ha invogliato ad analizzare anche Outta The Box, uscito nel 2017. Whitaker suona con naturalezza ed uguale bravura il piano, i sintetizzatori, l’organo Hammond B3 ed il piano elettrico. Su questo album è coadiuvato da alcuni musicisti di grande valore quali Dave Stryker alla chitarra, Yunior Terry al basso, Ulysses Owens Jr alla batteria e Sammy Figueroa alle percussioni. Il disco si compone di un mix di covers sapientemente arrangiate ed interessanti brani originali. Il suo tocco al piano è gioioso ma anche intenso, ed il suo talento strabordante pervade la musica con uno straordinario e contagioso entusiasmo. Ovviamente di questo giovane fenomeno si era fatto un gran parlare negli ambienti jazzistici già da qualche anno e dirò subito che Now Hear This è certamente all'altezza delle aspettative. Come detto, Whitaker è in grado di suonare fluentemente sia il pianoforte che l’organo, e lui si divide equamente tra i due strumenti. Tuttavia, il suo approccio a ciascuna delle due tastiere è originale: al pianoforte privilegia l’elaborazione della melodia. Sull’Hammond B-3, si concentra sull’armonia, mantenendo una linea più tradizionale e facendo un uso classico del tremolo. La performance di Whitaker va alla continua ricerca di soluzioni melodiche, ma in nessun caso il ragazzo cerca di stupire gli ascoltatori con un virtuosismo fine a se stesso.  Il suo trio comprende perfettamente le sue intenzioni e lo asseconda al meglio. In particolare, il batterista Ulisses Owens Jr. sembra sintonizzarsi direttamente sulla stessa lunghezza d'onda di Whitaker. La musicalità, gli arrangiamenti e la capacità di governare il gruppo messa in mostra su Now Hear This sarebbero già notevoli se parlassimo di un musicista di maggiore esperienza, quindi immaginate cosa può significare se dietro a tutto ciò c’è un ragazzino di 19 anni come Matthew. Passando con disinvoltura quasi irritante da una tastiera all’altra, Whitaker mostra costantemente una chiara e ben definita visione dell’improvvisazione, un raffinato senso della dinamica ed un tocco sofisticato. Sia nelle sue 4 composizioni originali che nelle ben più numerose covers che sono incluse in questo cd, Whitaker dà un timbro personale alla musica. E non bisogna dimenticare che ci sono pezzi di Ahmad Jamal, Charlie Parker, Billy Strayhorn, Michael Camilo, Eddie Harris per citarne alcuni, cioè sfide musicali niente affatto facili. I brani sono tutti per un verso o per l’altro interessanti: Overcoat è un esempio dell’interplay speciale che c’è tra il pianista ed il batterista. Ma Owens, come detto, ben si adatta a tutte le situazioni che Whitaker propone, come sulla infuocata  versione di "Freedom Jazz Dance" dove protagonista è l’organo il ragazzo prodigio dà una dimostrazione di muscolarità e destrezza su una ritmica funky. "Tranquility" racconta una storia diversa, nella quale sale alla ribalta anche il fluido basso di Terry, per un classico momento di trio jazz. "Bernie’s Tune" è un brano dove Matthew si lascia ispirare dal grande maestro McCoy Tyner, mentre intraprende un meraviglioso viaggio in "U.M.M.G." di Duke Ellington, volando in perfetta simbiosi accompagnato solo dal basso di Terry. Le sue composizioni sono tra i momenti clou dell'album. "Miss Michelle" ad esempio, ha degli affascinanti toni bossa e scivola dolcemente tra le dita veloci del pianista, in un elegante alternanza tra il piano di Whitaker e la chitarra di Stryker. Molto interessante anche la notevole "Underground con i suoi i cambi di tempo pieni di precisione e grazia ed un assolo di synth che non mancherà di impressionare gli amanti di questa tastiera. Per quanto riguarda il lato più riflessivo del disco, "Thinking of You" è un sogno romantico declinato su un bellissimo suono di Hammond B3 così come "Black Butterfly" dove anche il piano elettrico di Marc Cary contribuisce a creare un mood perfetto. La comparsa sulla scena di un giovanissimo prodigio è sempre un fatto esaltante oltre che raro: il rischio è sempre quello che poi le aspettative non vengano mantenute, ma nel caso di Matthew Whitaker possiamo ben dire che per ora il talento è del tutto pari alle attese. È vero, Matthew ha solo 19 anni ed è anche cieco, ma questo non è un limite per lui, non si può negare che abbia una forza ed un entusiasmo dirompenti. I suoi due album sono un gran bel viatico per una luminosa carriera: il nuovo arrivato va tenuto d’occhio, a mio parere diventerà un grande del jazz.