Mark Lettieri – Sparks And Echo


Mark Lettieri – Sparks And Echo

Direttamente da quel formidabile laboratorio musicale che conosciamo con il nome “Snarky Puppy” ecco un altro incredibile talento che a partire dal 2011 ha trovato la sua strada solistica, sia pure in parallelo con le avventure dell’acclamata band con sede a Brooklyn. Questa volta vi parlo di Mark Lettieri, un eccezionale chitarrista texano che ha suonato dal vivo o registrato in studio con artisti di ogni genere, tra cui David Crosby, Erykah Badu, Kirk Franklin, 50 Cent, Eminem, Snoop Dogg, Lalah Hathaway, Phillip Phillips e persino Pat Boone. Fin dal primo ascolto ho pensato che Lettieri avesse quella particolare attitudine verso la chitarra elettrica che è in egual misura permeata di jazz, di blues e di rock, come succede ai giganti di questo strumento, quali ad esempio Steve Lukather, Larry Carlton, Buzz Feiten o il conterraneo texano Eric Johnson. Inoltre Lettieri dimostra anche una profonda conoscenza del funk ed un altrettanto spiccato senso del groove. Le sue composizioni, che sono complesse e articolate, quasi matematiche, pur essendo piene di interessanti cambi di accordi ed entusiasmanti progressioni melodiche non dimenticano di colpire il cuore. Una prerogativa che si può certamente attribuire anche agli stessi Snarky Puppy, band di cui Lettieri continua a far parte. Prima di questo Sparks And Echo, Mark aveva già pubblicato un album intitolato Knows ed in seguito un EP che, nella sua brevità, davvero non conosceva punti deboli. Nel 2016 è tornato con Spark And Echo e mi rendo conto che la descrizione data del precedente lavoro si può tranquillamente sovrapporre a quella di questo nuovo disco che quindi è un altro eccellente tassello del mosaico artistico di questo chitarrista. Anche qui ci troviamo di fronte ad un trio formato dalla chitarra del leader con Wes Stephenson che si unisce al basso e Jason Thomas alla batteria. Shaun Martin e Bobby Sparks sono lì per fornire un contributo discreto di tastiere quando occorre. Il bravissimo Mark mostra ancora una volta uno speciale talento per le composizioni, terreno scivoloso, dove lui riesce a fondere molto bene la melodia con un’assoluta padronanza della chitarra. E’ interessante notare che proprio grazie a questo raro mix tra tecnica, complessità della scrittura ed efficacia della melodia Mark Lettieri mantiene alto il livello di tensione e coinvolgimento dei suoi album. "Goonsquad" è un modo perfetto per iniziare un album: un vivace funk venato di rock nervosamente pieno di cambi armonici e fulminanti fughe chitarristiche. Il successivo brano "Little Minx" è decisamente più duro: ma la complessità è di gran lunga superiore a quella di un tipico hard rock. Da ascoltare l’assolo di synth di Shaun Martin sullo stile di Jan Hammer. "Spark and Echo" è in grado di provocare grandi emozioni fondendo un suono quasi metal con momenti di spiccata sensibilità musicale. Sulla particolare "Summer Salt" Mark ci fa apprezzare il suo fingerpicking ricamato sopra una ritmica più swing. Momenti di delicatezza estrema ci vengono regalati dalla lenta "Montreal" che presenta anche un bell’assolo di basso di Stephenson. Verso la fine, Lettieri curiosamente trova spazio per una cover di un celebre brano pop: "Everybody Wants To Rule The World". Sebbene una canzone dei Tears For Fears possa suonare un po’ fuori tema nel contesto di un album come Sparks And Echo la resa strumentale è abbastanza originale, e anche se piuttosto fedele all’originale, non manca del personale tocco del chitarrista texano. Lettieri sfiora il blues in Red Racer declinandolo alla sua maniera ed inserendo momenti di potente rock. Il rock che è presente anche in un brano come Slant, che suona tuttavia più progressive che in altre circostanze di questo variegato disco. Crystal Palace riporta Lettieri sui sentieri della fusion, consentendo una volta di più di apprezzare la sua raffinatezza nel fraseggio. Su Sparks And Echo il bravissimo Mark Lettieri si discosta dalle atmosfere tipicamente jazz rock che fino a qui lo avevano contraddistinto, e pur abbandonando quello stile va ad esplorare un linguaggio più duro e spesso vicino alle sonorità a cavallo tra il metal (molto tecnico, ovviamente), il blues e l’hard rock. Le affinità con gli Snarky Puppy ci sono, ma chiaramente il chitarrista percorre qui una strada personale e per molti versi originale. Coloro che apprezzano i contenuti maggiormente orientati verso il jazz non troveranno molto materiale di cui godere in questo album del 2016. Ma per tutti gli amanti del jazz rock, della chitarra elettrica e della più virtuosa delle sue interpretazioni, Sparks And Echo sarà una vera e propria leccornia da gustarsi ad alto volume.