Brad Mehldau - The Art of the Trio Volume Three


Brad Mehldau - The Art of the Trio Volume Three

Brad Mehldau, musicista statunitense classe 1970, è salito alla ribalta giovanissimo, addirittura ventenne, negli anni novanta. Pianista di formazione classica, si è presto convertito al jazz. Cresciuto artisticamente sulle orme e sotto l'influenza del famoso e straordinario pianista Bill Evans, a cui palesemente si ispira, da lui ha ereditato una spiccata capacità armonica ed una marcata sensibilità introspettiva. Mehldau è senza dubbio una delle voci più liriche ed intime del pianoforte jazz contemporaneo: ha forgiato un percorso unico, che incarna l’essenza dell’esplorazione jazzistica, del romanticismo classico e del fascino pop. La personalità musicale di Mehldau si estrinseca in una sorta di dicotomia artistica. È prima di tutto un improvvisatore e apprezza in particolare la bellezza che può derivare dall’esprimere un'idea musicale spontaneamente, così come viene, in altre parole quasi in tempo reale. Ma Mehldau nutre anche un profondo fascino per l'architettura formale della musica, e questa filosofia  permea tutto ciò che esegue. Nel suo modo di suonare sempre ispirato, la struttura del suo pensiero musicale è  più che altro un veicolo espressivo. Mentre tocca i tasti del suo pianoforte, ascolta come si sviluppano le idee e perfino l'ordine in cui esse si rivelano. Ogni suo brano ha un arco narrativo definito, sia che abbia un inizio ed una fine determinati, sia che appaia come qualcosa di intenzionalmente aperto ed indeterminato. I due lati della personalità di Mehldau, l’improvviszione e la forma, si contrappongono creando a volte un effetto simile ad una sorta di caos controllato. "Art of the Trio Vol. 3" è il terzo album della serie "Art of the Trio" del pianista, pubblicato nel 1999 ( dunque a 29 anni). Detto che il contesto del trio è anche quello dove probabilmente Mehldau si esprime al suo massimo, qui è accompagnato dal bassista Larry Grenadier e dal batterista Jorge Rossy, ovvero il duo di musicisti che più di altri hanno collaborato con lui. L'album è considerato uno dei lavori più significativi di Mehldau ed è uno tra i più acclamati dal pubblico: senz’altro un momento saliente nella sua carriera. Le tracce dell'album sono un mix di composizioni originali di Mehldau più alcune cover di canzoni di altri artisti, comprese pezzi dei Beatles, Nick Drake e Paul Simon. L'esecuzione di Mehldau  è evidentemente caratterizzata dalla sua tecnica virtuosistica e dalla sua capacità di improvvisare in piena libertà. Il pianista mette in mostra anche una profonda comprensione dell'armonia e della melodia e la capacità di costruire un'interpretazione unica delle composizioni di altri artisti. Uno dei momenti di picco dell'album è la sua versione di "River Man" di Nick Drake, in cui  trasforma la canzone del cantautore in una ballata contemplativa ed introspettiva, mettendo in piena luce la sua sensibilità musicale. Un'altra traccia interessante è la sua composizione originale "Unrequited", dove crea un'atmosfera malinconica ed evocativa che mette in risalto il suo virtuosismo e la sua creatività. "Art of the Trio Vol. 3" è stato un successo commerciale e di critica fin dalla sua uscita, e si è poi confermato nel corso degli anni come un perfetto esempio di jazz pianistico. Mehldau ha quindi consolidato la sua reputazione come uno dei pianisti più importanti della sua generazione. L'influenza di queste bellissime tracce è viva nelle opere di molti pianisti jazz cresciuti negli anni successivi. Insieme a Michel Petrucciani, dal quale tuttavia si distingue abbastanza chiaramente, Brad Mehldau va considerato come il principale erede del genio di Bill Evans, avendone colto tutta l’eredità tecnica e soprattutto gran parte della proverbiale sensibilità artistica. Il suo è un post-bop dalle tinte cool, segnato da un brillante estro melodico ed echi di new age: è un ascolto imperdibile per qualsiasi pianista e più in generale per ogni appassionato di jazz.