Eddie Russ – Fresh Out


Eddie Russ – Fresh Out

Ancora una volta torno a parlare di una mia passione musicale: i rare grooves e il vintage sound degli anni ’70. E ripropongo un artista semi sconosciuto, di cui ho già parlato, che ha all’attivo tre album da solista: Eddie Russ. Eddie Russ è un talentuoso tastierista che in carriera ha lavorato con moltissimi musicisti, nell’arco di diversi decenni: tra questi Sonny Stitt, Sarah Vaughn, Dee Dee Bridgewater, Dizzy Gillespie, Stan Getz, Nancy Wilson, Roland Kirk, Hank Mobley, Cal Tjader, e Clark Terry. Russ ha iniziato a farsi conoscere negli anni '70, quando, nel pieno dell’esplosione del jazz funk, si fece notare per la sua bravura come tastierista e per il suo talento di compositore. In Europa, è stato spesso pubblicizzato come il "Re del Soul Jazz", diventando popolare in particolare in Inghilterra dove il suo successo ha eclissato quello ottenuto negli Stati Uniti. Eddie è nato e cresciuto a Pittsburgh, in Pennsylvania, e iniziò a prendere lezioni di piano all'età di 11 anni, in seguito Russ frequentò il Pittsburgh Musical Institute e trascorse otto anni a studiare musica jazz. Successivamente formò il gruppo The Mixed Bag, che di fatto fu il trampolino di lancio per la sua carriera poiché gli diede l'opportunità di registrare cinque album con il leggendario Sonny Stitt ed i suoi unici tre album da solista per l'etichetta Monument (“Fresh Out”, "Take A Look At Yourself" e "See The Light"). Oggi vi parlerò del suo primo lavoro del 1974, "Fresh Out" (Soul Jazz Records) che conteneva anche un singolo di successo come "The Lope Song", molto gettonato  in Europa. Grazie all’esplosione del fenomeno acid jazz ed al fermento della scena funk jazz britannica, dischi groove oriented come "Fresh Out" hanno contribuito ad un meritato riconoscimento internazionale di Eddie Russ, anche se, per la verità, il suo nome resta ancora circoscritto ai pur numerosi fan dei rare grooves. Tornando a Fresh Out, l'album di debutto di Russ, è stato registrato a Detroit nel 1974. La registrazione vede impegnato il gruppo The Mixed Bag, composto da membri della comunità jazz di Detroit, il luogo dove il tastierista aveva scelto di mettere la sua base. Fresh Out fu originariamente pubblicato sull'etichetta indipendente Jazz Masters, ma è stato ristampato dalla Soul Jazz Records nel 1992, diventando il debutto anche per la neonata casa discografica. Si tratta di un classico lavoro di funk jazz con qualche accenno dance. I suoni sono quelli vintage, ruvidi e genuini nella migliore tradizione blaxploitation. In un attimo si viene trasportati dentro un mondo colorato, fatto di afro americani dalle improbabili pettinature, vestiti con pantaloni a zampa d’elefante, collane d’oro, pellicce e automobili kitsch. Su tutto domina il suono del piano elettrico Fender Rhodes 88, e già questo basterebbe per rendere un album come questo un pezzo irrinunciabile di ogni collezione. Fin dall’inizio con “The Lope Song” la full immersion negli anni ’70 è assicurata: ritmo funky, flauto, basso pulsante e piano elettrico a profusione. Il brano scorre fluido, con il suo riff che entra subito in testa ed i suoi stacchi e riprese perfetti. “All But Blind” ci mostra il lato jazzistico di Eddie Russ, il groove è quello di una morbida ballata jazz declinata con un gradevole medio tempo. Molto accattivante il sax che detta la melodia sulla base armonica creata dal Rhodes di Russ. Non manca un assolo di chitarra e quello sempre puntuale del leader. Dopo la parentesi quasi mainstream si torna subito alle atmosfere da poliziesco televisivo con "Shamading": una bella ritmica funky fa da base per il piano elettrico di Eddie che imperversa dominante su questo numero, che nel complesso suona estremamente dinamico e vivace. “Hill Were The Lord Hides” è il compendio e la sintesi di come dovrebbe essere il funk jazz nella sua migliore accezione. Il groove è fortissimo, gli assoli trascinanti: l’atmosfera è perfetta. Questo è senza dubbio il sound degli anni ’70 al suo meglio. I fan dei rare grooves resteranno estasiati dal sound della band e da come la musica di pezzi come questo si avvicinino all’ideale formula di questo genere musicale. Non manca un’originale cover della celebre “You Are The Sunshine Of My Life” di Steve Wonder. La canzone viene presa come base armonica (e che base, ovviamente!) per costruirci sopra un’architettura totalmente nuova dove c’è ampio spazio per il Rhodes di Eddie Russ che ha modo di esternare tutto il suo talento di pianista elettrico, senza dimenticare il bell’assolo di sax sul finale. L’album si conclude in bellezza con “Watergate Blues” che ancora una volta non delude: non tragga in inganno il titolo, di fatto è un ennesimo groove funk jazz sulla falsa riga dei precedenti. Molto interessante l’arrangiamento con l’intervento dei fiati, un ottimo assolo di chitarra elettrica, e come immancabile ciliegina, l’onnipresente piano Rhodes di Eddie che mette il suo sigillo ad un album davvero molto bello. Eddie Russ è morto all'età di 62 anni nel novembre 1996 dopo una lunga lotta contro un’insufficienza renale cronica. La scomparsa di Eddie ha lasciato un grande vuoto sulle scene del jazz internazionale. Questo album, così come gli altri due della sua concisa discografia sono un omaggio alla sua eredità. Se amate i rare grooves, la musica afro americana degli anni ’70 o più semplicemente avete una passione per l’acid jazz originale, Fresh Out è il disco giusto per voi. Imperdibile. (devo però aggiungere una sola nota negativa: la copertina...davvero orribile).