Kirk Whalum – Epic Cool


Kirk Whalum – Epic Cool

Come ormai avrete capito, non pongo mai dei rigorosi confini tra i diversi stili del jazz. In fondo è proprio questo il focus di questo blog: esplorare le diverse strade che esso ha percorso. Piuttosto cerco di concentrarmi sugli artisti più interessanti di ieri e di oggi. Per il resto è sempre una questione di gusti e di preferenze. Kirk Whalum è sicuramente una delle personalità più interessanti del panorama dello smooth jazz. Al di là delle calde melodie che ne caratterizzano da sempre la produzione, Whalum propone degli arrangiamenti relativamente complessi che colgono l’essenza del soul e del funk. Tuttavia, ascoltandolo attentamente, si possono chiaramente distinguere anche delle profonde influenze jazz. In ultima analisi questo è ciò che distingue il talento di Kirk Whalum, differenziandolo dalla massa dei sassofonisti che affollano il mondo del contemporary jazz. Giusto per ricordare quale sia il background di  Kirk, fu il pianista jazz Bob James che lo “scoprì” a Houston in Texas e lo ingaggiò per le sue tournée, dando poi vita anche a cinque fortunati album, incluso Cache, il primo a raggiungere la vetta delle classifiche specializzate. Dopo essersi trasferito a Los Angeles, Kirk è diventato un session man molto ricercato, lavorando per artisti di punta come Barbara Streisand, Al Jarreau, Luther Vandross, Larry Carlton, Quincy Jones e la compianta Whitney Houston. Suo è infatti l’assolo di sax in "I Will Always Love You". La carriera di Kirk Whalum si snoda attraverso ben 25 album, di cui il nuovo arrivo Epic Cool è l’ultimo in ordine di tempo. Sassofonista elegante e dal suono straordinario, fa del suo sax tenore un veicolo dei suoi sentimenti più profondi, creando con esso melodie che sono la sua forma di espressione più pura. La sua carriera, i suoi precedenti lavori ed i molti anni di lavoro sia sul palco che in studio altro non sono che il viatico per questo nuovo album emozionante e brillante. Si tratta di smooth jazz, certo, ma "Epic Cool" è uno scrigno di ottime composizioni che lo eleva decisamente al di sopra della media. Un album intelligente che ci trasporta attraverso svariate riflessioni artistiche, come il brano "Film Noir", con il suo titolo francese che rimanda ad un'epoca in cui la Francia offriva ancora al cinema dei contenuti interessanti. Whalum propone qui una diversificata carrellata delle sue abilità di compositore: da un brano ballabile come "Bah-De-Yah!" ad atmosfere melodiche e sensuali come "Pillow Talk" e la bellissima “Through the Storm”. Non manca ovviamente il puro funky groove in un brano come “MF” e perfino un personale tributo ai mitici Crusaders nella avvincente Crusaderation. Epic Cool delinea un quadro musicale che rivela un fascino al contempo moderno e trasversale rispetto a vari generi: un lavoro che è tutt'altro che ordinario. Ascoltare Kirk ed il suo sax  non significa solo godersi un po’ di buona musica ma ci porta ad una riflessione più profonda sul presente e sul futuro dell’arte. R&B, gospel, funk, soul e jazz vengono miscelati con gusto ed equilibrio, con un’innata classe, attraverso il robusto e corposo sound del suo sax tenore. Credo che Kirk Whalum sia un musicista molto più importante di quanto non gli venga riconosciuto: è un artista che, senza essere rivoluzionario, è capace di rendere ogni album a suo modo attraente. In un ambito commerciale tutto ciò è davvero un patrimonio di valore.