Al Di Meola – Land Of The Midnight Sun

Al Di Meola – Land Of The Midnight Sun

Il jazz rock degli anni ’70 ci ha regalato davvero molti straordinari chitarristi. Come non ricordare per esempio John McLaughlin, John Scofield, Allan Holdsworth, Pat Metheny o Larry Coryell. Ma ce ne sarebbero tanti altri che per non dilungarmi troppo non nominerò. Tra di loro però c’è un personaggio di cui mi piacerebbe parlare e si tratta dell'italoamericano Al Di Meola. Lui è unanimemente considerato dai critici come uno dei migliori chitarristi di ogni tempo e viene spesso definito a ragione come un vero virtuoso dello strumento. In generale, la discografia di Di Meola può essere suddivisa in una parte elettrica ed una acustica. I due tipi di chitarra sono padroneggiati dall'artista in egual misura anche se, soprattutto dal vivo e di più negli ultimi anni, egli predilige l'utilizzo della chitarra acustica. Al Di Meola è un curioso esploratore di tendenze e generi ed ha saggiato una grande varietà di stili, ma è particolarmente noto per il suo lavoro di jazz rock fusion con influenze derivanti dalla musica latina. Fin dall'inizio della sua carriera, Al riuscì a farsi notare grazie alla sua padronanza tecnica, ai suoi assoli veloci e complessi e alle sue composizioni spesso sofisticate ed eleganti. Nel corso del tempo, ha poi orientato la sua ricerca musicale verso il flamenco, la bossa nova ed il tango. Il trio acustico di fenomeni della chiatrra da lui composto insieme a john McLaughlin e Paco De Lucia rappresenta una formidabile unione di visrtuosismo e di originalità ancora oggi insuperata. Ha anche ricevuto diversi riconoscimenti tra i quali un Grammy Award vinto nel 1976. E’ stato un precocissimo talento della chitarra, che a soli diciannove anni faceva già parte dei Return to Forever di Chick Corea con i quali registrò tre album di successo (Where Have I Known You Before, No Mystery e Romantic Warrior). Nel 1976 decide di intraprendere la carriera solista in seguito allo scioglimento del gruppo. In quello stesso anno Di Meola mette a frutto la sua urgenza creativa pubblicando il suo primo album, intitolato "Land of the Midnight Sun". Il lavoro non fu semplice per lui, che era ancora giovane ed alla ricerca di una sua precisa identità ma probabilmente condizionato anche da una non compiuta abilità compositiva. Di certo fu molto influenzato dall'esperienza con Chick Corea, il quale compare in prima persona nell’album sia in veste di autore che di tastierista, sul brano Short Tales of the Black Forest. Detto che questa è un’opera prima, non bisogna ritenere questo disco come una banale appendice al Romantic Warrior dei Return To Forever. Il talento di Al Di Meola è già cristallino e, sebbene la sua impronta artistica sia ovviamente meno definita di quanto lo sarà in seguito, risulta già evidente ed in ogni caso tre brani su sei sono firmati da lui stesso. L’album vede la collaborazione dei migliori musicisti di quel periodo, tra questi è doveroso citare Jaco Pastorius, Anthony Jackson, Mingo Lewis e gli ex compagni dei Return Stanley Clarke e Lenny White, oltre che, come detto, la partecipazione del grande Chick Corea. Al Di Meola mostra la sensibilità sufficiente per realizzare un lavoro equilibrato e per nulla egocentrico che riesce a far risaltare le sue doti innate. Il chitarrista è infatti tecnicamente competente per cimentarsi in sonate acustiche di stampo classico (Sarabande from Violin Sonata in B Minor di J.S. Bach) ma anche in particolari esperimenti d'atmosfera (Love Theme from Pictures of the Sea). E’ sufficientemente ardito nei brani più strettamente fusion, come la title-track e la suite Golden Dawn, in cui, manco a dirlo spicca il sublime accompagnamento di Jaco Pastorius. Non a caso sono proprio questi due lunghi brani il vero fulcro dell'album, un punto focale in cui il giovane chitarrista, qui ancora nel pieno della sua verve elettrica, si sente libero di dare piena libertà al suo talento. Sono composizioni complesse ed articolate, in cui i passaggi spigolosi e duri tipici del jazz rock si alternano a quieti momenti di intensa espressività. Degna di nota è anche l'iniziale The Wizard, che si presenta risoluta ed energica, e bellissimo è poi il pezzo Short Tales of the Black Forest,  che è un duetto acustico tra la chitarra di Al e il piano di Chick Corea. Decisamente Land Land Of The Midnight Sun è un album calato nel suo tempo, impetuoso e dinamico anche se magari a tratti ingenuo e meno costruito dei capolavori che verranno dopo, tipo Elegant Gypsy o Splendido Hotel. Di Meola suona in modo esplosivo ed nervoso, molto lontano dalle atmosfere maggiormente acustiche e dalle risonanze mediterranee che ne hanno caratterizzato la maturità artistica. E’ un disco di jazz rock fusion, decisamente in linea con i suoni e le tendenze di quel lontano 1976, ma al contempo si rivela essere un passaggio fondamentale nel percorso di maturazione di questo straordinario chitarrista. Land Of The Midnight Sun è dunque tra le migliori uscite di quello straordinario momento creativo, risultando comunque perfettamente godibile anche ai giorni nostri. Un ottimo debutto per uno dei più dotati chitarristi del mondo.