Sonny Clark – Cool Struttin’


 Sonny Clark – Cool Struttin’

Sonny Clark,  il cui vero nome era Conrad Yeatis Clark, è stato un pianista e compositore jazz statunitense. Il suo stile risulta profondamente influenzato da Bud Powell, ma Sonny Clark fu egli stesso uno dei più significativi protagonisti dell'hard bop. Oltre agli influssi provenienti dal pianismo di Powell, si colgono spunti delle tecniche di Horace Silver e di Hampton Hawes. Clark però non è mai davvero salito alla ribalta come altri pianisti di quella generazione, quali il già citato Horace Silver o il famoso Herbie Hancock. Il talento del giovane Sonny era cristallino ma la sua carriera solistica come band leader fu piuttosto breve. Il trio da lui guidato con Paul Chambers al basso e Philly Joe Jones alla batteria rappresenta la sua espressione artistica più famosa. Ricoverato per problemi legati alla sua tossicodipendenza verso la fine del 1962, morì a New York nel gennaio 1963, alcuni giorni dopo aver lasciato l'ospedale. Sebbene la causa ufficiale sia stata archiviata come attacco cardiaco, fu probabilmente una overdose di eroina a mettere fine alla sua vita a soli 32 anni. Il suo album "Cool Struttin" è una delle registrazioni più iconiche pubblicate durante l'epoca d'oro del jazz americano. Fu registrato per la Blue Note Records presso gli studi Rudy Van Gelder di Hackensack, nel New Jersey, che hanno visto la nascita di molte delle più grandi registrazioni della storia del jazz. Il pianista aveva all'epoca ventisei anni, ma morì meno di quattro anni dopo. Cool Struttin’ è una delle undici registrazioni a proprio nome di Sonny Clark, ma egli suonò come sideman con molti dei migliori musicisti dell'epoca tra cui Buddy De Franco, Dexter Gordon, Grant Green e Johnny Griffen, solo per citarne alcuni. Nel disco figurano Art Farmer, musicista validissimo e altrettanto abile con la tromba e il flicorno. Inoltre troviamo il formidabile sassofonista Jackie McClean, anche lui ventiseienne al momento della registrazione. Completano la band il leggendario bassista Paul Chambers, uno dei grandi maestri del suo strumento. Infine la sezione ritmica è animata dal mitico batterista Philly Jo Jones, uno dei nomi di punta della rivoluzione hard bop degli anni cinquanta. L'album stesso di Sonny Clark, famoso tra l’altro per la fotografia di copertina, è uno dei più significativi esempi dell'epopea dell'hard bop. La struttura di quasi ogni pezzo è piuttosto convenzionale, con la sequenza tipica composta dal tema d'insieme, il giro di assoli, un breve passaggio di basso, una pausa di batteria e la ripresa del tema. Ma è la qualità della musica, la bellezza del contenuto che ha permesso a Cool Struttin’ di trovare un posto speciale nella storia del jazz. I musicisti della band appaiono in grande forma e nelle registrazioni si percepiscono una vibrazione ed un’energia davvero uniche. Tutto ciò si può apprezzare immediatamente nell’omonima traccia di apertura, Cool Struttin’. Un tema molto forte, che subito dopo l'introduzione del pianoforte di Clark, apre la strada alla poesia di Art Farmer con il suo splendido sound di flicorno, seguita dall'agile contributo di sax contralto di Jackie McClean. La maestria e il tocco personale di Sonny Clark sono tutte nel suo magnifico assolo. C’è un deciso sapore latino nelle battute iniziali di Blue Minor, McClean è evidentemente in gran forma su questo numero, al punto da richiamare alla mente a tratti il maestro Charlie Parker. La tromba di Farmer raggiunge poi livelli notevolissimi. Semmai ci fossero dei dubbi sulle qualità di Clark come pianista consiglio una lettura attenta del suo assolo che è certamente al top per costruzione, dinamica e fluidità. Sippin At Bells è una complessa architettura hard bop, dove il sax di Jackie McClean inventa e modella la traiettoria del pezzo, condividendo la ribalta con un altro straordinario assolo del pianoforte del leader. Deep Night si aggiunge alla selezione delineando, con le stupende improvvisazioni dei protagonisti, un interplay perfetto tra i musicisti, evidentemente in stato di grazia dall’inizio alla fine. Il brano finale è una superba interpretazione dello standard Lover di Rodgers e Hart. Suonato ad un ritmo insolitamente vivace, la cover è introdotta dal batterista Philly Joe Jones con un bell’assolo di apertura che costruisce l’atmosfera per l’avvento dei fiati: il sax veloce e nervoso di Jackie McLean e la tromba sempre eccellente di Art Farmer. All’interno del pezzo son presenti degli stacchi energici di Philly Joe Jones: dei veri capolavori percussivi. Questa versione di "Lover" inizia come un brano bebop standard, poi cambia bruscamente in un tempo di valzer, per poi tornare al veloce 4/4 hard bop. Interessante, creativo, ed in verità alquanto bizzarro. Cool Struttin’ rimane ancora una pietra miliare dell'hard bop e uno dei migliori album del vastissimo catalogo della Blue Note Records. Sonny Clark è uno di quei pianisti che capita spesso di ascoltare come accompagnatore di grandi interpreti dell’hard bop, instillando la curiosità di approfondire la sua conoscenza sia come solista che come leader. Ebbene lo sfortunato Sonny non delude: malgrado non abbia raggiunto la fama eterna di alcuni suoi colleghi, la sua classe è purissima ed il suo pianismo spesso entusiasmante quanto quello di molte star del pianoforte jazz. Parecchi dei suoi lavori da solista sono molto validi e Cool Struttin' è senza dubbio il migliore di tutti. Vale assolutamente un ascolto.