Victor Bailey – That’s Right !


Victor Bailey – That’s Right !

Questa è una recensione che oggi appare più doverosa di quanto non avrebbe dovuto già essere. Il grande bassista Victor Randall Bailey, nato il 27 Marzo 1960 a Philadelphia, è scomparso l’altro ieri  a 56 anni a causa di complicazioni dovute alla SLA di cui soffriva da tempo. Bailey è cresciuto in un contesto fortemente caratterizzato dalla musica. Il padre, Morris Bailey, scriveva canzoni pop negli anni '60 e '70 per artisti come Patti LaBelle e gli Stylistics, e suo zio, Donald Bailey, ha suonato la batteria con il trio di Jimmy Smith. Non sorprenderà quindi  che Victor iniziò a suonare il pianoforte all'età di sette anni, passò alla batteria tre anni più tardi, per poi dedicarsi definitivamente al basso elettrico all'inizio della sua adolescenza. Da  giovanissimo si trasferì a New York e fu da subito un ammiratore della tecnica bassistica del grande Jaco Pastorius che per lui era un vero e proprio idolo. Nel giro di un anno del suo arrivo in città, la reputazione di Bailey come bassista era tale che fu assunto dai Weather Report proprio per sostituire Jaco. Da questo punto in poi, la fama di Victor ebbe un’impennata su scala globale e si guadagnò la stima incondizionata dei musicisti sia nell’ambiente jazzistico che al di fuori di questo. Una reputazione altissima che è stata senza dubbio aiutata dal suo eclettismo. Bailey  infatti non si limitò a suonare nei gruppi jazz fusion ma collaborò anche con numerosi artisti provenienti dal mondo dell’R & B, dell’hip-hop e del pop,  tra i quali Mary J. Blige e Madonna. Alla fine degli anni '80 Bailey registrò un album solista che fu  accolto con entusiasmo dalla critica, ed ai fan piacque ancor di più, dato che raggiunse il numero 1 nella classifica di jazz contemporaneo di Billboard. Dal punto di vista tecnico Bailey è un vero maestro del basso elettrico e dimostra costantemente la sua abilità musicale e la sua intelligenza artistica, sia che sia impegnato nel funky e nello slap, sia che assuma toni più lirici e passionali suonando in modo più convenzionale. Non a caso Bailey è un musicista che gode dell’ammirazione della totalità dei suoi colleghi. “That’s Right” del 2001 è un album che coglie Victor Bailey nel pieno della sua maturità artistica, quando era ancora lontano dalla degenerazione della terribile malattia che lo costrinse in seguito ad abbandonare l’attività. Ed è una prova convincente: pochissimi improvvisatori sarebbero in grado di trovare il potenziale jazzistico in due classici dei Funkadelic, ma questa è un’operazione che riesce benissimo a Victor. Uno dei nove brani di questo eccellente album infatti è un medley di  “Knee Deep" e "One Nation Under a Groove". Bailey non reinterpreta questi brani della fine degli anni ’70 mantenendo la loro struttura vocale, ma lo fa arrangiandoli come pezzi di jazz fusion strumentale e la cosa funziona benissimo. C’è molto materiale pregevole sull'album: si spazia dalla delicata "Joey" (una canzone che Bailey ha scritto in memoria di un cugino che è stato ucciso in una rapina a Philadelphia) alla super funky "Goose Bump". "Black on Bach" è influenzata dal funk e dalla musica classica allo stesso tempo e Bailey riesce a tirare fuori il meglio di due mondi opposti senza mai apparire banale o pretenzioso. Non manca il lucido omaggio a Pastorius nella strana “Where’s Jaco”. La title track ci riporta prepotentemente nelle atmosfere dei Weather Report. “Nothing But Net” è un numero di jazz contemporaneo vivace e nervoso nel quale è concentrata tutta la tecnica bassistica di cui Victor è capace. L’eclettismo di Bailey emerge anche in “The Rope-A-Dope” un numero che resta in bilico tra jazz rock e fusion regalando momenti di groove e  di grande virtuosismo. That’s Right riassume in un album quello che Victor Bailey è stato. Ci dice ad esempio che, nonostante lui avesse la mentalità e la preparazione tecnica di un improvvisatore jazz, era però lontano da essere elitario e snob. Ci dice anche che come musicista padroneggiava il jazz, il rock ed il funk con grande disinvoltura ed una brillante apertura mentale. Victor Bailey si rendeva perfettamente conto, con grande umiltà e lucidità, che anche i più grandi musicisti jazz possono imparare e trarre beneficio dalla varietà degli stili e delle tendenze. That’s Right ! è un gran bel lavoro, consigliato a tutti coloro che apprezzano la fusion intelligente e la musica vera, onesta e sincera. Victor Bailey è stato un grandissimo bassista e la sua scomparsa purtroppo lascia un importante vuoto nel panorama musicale internazionale.