Robert Glasper Experiment - Artscience


Robert Glasper Experiment - Artscience

Per quasi un decennio, Robert Glasper è stato il portabandiera della fusione tra la musica jazz, l'hip-hop, il soul ed il rock, arrivando a reinventare brani dei Nirvana, come "Smells Like Teen Spirit" o dei Radiohead quale “Packt Like Sardines in a Crushd Tin Box”, e trasformandole in energetici pezzi di elettro-funk. Glasper con la sua band Experiment, formata dal cantante / sassofonista Casey Benjamin, dal batterista Mark Colenburg, e dal bassista Derrick Hodge riesce a scavalcare generi diversi, creando un proprio stile che è però radicato nel jazz e nell’R&B. ArtScience è un riflesso delle qualità e degli interessi musicali dei singoli componenti dell’Experiment, gli stessi che hanno portato alla nascita di questo formidabile gruppo. Un concetto espresso nelle note del nuovo album: "Il mio popolo ha dato al mondo così tanti stili musicali, e allora perché limitarsi a suonarne uno solo? Vogliamo esplorarli tutti”. ArtScience è il seguito di Black Radio 2, del 2013, nel quale la band utilizzò i rapper Common, Snoop Dogg e Lupe Fiasco, e le cantanti Jill Scott e Norah Jones. Sul secondo capitolo così come  sul primo della serie Black Radio, Robert e la sua band erano rimasti per lo più sullo sfondo, dando maggior spazio ai loro ospiti, spesso illustri. La formula ha funzionato: entrambe gli album hanno avuto riconoscimenti di critica e successo di pubblico. Il set è stato registrato a New Orleans in circa due settimane ma, per ArtScience, Glasper ha cambiato rotta e ha deciso di fare tutto in casa, in particolare per quanto riguarda le parti vocali. Il leader e pianista canta da solista su "Thinkin Bout You" mentre Benjamin, che di fatto è il vocalist del gruppo, è al centro di "Day By Day", "Tell Me a Bedtime Story" e "Hurry Slowly". ArtScience non suona come un classico disco di jazz o R&B; vira piuttosto sul funk degli anni ‘80 e sul soul del decennio successivo, senza un riferimento preciso o un territorio definito sul quale soffermarsi. Si percepisce il tentativo di lasciarsi andare ad un progetto completo, non solo su un paio di canzoni come in precedenza. Un tono romantico scorre attraverso l'album, con testi che parlano delle diverse fasi delle relazioni d’affetto e d’amore. "Thinkin Bout You" ad esempio è una dolce ballata in cui la voce di Glasper viene filtrata dai consueti strumenti di elaborazione (vocoder, harmonizer), rafforzando in qualche misura l'aura sentimentale della canzone. Su "You and Me", è Benjamin a cantare, ma in questo caso gli effetti sulla voce sono meno spinti, l’atmosfera però è comunque suggestiva e ipnotica, mentre il tenore è sempre quello della canzone d’amore. Negli anni passati l’Experiment ha certamente avuto un orientamento più groovy, tuttavia i suoni che si ascoltano sono completamente radicati nella firma caratteristica del gruppo. "No One Like You," dura più di nove minuti, ed incarna perfettamente lo spirito di Glasper, essendo il brano più espansivo e completo: qui si fondono i molti punti di forza individuali mischiando mirabilmente diversi generi con la ciliegina sulla torta data dall’eccellente assolo di sax soprano di Benjamin. "Day By Day" è un classico brano da discoteca postmoderno con una bella linea di basso di Derrick Hodge e l’affascinante piano elettrico di Glasper a sottolineare il tutto. La cover della "Tell Me a Bedtime Story" di Herbie Hancock è forse più vicina alla versione pop-soul di Quincy Jones del 1978 anche se non così ricca nell’arrangiamento ed anche in questo caso Robert offre uno splendido assolo di Rhodes. "Find You", con la sua fusione di funk e prog rock, è un classico di Derrick Hodge: avrebbe potuto essere tranquillamente in Black Radio 2, ma qui è il bassista ad essere la voce solista, mentre l’ospite Mike Severson aggiunge un break eccezionale di chitarra elettrica nel bel mezzo di un labirinto di variazioni. La band torna sul binario del jazz con la bella "In My Mind", brano guidato dalle sincopate rullate della batteria di Mark Colenburg. "Hurry Slowly”  gioca finemente su un sottile equilibrio tra l’intricata sensibilità melodica degli Steely Dan ed un arioso indie pop." Written In Stone" (anche questa con Severson alla chitarra) mescola atmosfere alla David Bowie con echi new wave ed il funk. L’album si chiude con una rilettura neo soul  di "Human" degli Human League, sorprendente e molto personale. ArtScience è lo sforzo più compiuto di Robert Glasper e i suoi Experiment, la loro fusione perfetta di jazz contemporaneo, hip-hop, neo-soul, pop, e rock ha trovato probabilmente un nuovo apice ed è sicuro che il loro stile continuerà ad influenzare moltissimi altri artisti. La finestra sul jazz è ridotta all’essenziale e forse si vorrebbe uno sviluppo più esteso in questo senso.  Ma il Robert Glasper Experiment presenta ogni volta un nuovo quadro per le future esplorazioni e la scoperta di nuove frontiere musicali, ArtScience in questo senso è un ottimo ed ulteriore passo in avanti. Sperimentazione e creatività senza sacrificare l’accessibilità: musica di un futuro già scritto.