Tom Browne – Another Shade Of Browne


Tom Browne – Another Shade Of Browne

Tom Browne, è un trombettista che durante il decennio 1979-1989 è stato abbastanza popolare nelle classifiche R&B, un periodo nel quale registrò molto materiale funk/pop-oriented per l’etichetta GRP e per l’Arista. Browne ha iniziato studiando pianoforte per un anno, per poi passare alla tromba all’età di 11 anni. La sua formazione musicale è avvenuta presso Scuola Superiore di Musica e Arte di New York City. Originariamente Tom era interessato alla musica classica,  ma mentre frequentava il college, a metà degli anni '70, Browne scoprì il jazz. In carriera ha lavorato con Sonny Fortune, registrato con Lonnie Smith, ed infine ha firmato un contratto come solista con la GRP di Dave Grusin. Come trombettista è influenzato da Freddie Hubbard e Lee Morgan, ma può vantare un notevole bagaglio tecnico e un’ottima espressività. Tuttavia, anche se occasionalmente ha effettivamente frequentato l’hard bop, la maggior parte della produzione di Browne fino alla metà degli anni ‘90 è stata chiaramente orientata verso il mercato e la musica commerciale. Browne in realtà aveva praticamente abbandonato l’attività musicale ma è tornato nel 1994 con una registrazione per la Hip Bop intitolata Mo’ Jamaica Funk, che risente della popolarità dello stile hip hop ma anche dell’acid jazz in voga in quel momento. Nel 1996 finalmente Tom imbocca senza più remore la strada del jazz ed esce con questo “Another Shade Of Browne” dove, nelle note di copertina dell’album, da un lato rinnega le sue registrazioni precedenti, ma ribadisce al contempo che in fondo lui è sempre stato un musicista di hard bop. Questo lavoro si concentra sul jazz mainstream ricalcando gli stilemi degli storici dischi della Blue Note. Tom concede molto spazio solista al sax tenore di Javon Jackson ed al pianista Larry Goldings mentre il sostegno ritmico è magistralmente offerto dal bassista Ron Carter e dal batterista Idris Muhammad. Una band di tutto rispetto quella messa insieme da Browne con risultati davvero convincenti. La particolarità di Another Shade Of Browne è che, con la sola eccezione di "In a Sentimental Mood", tutti i brani dell’album sono stati composti o sono correlati in qualche maniera ad un trombettista storico, di quelli che hanno lasciato un’impronta importante in ambito jazzistico. Trovo sempre interessante ascoltare dei musicisti che per tutta la carriera hanno suonato “altro” (sfiorando solamente il vero jazz) nel momento in cui decidono di confrontarsi in modo serio e completo con uno stile classico così legato alla tradizione. Per riuscirci bisogna avere la tecnica, il groove e conoscere molto bene ciò che si suona. E queste cose fanno parte del bagaglio di questo sessantaduenne artista nativo di New York. “Bluesanova” di Lee Morgan apre il cd ed è un omaggio ad uno degli idoli di Tom Browne, con il suo sapore latino contaminato dal blues: propone un valido intervento di sax del bravo Javon Jackson e un’assolo del trombettista di ottima fattura. Hard Bop a tutta forza in “Philly Twist” di Kenny Dorham che Tom interpreta con vigore e trasporto, il suo fraseggio ed il suo suono brillante ne fanno uno dei momenti più intensi dell’album. “A Sleepy Lagoon” è una ballata blues che ha nel solo di Larry Goldings al piano un punto di forza e  ci fa sentire un’altra sfaccettatura di Tom Browne, che nell’occasione usa magistralmente la sordina. Non potendo mancare il tributo al grande Freddie Hubbard, ecco “Povo”, uno dei brani più famosi del repertorio del maestro: il quintetto ne da una lettura lucida e tecnicamente eccitante. “Bee Tee's Minor Plea” è invece un classico blues molto swingante, composto da Booker Little. Molto bella anche la cover di “In A Sentimental Mood” di Duke Ellington. Il celeberrimo tema del Duca è reso splendidamente e come sempre resta una delle melodie più affascinanti della storia del jazz anche dopo decenni. Infine Tom Browne lascia spazio anche ad una traccia di Ron Carter con “Eighty One”, brano complesso e intrigante come il colto ed esperto bassista è solito comporre, il trombettista si esibisce in questo caso mostrando un po’ tutte le sfaccettature tecniche del suo strumento in un continuo alternarsi di acuti e suoni profondi tipicamente hard bop. In tutte le sette tracce dell’album va sottolineato l’ineccepibile contributo della sezione ritmica che è sempre puntuale e a disposizione dei solisti valorizzandone il lavoro durante gli assoli. Another Shade Of Browne è un bel disco di hard bop contemporaneo, sempre rispettoso della tradizione e con ottimi spunti individuali da parte dei solisti. Pur non essendo un album basilare è certamente una valida proposta per ascoltare un talento della tromba come Tom Browne che nel corso della sua carriera non aveva mai registrato nulla di così musicalmente serio ed impegnato.