Jay Rowe – Jay Walking


Jay Rowe – Jay Walking

Oltre ad essere un musicista di smooth jazz, il pianista Jay Rowe è anche un sincero e grande fan di questo genere musicale. Tanto che, quando gli viene chiesto con chi gli piacerebbe lavorare un giorno, l'elenco offerto da questo esperto tastierista potrebbe continuare all'infinito. Nonostante siano moltissimi gli artisti di fama mondiale con i quali ha già condiviso il palco (per citarne alcuni: Peter White, Dave Koz, Russ Freeman and the Rippingtons, Mindi Abair, Chris Botti, Acoustic Alchemy, Steve Cole, Norman Brown  e Richard Elliott) ce ne sono altrettanti con i quali adorerebbe collaborare. E tra questi vengono citati in primis Eric Marienthal e Chuck Loeb. Jay è tuttavia soprattutto un raffinato pianista, dotato di una notevole tecnica.  Per questo motivo è costantemente impegnato in qualità di sideman di lusso. Una sua peculiarità è un uso intensivo della mano sinistra, con la quale è in grado di riprodurre con facilità le linee del basso, testimoniando così una assoluta padronanza dello strumento. La sua scarsa fama come solista non rende però giustizia ai suoi meriti e, nonostante i quattro album registrati fino ad oggi, il vero successo non è ancora arrivato. Così come altri musicisti indie meno noti, con la giusta esposizione mediatica Jay potrebbe diventare altrettanto popolare, presso il grande pubblico, delle sue controparti che registrano per le etichette più importanti. Jay Walking (uscito nel 1997) è il secondo CD da solista di Jay Rowe. Si tratta di un più maturo follow-up del suo primo CD  “A Dream I Had" (uscito nel 1994) e, dato che beneficia della collaborazione di altissimo livello del produttore Chris Parks (Lala Hathaway, Najee), dispone di un migliorato supporto multi-strumentale, nonché di una vena più vivacemente funky. Inoltre i sassofonisti David Mann e Nelson Rangell forniscono un contributo di gran classe su otto dei dieci brani che compongono l’album. Il chitarrista Rohn Lawrence offre una delle le sue performance più convincenti e ricche di feeling con uno splendido assolo su  "Old Friends". Le cover di Smokey Robinson ("Tracks of My Tears") e Brian Wilson (“The Warmth of the Sun") sono classiche versioni strumentali di queste gemme del pop degli anni sessanta. Rowe dimostra tutta la sua bravura nell’interpretarle al meglio. Jay Walking è un album di contemporary jazz positivo e ottimista, tecnicamente impeccabile, pervaso da una melodica e fresca vena funk ma declinato con abbastanza gusto improvvisativo per qualificarsi come vero e proprio (smooth) jazz. Il suono che ne esce è molto simile a quello di quel Bob Mamet, di cui ho già parlato precedentemente, che si avvale però del supporto di una major importante come la Atlantic Records e da questa ottiene esattamente la promozione pubblicitaria che tanto manca ad un artista come Jay Rowe. Allo stesso modo di come Mamet raggiunge i suoi picchi creativi laddove interagisce con il sax di Eric Marienthal, Rowe esprime il suo meglio quando unisce il suo vivace pianoforte al fascino del sax soprano di David Mann, in un connubio molto gradevole di voci strumentali. Si può dire che questo cd ha superato la prova del tempo ed è stato indubbiamente lo standard di riferimento per i più recenti lavori di Jay ("Laugh Out Loud ", pubblicato nel 2001 e "Red, Hot and Smooth", uscito nel 2006). Non sarà forse ne rivoluzionario, ne una pietra miliare dello smooth jazz, ma Jay Rowe e la sua musica meritano comunque un ascolto, in particolare da parte degli appassionati del pianoforte.