Four80East – The Album


Four80East – The Album

I Four80East sono un gruppo di contemporary jazz di origine canadese. In realtà si tratta di un progetto parallelo (di studio) per Rob DeBoer (pianoforte, chitarra, basso, programmazione) e Tony Grace (batteria, programmazione), che, insieme con il fratello di Grace, Paul, lavorano per la Boomtang Records. I Four80East sono attivi dal 1997 e da allora sono cresciuti artisticamente fino a trasformarsi in un vero e proprio live act, trovando spazio tra i molti impegni di produzione e remix che sia DeBoer che Grace continuano a tenere vivi per conto di altri artisti. I due hanno poi anche una band pop: i Boomtang Boys che producono una musica totalmente disimpegnata e lontanissima da qualsiasi forma di jazz. I Four80East nacquero come un esercizio di puro divertimento finalizzato a suonare una sorta di dance music ispirata al groove inglese degli anni ’80, arricchito dall’improvvisazione di chiara matrice jazzistica. L'altra metà della band sono Jack Trentman alla chitarra e alla tromba, e Jon Stewart al sax tenore. Il primo album della band, intitolato in modo non troppo fantasioso “The Album” è uscito nel 1997 e si è subito ritagliato un notevole seguito a livello radiofonico, sia negli Stati Uniti che in Inghilterra. Un debutto che, a dispetto della banalità del titolo, mostra invece un palpitante ed intenso contenuto musicale, ricco di ipnotici synth, un pianoforte (elettrico ed acustico) sempre puntuale, potenti groove di bassi e piacevoli ritmi che a tratti sfiorano la dance. E’ qualcosa che trova una sua personale strada tra l’acid jazz, lo smooth jazz ed una sorta di urban trance music molto atmosferica ed intrigante. Lo schema è a dire il vero piuttosto ripetitivo: tutto costruito su di un giro di basso insistente sul quale si innestano gli accordi delle tastiere e la ritmica. Su questo telaio rarefatto ed essenziale i vari strumenti solisti giocano il loro ruolo con sufficiente gusto melodico ed una spruzzata di gradevole improvvisazione jazz. Il vero deus ex machina di tutto il progetto è proprio Rob DeBoer con il suo pianoforte, ma il giovane polistrumentista si distingue anche alla chitarra, al basso e alla programmazione degli interessanti loop che sono la caratteristica peculiare di questo gruppo canadese. Importante è anche il supporto di Tony Grace che aggiunge il suo tocco sia in veste di batterista sia nella programmazione delle ritmiche “sintetizzate”. I brani si susseguono piacevolmente fluidi, anche se, come dicevo, un certo senso di ripetitività pervade tutto il lavoro. Gli interventi di pianoforte acustico o Rhodes di DeBoer sanno essere dolci e accattivanti, caratterizzati dai riff spesso cantabili. Il pianista sa anche come mettersi a disposizione degli altri, quando regala il supporto armonico alla tromba di Jack Trentman che mette in mostra un suono sul genere di Chris Botti o Rick Braun. Non mancano gli assoli di sax di Jon Stewart che si possono tranquillamente classificare nel filone del classico smooth jazz style. Considerando che The Album è stato pubblicato quasi vent’anni fa, non si può non riconoscergli una componente di novità ed un tentativo di creare qualcosa di diverso. L’epoca era quella dell’avvento della corrente “chill out” e del “lounge”, e la fase d’oro della “new age” ormai in declino aveva lasciato comunque le sue tracce. I Four80East sono partiti da lì ed hanno cercato una strada alternativa. Pur con l’ingenuità intrinseca in un primo album e con una forse insufficiente varietà ritmico / melodica, questi canadesi trapiantati a New York sono riusciti a proporre un cd che tutto sommato regge bene al passare degli anni e regala ancora qualche positiva vibrazione.