Jaco Pastorius - Jaco Pastorius


Jaco Pastorius - Jaco Pastorius


Jaco Pastorius è stato una splendida meteora che è comparsa sulla scena nel 1970, scomparendo poi tragicamente dieci anni più tardi, nel 1980. Dotato di una tecnica brillante e rivoluzionaria, una florida e fertile immaginazione melodica, Pastorius ha fatto emergere il suo basso elettrico fretless dalle profondità della sezione ritmica fino alla ribalta del protagonismo. Un approccio fino ad allora sconosciuto nel jazz come nel rock. La sua tecnica fatta di passaggi fluidi e veloci incendiò l’interesse per uno strumento fino a quel momento mai così completamente e spettacolarmente valorizzato. Jaco ha mostrato al mondo di avere l’estro e la creatività tipici del compositore di grande talento, così come si è distinto in veste di abile arrangiatore ed  attento produttore. Lui e Stanley Clarke sono state le influenze più importanti del basso elettrico negli anni 70. E' impossibile ascoltare oggi l’album di debutto di Jaco Pastorius con lo stesso approccio di quando è stato pubblicato la prima volta nel 1976. In un modo o nell’altro il suo stile, la sua tecnica, il suo modo di essere “Jaco” ha condizionato tutto quello che è venuto dopo. Decine di artisti si sono ispirati alla sua arte,  moltissimi lo hanno imitato. Un bagaglio di suoni, di invenzioni e di spericolate improvvisazioni che anche noi, semplici appassionati, ci portiamo dietro a 40 anni di distanza, ritrovandolo inevitabilmente in gran parte della musica che ascoltiamo.  Il brano di apertura, la sua trascrizione per basso elettrico senza tasti di uno standard del bebop come "Donna Lee", è fin da subito un manifesto di virtuosismo e tecnica rivoluzionaria. Il brano successivo, un’imprevedibile escursione nel funk-soul  quale "Come On, Come Over", suona come un bel pugno in faccia ai puristi del jazz ma al contempo è una potente dichiarazione d'amore per i grandi del rhythm & blues del decennio precedente. "Continuum" è pervasa di atmosfere spaziali, uno sguardo in avanti verso quella che sarà la sua memorabile avventura con i Weather Report. L’album continua così, ogni traccia ad esplorare una direzione diversa. Ogni pezzo un piccolo capolavoro che renderebbe orgoglioso qualsiasi musicista. Ciò che ha reso Jaco così eccezionale è il fatto che lui è stato il capostipite di un’intera generazione, e questo è stato il suo incredibile album di debutto. Al di là della sua fenomenale tecnica al basso e dell’abilità compositiva così sorprendentemente matura (aveva 24 anni quando questo album è stato pubblicato), c'è l'audacia mozzafiato delle sue invenzioni musicali che meriterebbe già di per se una seria valutazione. Forse per un uomo con questo tipo di caleidoscopica creatività rimanere sano di mente era qualcosa di impossibile. La sua graduale discesa nella follia e la conseguente tragica morte sono ormai nella storia. Un musicista che esce con un album di debutto come questo allude alla promessa di una luminosa e folgorante carriera, che in effetti prenderà corpo sempre di più fino all’apoteosi con i mitici Weather Report. L’altrettanto rapida e terribile caduta non fa che acuire nei suoi numerosi fan un senso di vuoto mai più colmato, una vaga incompiutezza che,  restando in bilico tra quanto di grande è effettivamente stato e quello che ancor di più avrebbe potuto essere, lascia tutti perplessi e un po’ tristi.