Steely Dan - Two Against Nature


Steely Dan - Two Against Nature


Fantastici, enigmatici, iconici Steely Dan. Aggiungerei unici per la qualità singolare di riuscire ad attirare l’interesse di una molteplicità di ascoltatori. Il segreto è probabilmente in quella sintesi così perfetta tra un pop sofisticatissimo e un jazz aristocraticamente fruibile ma pur sempre complesso ed elaborato. Aggiungiamoci la voce inconfondibile di Donald Fagen ed il suo stile tastieristico e compositivo ed avremo la quadratura del cerchio. Vent’anni dopo un album importante e bellissimo come Gaucho, a dispetto della ritrosia della premiata ditta “Fagen e Becker” di proporsi dal vivo, unita ad una tradizionale parsimonia creativa, ecco che nel 2000 esce Two Against Nature.  Dal momento che per tutti i fan degli Steely Dan questi due decenni erano trascorsi senza nemmeno la speranza di un nuovo album, la sola prospettiva di una nuova uscita era da considerarsi una vera delizia, ma al contempo era anche un evento un po' preoccupante: un ritorno fallimentare avrebbe potuto offuscare il mito della band. (Così come spesso succede in questi casi) Fortunatamente, Two Against Nature è seducente come il meglio dei lavori precedenti degli Steely Dan, pervaso di quella stessa magica e sofisticata atmosfera. Potrebbe collocarsi a metà strada tra lo stesso Gaucho e il rarefatto, elegantissimo album da solista di Fagen: Kamakiriad. Di fatto è un gran bel disco, una raccolta di brani che funzionano bene, che ci riportano immediatamente dentro a quel mondo di accordi intricati e favolosi arrangiamenti di cui gli Steely Dan sono da sempre gli indiscussi maestri. Ciò non significa che sia un disco facile fin dal primo ascolto, piuttosto è un album coinvolgente che lentamente trova la sua strada nel nostro subconscio, insinuandosi sempre di più. Si ha la sensazione di una naturale estensione dei precedenti lavori del duo, ma sorprendentemente non suona mai nostalgico o datato. Becker e Fagen si sono ritrovati alle soglie del nuovo millennio semplicemente perché a loro piaceva e piace lavorare e fare musica insieme: è evidente nella composizione dei brani, negli arrangiamenti, nella produzione oltre la perfezione e per finire nei testi ironici e graffianti. Non hanno perso il loro tocco, e da subito hanno ritrovato esattamente tutto quello che consente loro di essere tra i più importanti musicisti di questi ultimi 40 anni. In questo senso, Two Against Nature non è diverso da qualsiasi passato sforzo degli Steely Dan. Proprio per questo è arrivato come un dono gradito e irrinunciabile. E' stata la conferma di come questi due musicisti potessero riservare infinite variazioni nel loro tipico sound anche dopo molto tempo. Il vero cuore di un album così sta proprio nella musica. Ogni canzone rivela a poco a poco la propria identità attraverso piccoli tocchi, emozioni e particolari che si rivelano ad un ascolto attento.  Ne esce un’opera di carattere e fascino, intrisa di professionalità ma anche di cuore e feeling. Bella, come d’altra parte qualsiasi altra cosa prodotta nel corso della loro inarrivabile carriera.