New York Voices – A Day Like This



New York Voices – A Day Like This

Ammiro molto il talento ed anche la poliedricità delle scelte artistiche dei New York Voices.  Un gruppo vocale di jazz che ha però abbracciato un pò tutti generi, dal post-bop modale al jazz brasiliano passando per lo swing, per arrivare fino ad alcuni gioielli di Stevie Wonder e altri classici del pop. D’altra parte c’è da considerare che con questo genere di proposte corali, il pericolo è sempre quello che la difficile e complessa scrittura armonica e melodica tipica del jazz possa scontrarsi con un approccio fin troppo morbido e sdolcinato. Per qualche ragione, quegli stessi suoni che suonano così taglienti e frizzanti quando sono distribuiti tra gli strumenti ad ancia possono risultare stucchevoli ed eccessivamente scivolosi quando sono interpretati da voci umane. Il quartetto vocale/strumentale New York Voices non evita completamente questa trappola sull’album A Day Like This (dopo sette anni di assenza dal mondo discografico). Ma di sicuro se la cava egregiamente continuando a dimostrare una eccellente padronanza del genere, con un solido programma di canzoni vecchie e nuove e una serie di innovativi arrangiamenti. Le voci dei protagonisti sono belle, la loro tecnica è ineccepibile. Nessuna star, nessun personalismo eccessivo, bensì un amalgama di talenti al servizio del risultato finale. Kim Nazarian, Lauren Kinhan, Darmon Meader e Peter Eldridge: questi sono i quattro protagonisti, due donne e due uomini (uno schema questo reso celebre dai Manhattan Transfer), unitisi nel 1987 ai tempi del college ed ancora attivi. Parlando di questo disco la loro versione di "Darn That Dream" ad esempio è sorprendentemente fresca (e si avvale di un raffinato solo al clarinetto basso di Bob Mintzer), e le parole che i membri del gruppo aggiungono alla "Noticing The Moment" di John Coltrane funzionano molto bene, così come l’esecuzione. Non tutti saranno d'accordo sulla necessità di proporre una versione vocal jazz della "Stoned Soul Picnic" di Laura Nyro , tuttavia la versione che ce ne danno i New York Voices è  molto divertente e alla fine convince anche gli scettici. “Don’t You Worry ‘Bout A Thing” di Stevie Wonder entra in un diverso territorio, quello del soul e l’interpretazione dei N.Y.V. è, al solito,  impeccabile. Non mancano le rivisitazioni in chiave canora di alcuni classici come “Love You Madly” di Duke Ellington o  quella di “For All We Know” che Nat King Cole portò al successo negli anni 50.  A parte un paio di momenti zuccherosi sul brano "In the Wee Small Hours of the Morning", A Day Like This è un piacere dall'inizio alla fine. Consigliato.