Rare Silk - New Weave



Rare Silk - New Weave

Per un breve periodo, agli inizi degli anni 80, i Rare Silk sembrarono poter diventare un importante e significativo gruppo di jazz vocale. Composto da Gaile Gillaspie, Marylynn Gillaspie, Todd Buffa, e Marguerite Juenemann (sostituita da Barbara Reeves e poi da Jamie Broumas), i Rare Silk iniziarono con uno stile  swing-oriented nella vena dei Pied Pipers (gruppo degli anni 40) e (con l'inserimento di un membro maschile) delle Andrews Sisters o  meglio ancora dei più moderni Manhattan Transfer. Sono addirittura apparsi con Benny Goodman al Playboy Jazz Festival del 1980. Nel corso degli anni seguenti, hanno modernizzato il loro modo di proporsi includendo oltre allo swing ed al classico be-bop anche materiale più funky e pop. Hanno registrato, per le etichette Polydor (1982) e Palo Alto (1985-1986), un totale di tre album. Notevoli sono state le loro versioni di "New York Afternoon", "Red Clay" e "Spain". Tuttavia, i Rare Silk non riuscirono mai realmente a sfondare ed alla fine si sciolsero. Un peccato in verità perché le qualità ed il talento c’erano tutti e probabilmente una maggiore indulgenza verso una musica più commerciale avrebbe favorito la loro carriera. Questo New Weave è un ottimo disco, il loro migliore. Ed infatti qui troviamo tutti gli ingredienti che di fatto hanno reso celebre ad esempio i Manhattan Transfer: belle voci soliste, sofisticati intrecci vocali, arditi controcanti e cori, senso del ritmo. New York Afternoon apre il disco e subito è chiaro l’approccio: arrangiamento moderno, venato di funky e fiati per reinterpretare in modo originale un classico del sassofonista Richie Cole. L’alternanza delle eleganti voci, ognuna ad interpretare un preciso frammento del brano ci regala emozioni. Segue uno stupendo pezzo di Freddie Hubbard, Red Clay. Indubbiamente il punto più alto di tutto l’album, magnificamente eseguito dall’ensemble vocale e altrettanto interpretato dalla band a supporto: Eric Gunnison al piano ci regala uno splendido assolo, Kim Stone al basso disegna un sottofondo nello stile liquido di un Jimmy Haslip, e Michael Berry sottolinea il tutto con la sua precisa batteria. Randy Brecker ci mette il suo magico zampino alla tromba. You Know It’s Wrong ci riporta in un territorio “vocalese” alla maniera dei Manhattan Transfer, a tutti gli effetti il gruppo di riferimento per questi formidabili cantanti, e lo swing scorre fluido e orecchiabile. Quella meraviglia di Lush Life sembra fatta apposta per esaltare le sofisticate trame vocali dei Rare Silk, che infatti omaggiano l’immortale classico di Billy Strayhorn con una performance acapella da brividi. Joy è un altro tassello di questo mosaico, gioiosa e leggera. Anticipa un altro capolavoro della musica jazz quale Spain, difficile, ostica composizione del grande Chick Corea, dove il ritmo latino è affiancato da una melodia be-bop che richiama al contempo atmosfere mediterranee. Una combinazione micidiale di tecnica ed espressività che interpretare con l’impasto unicamente dei cantanti solisti è impresa ardua che tuttavia il gruppo americano riesce a rendere con grande maestria. Bellissima. Chiudono il lavoro tre ulteriori brani swinganti e carichi di atmosfere anni 40: Sugar, Happying e D.C. Farewell. Un vero peccato che questo interessante gruppo vocale non abbia avuto fortuna. Avrebbero meritato maggiore attenzione da parte di critica e pubblico. New Weave mi pare un gran bel disco, godibile dall’inizio alla fine, ben arrangiato e ben suonato. I quattro cantanti sono tutti molto validi per timbro e capacità, si esprimono con classe e misura, mai sopra le righe. Ancor più accattivanti sono i loro arditi intrecci vocali così come le armonie ed i fraseggi che riescono a restituire. Un invito all’ascolto è d’obbligo per riscoprire ancora una volta una piccola gemma sepolta dal tempo e dall’oblio ma non per questo meno preziosa.