The Young/Holt Unlimited – Soulful Strut


The Young/Holt Unlimited – Soulful Strut

Chicago ha un lunga e gloriosa tradizione legata al blues ed al soul, oltre che naturalmente al jazz. E’ una metropoli che ha prodotto molti musicisti di incredibile talento ed è stata sede di etichette storiche di grande rilevanza. Oggi vi parlerò di un duo sconosciuto al grande pubblico, in particolare di quello europeo. Si tratta di The Young-Holt Unlimited, formato da Eldee Young e Isaac "Red" Holt, il cui peraltro modesto livello di popolarità è correlato più alla loro militanza nel gruppo del pianista Ramsey Lewis che alla loro carriera solista. Sebbene non abbiano mai ottenuto grandi successi, sono tuttavia conosciuti soprattutto per un brano intitolato "Soulful Strut" che è la versione strumentale del singolo di Barbara Acklin "Am I the Same Girl" e dà il titolo all’album di fine anni ’60 che ho preso in considerazione. Forte della sua bella linea di basso funky, di un piano jazz leggero ed allegro, più un accattivante riff di fiati, "Soulful Strut" ha resistito negli anni, anche grazie alle cover proposte da artisti come Grover Washington, Jr., George Benson e complici alcuni campionamenti che in seguito il movimento dell’hip hop ha fatto suoi. Il bassista Young e il batterista Holt si incontrarono per la prima volta all'American Conservatory of Music di Chicago, per poi mettere insieme una band chiamata Cleffs. Attraverso quella esperienza incontrarono Ramsey Lewis e così nacque l'ormai famoso Trio. Nel 1965, i tre apparvero insieme al nightclub Bohemian Caverns a Washington D.C , dove venne registrato un album live: tra i brani c’era quello che sarebbe diventato il grande successo intitolato "The 'In' Crowd": nasceva così quella che oggi è considerata la firma musicale di Lewis. Dopo gli iniziali fasti del trio, Young e Holt lasciarono il gruppo di Ramsey per andare a formare il trio Young-Holt, aggiungendo a questo scopo il pianista Hysear Don Walker. Questo nuovo trio registrò il singolo "Wack Wack", un brano ballabile, molto simile a "Cool Jerk" dei Capitol. Nel 1968 il pianista Walker lasciò il gruppo, sostituito da Ken Chaney. Young e Holt a questo punto ribattezzarono la loro mini band Young-Holt Unlimited, aggiunsero i fiati e più percussioni ed così che trovarono un successo più grande (ed inatteso) con "Soulful Strut". Come ho già detto il pezzo era in realtà la versione strumentale di "Am I the Same Girl" di Barbara Acklin. Ovviamente il piano di Chaney sostituì la voce, ma la traccia raggiunse comunque il numero tre nelle classifiche pop. Incredibilmente questo fu un risultato migliore rispetto alla versione originale. Sfortunatamente il trio non replicò mai più quel successo fulminante: discograficamente divennero presto deficitari e trascorsero i successivi anni in tournée, nei circuiti R&B e jazz. Si sciolsero nel 1974, ma Young e Holt continuarono a suonare nelle band di Chicago, per poi ricongiungersi con Ramsey Lewis nel 1983. Eldee Young venne a mancare nel 2007. Il trio The Young-Holt Unlimited è stato quello che si suole definire una meteora, ma quel Soulful Strut resta un successo davvero memorabile. La formula è quella di un soul jazz leggero e cantabile, in cui il basso e la batteria sostengono un’architettura funk ed il piano domina la scena sostituendo il cantato. La stessa alchimia sulla quale venne costruita Soulful Strut fu replicata in tutti gli altri pezzi dell’album, che risulta piuttosto gradevole e allegro, senza particolare impegno ma tuttavia nemmeno troppo banale. 10 canzoni orecchiabili, tutte di lunghezza attorno ai 3 minuti dove il profumo del jazz è presente mostrando il suo lato più accessibile. E’ una musica che potete facilmente collocare nel contesto di una festa della fine degli anni ’60, un po’ blaxploitation ed un po’ lounge, tra camicie colorate, balli dell’epoca e atmosfere hippy. Sul brano pilota ho già detto molto, aggiungo che i fiati incendiano l'inconfondibile riff, il basso di Young pulsa potente, sottolineando il ritmo della batteria funky. Chaney replica in modo impressionante la voce di della Acklin con il suo pianoforte, quasi a dettare il testo con le sole note musicali. E’ una canzone che crea un'aura diversa, evoca un caldo pomeriggio estivo in cui rilassarsi e sognare ad occhi aperti. In tutto l’album la spartana strumentazione possiede una qualità grezza, un suono imperfetto non privo di un certo fascino, quasi come una sorta jazz garage band. Anche gli Swing Out Sister hanno ripreso Soulful Strut negli anni '90. Curiosa ed inusuale la ripresa della celeberrima hit francese Et Maintenant, qui ovviamente in versione soul jazz. Tutti i pezzi che compongono l’album suonano più o meno sulla stessa falsariga, il basso in evidenza, la batteria gagliardamente sul ritmo ed il pianoforte che si occupa delle melodie, corroborato da brillanti iniezioni di fiati. Soulful Strut è un ottimo esempio di come il jazz, l'R & B ed il soul possano fondersi, dando vita a un connubio innegabilmente funky. The Young-Holt Unlimited rappresenta una testimonianza di un modo di fare musica jazz che conobbe una certa popolarità verso la fine degli anni ’60, creando al contempo i prodromi delle più sofisticate e complesse sonorità elettriche che sarebbero sopraggiunte di lì a pochi anni , dal 1970 in poi.