Under The Lake - Jazz, Groove & Attitude


Under The Lake - Jazz, Groove & Attitude

Che cosa è il groove ? Una domanda legittima per un termine che racchiude in se una sensazione che non è facile definire a parole in modo chiaro. In sintesi e cercando di avvicinarsi il più possibile alla realtà,  il groove è quella capacità che hanno alcuni brani di coinvolgere l'ascoltatore tramite il ripetersi di una soluzione a livello ritmico: non a caso in inglese "to groove" significa anche divertirsi. Il jazz è spesso ricco di groove, ma è certamente il funk a detenere il primato di questa particolare “sensazione”. C’è un gruppo americano che con la sua musica delinea con chiarezza il significato groove: sono gli Under The Lake. Una non molto conosciuta band di Portland che coniuga alla perfezione jazz e funk, proprio in quella maniera gioiosa e diretta, a tratti contagiosa e trascinante che ci si aspetta quando si legge un titolo come quello del loro ultimo album. Jazz, Groove & Attitude, per l’appunto è un lavoro che conduce dentro la più classica e familiare delle case del groove e lo fa con un ben bilanciato approccio, declinato tra ritmo, melodia, musicalità e orecchiabilità. Alla base ci sono la classe e la raffinatezza del jazz tradizionale, la grinta e l’energia che tutti riconosciamo nel funk e il morbido e caldo contributo della buona vecchia soul music. Under The Lake mette sugli scudi una coloratissima combinazione tra il sax tenore di David Evans, il trombone di John Monk, e le solidissime tastiere di Jayson Tipp, cioè i tre leader del gruppo. L’approccio è facilmente riconducibile a quello dei mitici Crusaders, dei quali la band dell’Oregon raccoglie l’eredità musicale con il preciso intento di proseguire sulla stessa rotta stilistica, portando nel terzo millennio le medesime prorompenti sonorità. Il gruppo è ovviamente completato da una sezione ritmica composta dalla chitarra di Evan Mustard, dal basso di Kenny Franklin e dalla batteria di Brian Foxworth, i quali sono i responsabili in prima persona dello scoppiettante “groove” di cui ho parlato nell’introduzione. Gli Under The Lake hanno un progetto ambizioso che sembra segnare un ulteriore passo verso il ritorno in auge delle band funky-soul-jazz vintage: sono musicisti al tempo stesso nostalgici e moderni, con la missione di ripercorrere la stessa strada che 50 anni fa ha letteralmente trascinato il jazz contemporaneo verso un radicale cambiamento. Su  Jazz, Groove & Attitude ci sono tracce per soddisfare ogni esigenza che comprenda il jazz e il funk. C'è il travolgente “30 November” con la sempre affascinante presenza dell’organo Hammond, si trova il sapore penetrante del soul di "George Is His Name" (ispirato al grande George Duke), non mancano le atmosfere da colonna sonora di una serie tv poliziesca nella iniziale "Breaking Through". Su "Good Things" si cita il cool jazz ma sempre con quell’amabile tocco funky e delle favolose linee di fiati, sottolineate dal corposo basso di Kenny Franklin. Una spruzzata di r&b jazzato caratterizza il sensuale e rotondo "LJT", mentre è  votata ad un funk dal medio ritmo il brano "Full of Life" dove spicca l’assolo di Rhodes del bravissimo Jayson Tipp. La batteria robusta e potente, il basso sempre in evidenza, il piano elettrico  che condisce il tutto con ben più di pochi semplici cambi armonici e i puntuali riff di chitarra sono la perfetta piattaforma su cui il sax ed il trombone possono liberare la loro creatività contribuendo coralmente ad un sound di grande impatto. Jazz, Groove & Attitude ha fascino e carisma, una personalità intensamente funk eppure legata strettamente al jazz generando nell’ascoltatore un piacevole senso di appagamento. In un momento di proposte musicali patinate e fin troppo costruite a tavolino, la genuina e quasi artigianale energia degli Under The Lake suona davvero come una boccata d’aria fresca. Questi sono musicisti che non hanno dimenticato gli ingredienti per un perfetto mix tra jazz e funk e certo non cercano scorciatoie o facili alchimie. Gli 11 brani di "Jazz, Groove & Attitude" durano in media quasi sei minuti, ma la noia qui non è contemplata. La musica dell’album ha un'energia vivace e coinvolgente: le melodie ed il groove si sviluppano e fluiscono liberamente, con grande spontaneità: in poche parole: ho apprezzato molto la bravura di tutti i musicisti, l’attraente fascino retrò del suono ed il sapore che ci regala. E’ sufficiente immergersi completamente tra queste note e non si resterà delusi.