Espirito – Peace Of Mind



Espirito – Peace Of Mind

Il tastierista degli Shakatak, Bill Sharpe ed il chitarrista del gruppo svedese Mezzoforte, Friðrik Karlsson nel 2000 formarono un duo che chiamarono Espirito. Il talento di Sharpe ed il sicuro mestiere di Karlsson diedero luogo ad un album di smooth jazz che prometteva di possedere una vibrante atmosfera smooth jazz, ricca di morbidi groove urbani e moderni suoni latini. Il lavoro, che si intitolava Peace Of Mind, rimase un episodio isolato, poiché la collaborazione tra Sharpe e Karlsson non produsse altre uscite discografiche oltre a questa. La band è completata da Andy Pascome al basso, Snake Davies al sax  più Linda Taylor e Cathi Ogden in veste di cantanti. Ad una valutazione più approfondita, si scopre che l’album racchiude dieci tracce sufficientemente frizzanti e prodotte con cura e professionalità. Si tratta, in ultima analisi, di un tranquillo esempio di smooth jazz adatto ad un ascolto rilassato e piacevole che certo non si distingue per originalità ed inventiva. Karlsson è un comunque un gran chitarrista: mette in mostra un tocco morbido e delicate finezze, ma anche un eccellente appeal ritmico. Bill Sharpe dal canto suo è, come è noto, un pianista veloce, pulito e sempre fantasioso, sia che si esibisca al piano acustico sia che utilizzi il piano elettrico o i synth. Peace Of Mind è quindi una bella vetrina per la più classica delle incarnazioni dello smooth jazz dell’inizio del millennio. L’atmosfera è solare, orecchiabile e accattivante, dominata dalla precisione e dalla pulizia degli arrangiamenti nei quali tutto le cose sono al loro posto ma manca sempre il guizzo musicale definitivo. Non sono del tutto assenti però gli spunti interessanti: "You're the One" e "So Cool" ad esempio sono due brani che, scostandosi dai clichè del contemporary jazz strumentale più standardizzato, riescono ad offrire qualcosa di stimolante e diverso. Ci sono altri punti salienti nel disco che garantiscono un approccio più stuzzicante: la title track Espirito ad esempio, prende il volo sulla base di un bel groove elettronico sul quale si distende il dolce fluire del liquido pianoforte di Sharpe che si alterna con il sax propulsivo di Snake Davies. Qualcosa di un po’ diverso è anche  racchiuso nelle note latine di "Gypsy", un arioso brano sul quale Karlsson mostra la sua bravura anche alla chitarra acustica. Il chitarrista finlandese scivola dolcemente in un'atmosfera in stile flamenco, allontanandosi dai suoni più aspri dell’elettrica, ma dispensando comunque all’album un po' di varietà. "Wonderland" è un altro bel pezzo, con un assolo di tastiera molto trascinante, che è poi la specialità di Sharpe, sempre capace di orchestrare al meglio le sue sortite in prima linea. Allo stesso modo, su "One Time",  Karlsson offre vampate di chitarra elettrica veloci e pungenti, instaurando un’elegante "conversazione" strumentale con il sassofonista Snake Davies. Su Peace Of Mind la musica è gradevole, i musicisti sono bravi, ma quello che latita è il groove genuino e magari un po’ ruspante che invece era presente sulle prime incisioni degli Shakatak e dei Mezzoforte, gli storici gruppi dei due leaders. Come dire che l’unione tra due bravi artisti non sempre da come risultato la somma dei loro singoli  talenti. Questo è, probabilmente, in gran parte dovuto alla sensazione di appiattimento e ripetitività che è da sempre uno dei punti deboli dello smooth jazz: quando si produce un album dentro ai canoni della musica pensata per l’intrattenimento e le radio il rischio di non riuscire ad elevarsi sopra la media è piuttosto alto. Gli Espirito non mancavano ne di classe ne di raffinatezza, Sharpe e Karlsson hanno messo in campo tutta la loro professionalità, e con ogni probabilità credevano in questo progetto, ma raramente riescono a far scoccare la scintilla. Peace Of Mind si fa gradevolmente ascoltare, può essere una delicata compagnia o un piacevole sottofondo ma per trovare l’emozione forse è meglio rivolgersi altrove.