Claus Ogerman & Michael Brecker - Cityscapes


Claus Ogerman & Michael Brecker - Cityscapes

Il compositore e arrangiatore di origine tedesca Claus Ogerman, nato nel 1930, ma emigrato negli anni ’50 negli Stati Uniti, è un musicista sconosciuto alle grandi masse e tuttavia va senza dubbio considerato come uno delle menti più versatili del dopoguerra. D’altra parte, se Ogerman ha messo il suo zampino artistico negli arrangiamenti di un grande della musica brasiliana come Antonio Carlos Jobim o della diva Barbra Streisand, o ancora del famoso chitarrista jazz George Benson, e di molti altri un motivo ci sarà. Nonostante l’età è ancora piuttosto attivo anche ai giorni nostri con vari tipi di progetti musicali. La chiave del suo successo è stata ed è la sua capacità di rimanere sullo sfondo del musicista con cui lavora, creando sempre allo stesso tempo qualcosa di personale e significativo. Cityscapes del 1982 è un classico esempio di come Ogerman si approcci alla musica ed alla collaborazione con gli altri artisti, siano essi grandi solisti del jazz, cantanti o compositori. L’album è frutto di un intenso rapporto musicale con il compianto sassofonista jazz Michael Brecker ed anche una delle sue opere di maggior successo. Un disco nel quale la superba sovrapposizione tra le armonie del jazz e il cromatismo tardo romantico tedesco, di cui Ogerman è grande maestro, mettono nelle condizioni ideali il talento di Brecker per esprimersi con disinvoltura anche e non solo nel contesto della sua musica di riferimento. Le improvvisazioni e tutti gli interventi del sax tenore sembrano materializzarsi in modo quasi magico ma sempre molto spontaneo, mentre le inevitabili interconnessioni che si vengono a creare tra la band e gli archi orchestrali appaiono più naturali su questo Cityscapes che in molti altri esperimenti di ibridazione tra il jazz e la musica classica. Il tenore generale dell’album è notturno e riflessivo, ma anche estremamente suggestivo e profondo. Michael Brecker, a questo punto della sua carriera, non aveva ancora pubblicato alcun album come bandleader: era conosciuto soprattutto per le sue numerose ed apprezzate partecipazioni alle registrazioni di altri musicisti sia in ambito jazzistico che pop, soul e r&b, ma il suo talento, il suo fraseggio e la sua timbrica erano già più che una splendida realtà. Sebbene Cityscapes sia stato originariamente attribuito a Claus Ogerman con la partecipazione di Michael Brecker, va fatto notare come il maestro preferisca mettere sotto i riflettori il giovane e bravissimo sassofonista, restando intelligentemente sullo sfondo del progetto. Il clou dell'album è una complessa ed articolata suite in tre parti intitolata In The Presence And Absence Of Each Other: nel movimento centrale, la traccia numero 5, il sassofono tace fino a circa un minuto prima della fine, eppure tutto nel brano conduce dritto a questa magica esplosione di lirismo da parte di Brecker. La title track suona per molti versi come il tema finale di un film noir, è romantica e crepuscolare e mette in evidenza quale livello di tecnica fosse già in possesso di Michael Brecker. La successiva Habanera prosegue sulla stessa lunghezza d’onda, con un’orchestra suadente e magnificamente arrangiata a far da sostegno all’onirico sax tenore, anche se questa volta su una ritmica particolare che accenna al tango. Nightwings ci trasporta in volo verso una nuvola sonora, verso orizzonti lontani e atmosfere da sogno, tra Gustav Mahler, George Gershwin o Irving Berlin ma sempre con la stessa intensa, intatta magia. Le note di copertina descrivono questo album come un "concerto virtuale per sassofono e orchestra con sezione ritmica jazz".  Si può dire che Cityscapes sia davvero così come viene presentato: il jazz è ben presente, non è solo una voce lontana annegata nel pur splendido arrangiamento orchestrale. Claus Ogerman riesce molto bene a creare diversi strati musicali, ed è proprio nella gestione di queste sovrapposizioni tra il jazz e gli spunti classici che risiede il segreto dell’autentica magia che scaturisce da questi solchi. Un contributo decisivo in termini di musicalità e versatilità viene fornito dal giovane Michael Brecker, il cui futuro artistico ci riserverà grandissime cose, ma certamente va sottolineata la classe e la raffinatezza con la quale il maestro Ogerman confeziona un progetto che si rivela vincente proprio su quel difficile terreno dove molti altri hanno fallito. Cityscapes è un'esperienza molto intensa ed interessante per gli ascoltatori, siano essi appassionati di jazz o seguaci della musica classica.