Camera Soul – Not For Ordinary People


Camera Soul – Not For Ordinary People

Chi sono i Camera Soul ? Prima di tutto va detto che sono un gruppo italiano, formatosi in quel di Bari nel 2011, quando Pippo e Piero Lombardo, meglio noti come i Lombardo Brother's, decisero di cimentarsi nel soul-funk ovvero uno dei generi da loro più amati insieme alla jazz bossa. La città di Bari in effetti vanta una lunga tradizione nel campo del new jazz e del soul e questo gruppo ne è la conferma. Il loro primo album "Words don't Speak" suscitò subito un buon interesse di critica e venne recensito negli States come una interessante rielaborazione dei leggendari nomi del soul funk degli anni ’70 e '80, come Earth Wind and Fire, Kool and Gang o S.Wonder e Al Jarreau. Per fortuna oggi i Social Network e la diffusione della musica on-line consentono anche agli artisti emergenti di avere una buona visibilità globale e di conseguenza di avere una chance professionale anche a livello internazionale. Ed infatti la band ha ottenuto l'interesse di una partnership americana che si e' affiancata all’iniziale produzione della Azzurra Music di Verona. I Camera Soul hanno così potuto fare le cose in grande per il loro secondo album, con il supporto di Kathryn Ballard Shut della TIMKATENT Entertainment sulla sponda americana. Il risultato è Not For Ordinary People, un disco sfacciatamente ed orgogliosamente retrò, che avrebbe potuto essere pubblicato alla fine degli anni ’70 ma che tuttavia è anche tremendamente attuale. L'album è costruito su dei ricchi ed elaborati arrangiamenti che fondono gli elementi essenziali del funk: groove ritmici irresistibili sulle linee di un basso sempre aggressivo e potenti fiati a completare al meglio il tutto. Una formula non così sorprendente se si considera che i fratelli Lombardo hanno da sempre identificato come loro fonte d’ispirazione proprio la musica dei grandi artisti del funk. E ascoltando "Time Fades Away" appare piuttosto evidente che anche la bossa nova di  Sergio Mendes sia un'altra influenza certa di questi musicisti italiani. Con queste premesse un album come Not For Ordinary People potrebbe essere un progetto piuttosto rischioso. Il pericolo, in questi casi, è che ne esca un’operazione di banale emulazione di cose già sentite che per giunta dovrà confrontarsi con il meglio della storia del soul-funk. Ciò non accade perché questo album è un progetto ben concepito dall'inizio alla fine. Il disco si sviluppa con un buon equilibrio di brani che alternano in modo sapiente i ritmi veloci ad altri basati su degli accattivanti mid-tempo, senza dimenticare alcune eccellenti ballate. "Nobody Else" ad esempio evidenzia una semplice ma robusta melodia perfettamente congeniale alla fusione del ritmo blues, funk e jazz. La bella voce della vocalist Serena Brancale ha delle tonalità interessanti ed un modo di trascinare le note, cantando leggermente dietro la melodia che riportano alla mente Corrine Bailey Rae. "She" inizia con la Brancale accompagnata da una chitarra acustica per poi sfociare in un groove funk-caraibico dal fortissimo richiamo agli Earth Wind & Fire. "My Heart" è invece un bel pezzo dance con un pulsante basso ed un bellissimo arrangiamento di fiati concluso in bellezza da un notevole assolo di chitarra elettrica. La title track suona immediatamente come una dichiarazione programmatica dello stile e dell’estetica dei Camera Soul: il ritmo è coinvolgente, la melodia orecchiabile ed i riff della sezione fiati sono perfetti. Per trovare qualcosa di paragonabile di questi tempi si deve scomodare una vera e propria icona del funk come gli Incognito. Il funky groove la fa da padrone anche su “Mama”, dove la chitarra ritmica detta i tempi, ma è presto affiancata dal basso slap, dalla precisa batteria e dagli immancabili e potentissimi ottoni. “For A Lifetime” è un saggio di abilità nel comporre materiale delicatamente orecchiabile eppure profondamente r&b, cosa che sorprende ancor di più considerando l’origine nostrana di questi ragazzi baresi. Un discorso che può essere esteso a canzoni come “Full Off Me” o “I’m a Fool” che non disdegnano la melodia ma non concedono nulla alla canonica tradizione musicale italica. L’album si chiude con la gioiosa e brillante “The Happiest Day” che è un po’ la sintesi perfetta dei Camera Soul: gran ritmo, bella voce femminile, arrangiamento puntuale e un contagiosissimo funky feeling. In un certo senso il titolo dell'album potrebbe apparire come se il gruppo volesse quasi fare una selezione elitaria del suo pubblico, ma una chiave di lettura alternativa è che la band riconosca la scadente realtà della produzione musicale moderna e da questa voglia in qualche misura staccarsi. Sono bravi i Camera Soul, molto bravi e credo che se ne rendano conto. Negli anni ’70 le band di soul e funk talentuose e tecnicamente superbe erano di ordinaria amministrazione. Al giorno d’oggi lo sono molto meno. Il che fa di un gruppo come i Camera Soul e della musica che propongono un qualcosa di assolutamente straordinario.