Nicola Conte – Other Directions


Nicola Conte – Other Directions

È cosa nota ed evidente che il livello della musica italiana in generale non sia certo alto. Tuttavia questo dato di fatto viene in qualche misura controvertito se si analizza il ristretto contesto del movimento jazzistico del nostro paese. Nel jazz siamo bravi, molti dei nostri musicisti sono apprezzati anche all’estero e tra questi uno dei più interessanti è Nicola Conte. Noto come DJ e produttore, Conte è però prima di tutto un musicista di formazione classica, un multi-strumentista ed un fine arrangiatore. Tra le sue grandi passioni e principali fonti d’ispirazione ci sono la bossa nova, il jazz, l’acid jazz, le colonne sonore dei film italiani degli anni ’60 e ’70 e la lounge music. E proprio dalla spinta della sua inesauribile passione che Nicola Conte ha tratto la forza per creare un vero e proprio movimento culturale che fa capo alla città di Bari ed in particolare ad uno storico locale, il “Fez”.  Negli anni ’90 attorno al mitico Fez Club si forma così un collettivo di giovani ed interessanti artisti. Paolo Achenza Trio, il Fez Combo, Balanco, Quintetto X, e Intensive Jazz Sextet sono i principali esponenti di questo incredibile ritrovo di personalità creative. Un melting pot di diversi musicisti, che prima di tutto sono amici, cresciuti insieme, e sono accomunati  da affinità intellettuali, musicali e politiche. Sono sognatori, amanti del jazz vintage, estimatori della "Nouvelle Vague", collezionisti di vinili, esperti di design e grafica, appassionati di poesia beat e della letteratura rivoluzionaria di Jean Paul Sartre e Boris Vian. Ma Conte è andato oltre: ha creato l'etichetta Schema, che ha dato a molti di questi artisti una casa dove produrre i loro lavori sviluppando un vero marchio di fabbrica che si è distinto nel tempo come la punta di diamante dell’approccio italiano  all’acid jazz, alla bossa ed al jazz. Infine è da sottolineare la produzione personale del musicista barese: fatta di album sofisticati e carichi di contenuti, opere che hanno ottenuto riconoscimenti in Italia e nel resto del mondo, facendo scoprire una via nostrana alla musica intelligente e di qualità. Other Directions è il disco della svolta, perché non solo è un salto in avanti rispetto al precedente Jet Sounds ma è in assoluto un album di pregevolissima fattura, completo e variegato, stimolante e modernissimo. Un risultato ottenuto attraverso un alacre lavoro di collaborazione con alcuni musicisti jazz italiani di alto livello che hanno pescato nel loro background fatto di avanguardia e tradizione ma sempre ricco di swing e genuino senso del groove. Nicola Conte ha fatto un lavoro magnifico, sfruttando al meglio le singole personalità artistiche per creare un dipinto sonoro in grado di riflettere la perfetta fusione di jazz e bossa, sulla scia dello storico movimento dei primi anni ’60, ma muovendosi in avanti verso qualcosa di più moderno. Arrangiamenti sofisticati, ricchi di soul, di soluzioni originali e tuttavia sempre accessibili, spingono Other Directions in una dimensione nuova che pone questa musica oltre i limiti dei due generi, andando così a creare un linguaggio in qualche misura inedito e dinamico. Su "Sea and Sand," primo brano del disco, l’ospite d’eccezione Till Bronner suona la tromba e canta nel suo stile ispirato a Chet Baker nel contesto di una affascinante atmosfera latina. "Wanin' Moon", ha come ospite la brava vocalist Bembe Segue, ma sono il sassofonista Daniele Scannapieco ed il flicornista Fabrizio Bosso, con i loro stupendi assoli, che catturano il centro della scena. Le ritmiche afro-brasiliane su "Nefertiti" (nessuna relazione con l’omonimo di Miles Davis) guidano un’unisono di fiati potente e suggestivo con alle spalle una eterea parte vocale: la tromba di Bosso è protagonista del primo assolo, seguita dal sax e da un lucido intervento di pianoforte. “Impulso” parte con il vibrafono di Pierpaolo Bisogno in un bellissimo crescendo be bop dove tutti i solisti trovano lo spazio per far correre fluidissimo lo spirito del jazz. "A Time For Spring" è caratterizzata fin dal suo inizio dal velato richiamo al classico walzer jazz di "Take Five", ma resta originale nella sua estetica suo pop-jazz che unisce bossa e hard bop. I brani si susseguono tutti uno dopo l’altro con invidiabile fluidità, senza punti deboli. La bossa nova è la ruota attorno a cui tutto gira, e Nicola Conte, sapientemente, arricchisce di colori e finezza cromatica le complesse trame musicali di Other Directions. L'atmosfera è rilassata, il jazz è arioso e fresco, ma anche complesso ed articolato.  Ascoltate ad esempio "Dharma Bums" la cui esecuzione è precisa e ricca di soul e groove sull’ennesimo ritmo che rimanda a Jobim, Stan Getz, Gilberto Gil e  a tutti gli eroi dell’epopea brasiliana della bossa nova. I tredici pezzi sono uno più bello dell’altro e, senza soluzione di continuità, contribuiscono tutti a formare un affresco jazzistico di luccicante bellezza estetica e formale. I richiami culturali e le citazioni sono parte integrante di questo stupendo album, che rappresenta a tutti gli effetti la sintesi dell’estetica globale di Conte. Si tratta di un vero disco di jazz adatto a coloro a cui magari non piace il jazz, ma di sicuro anche gli esperti appassionati di questo genere saranno deliziati dalla sua poliforme imprevedibilità, nella  quale il ritmo è un elemento centrale di ogni composizione e tuttavia il lirismo e l’intensità dei temi musicali non viene mai meno. L’album è stato premiato da un grande successo di pubblico, largamente inaspettato ed anche per questo particolarmente gradito, ma assolutamente meritato. Other Directions è la registrazione perfetta per chiunque ami il jazz e soprattutto la bossa nova: prima di tutto è suonato benissimo, poi è alla moda, è elegante, è sofisticato e soprattutto è intelligente, come raramente capita di ascoltare. Grande Nicola Conte!