Earth, Wind & Fire - That's The Way of The World


Earth, Wind & Fire - That's The Way of The World

Gli Earth, Wind & Fire: i granitici, eterni, poliedrici E.W.&F. Sono stati (e sono) uno dei gruppi musicali più acclamati da parte dei critici e più amati dal pubblico sia negli anni '70 che nei decenni a seguire, fino ai giorni nostri. Questo favoloso collettivo musicale fu concepito dal batterista, band leader, compositore, e occasionalmente anche vocalist Maurice White. La visione musicale di EWF ha nel funk la sua base, ma incorpora anche jazz, soul, gospel, pop, rock, psichedelia, blues, folk , musica africana, e, in ultimo anche la disco. Insomma un caleidoscopio musicale in grado di attraversare gli stili e le tendenze nel quale gli EWF sono riusciti a sintetizzare un linguaggio unico e originale, mai eguagliato da nessun altro. Il cantante Philip Bailey ha dato al gruppo una dimensione in più con il suo talento nelle ballate oltre che per la sua bravura anche nei brani funk. Questa è una band in grado di suonare qualsiasi cosa: dal soul in stile Motown, al groove bollente e ruvido alla James Brown e perfino improvvisare in ambito jazz-fusion. I loro spettacoli sono sempre stati elaborati e dinamici, diventando nel tempo via via più sofisticati. Espressione di una versatilità e di un eclettismo senza pari, gli EWF erano portatori di un concetto più ampio della sola musica, un’idea pervasa da un alone di spiritualità cosmica e da una sorta di positività mistica in grado di emozionare profondamente l’ascoltatore. In una sconfinata discografia, che inizia nel 1971 ed è ancora in evoluzione, non è davvero cosa facile selezionare un album di cui parlare, tuttavia se si deve fare una scelta, credo che sia giusto occuparsi di quello che potrebbe essere il capolavoro assoluto degli Earth Wind And Fire: "That's The Way of The World". Pubblicato nel 1975 fu il sesto album del gruppo. Bellissimo, energetico, professionale, sincero, elegante. Questi sono alcuni aggettivi che possono descrivere That's The Way of The World. Non è certo un azzardo definire questo lavoro come uno dei punti più alti della produzione funk / soul / R & B degli anni '70 ed è di fatto un compendio di tutto ciò per cui la band è conosciuta. Qualità ed equilibrio senza compromessi. La chiave per apprezzare l'album sta nel vedere questo  lavoro come un riassunto sintetico della carriera degli EWF. La produzione è nella tradizione del loro materiale degli anni ’70:  come al solito è ricca e variopinta, ma di certo questo è un album dove nel gruppo è palpabile  l’esperienza che consente agli Earth Wind And Fire di proporre del materiale lucido, sebbene si sia ancora lontani dalle tendenze soul disco che verranno al termine del decennio. La band è concentrata sulle composizioni, che rappresentano la vera forza motrice del gruppo sin dalla sua nascita, e in effetti la qualità delle canzoni è elevatissima. Dal sapiente uso della sezioni fiati alle gagliarde soluzioni ritmiche per finire con le splendide armonie vocali, ogni aspetto del song writing è curato alla perfezione. Un cantante come Philip Bailey si dimostra all’altezza del compito in ogni situazione, dando così una marcia in più al gruppo che peraltro si distingue anche nelle parti strumentali. L’apertura dell’album è affidata a “Shining Star” il cui riff iniziale di chitarra è di per se già un classico che è in grado di colpire da subito l’ascoltatore. “That’s The Way Of The World” e “Reasons”  offrono delle magnifiche armonie guidate dal piano elettrico a far da sostegno alle melodie orecchiabili e immortali di questi che sono due dei brani più famosi degli EWF. Ballate in grado di emozionare senza risultare mai melense o eccessivamente edulcorate. E come sempre anche la sezione fiati è un vero piacere da ascoltare: melodica e discreta sui pezzi più tranquilli, ma assolutamente vigorosa e potente sulle canzoni più veloci ed aggressive. Ad esempio “Yearnin 'Learnin'” vede i fiati innestarsi alla perfezione in un crescendo entusiasmante che regala un quid in più ad una canzone già vivace. “Happy Feelin’” propone il basso di Verdine White in evidenza, un bel cantato carico di soul impreziosito dagli intrecci vocali e da una chitarra che si fa sentire più del solito. Gli Earth Wind And Fire si resero conto proprio con questo album epocale che non dovevano più separare la sperimentazione dalla canzone nella sua forma tradizionale. Ma ad ogni modo uno stupendo strumentale come “Africano” è la dimostrazione che la band può esprimersi ugualmente bene sia che si tratti di una canzone, sia che il brano sia un complesso pezzo di funk jazz. Da questa sintesi tra l’anima jazzistica e quella più melodica nasce un brano vincente come quello che chiude l’album: “See The Light” dispone di una sezione ritmica che si muove su sentieri non ortodossi, spettacolari interventi di Moog, di sassofono e di kalimba, tutto legato da una parte vocale armonicamente incantata, in cui cori e solisti si intrecciano per creare la vera magia. In conclusione si può ritenere, senza sbagliare di molto, che That’s The Way Of The World  sia la quintessenza degli Earth, Wind & Fire. Un disco pieno di idee musicali, che riunisce tutte le peculiarità del gruppo in un pugno di canzoni straordinarie. Questo in fondo è sempre stato il punto di forza di questo mitico gruppo: scrivere bellissima musica. Non tutto quello che hanno prodotto negli anni ha funzionato, ma quando si sono espressi al loro meglio, gli Earth Wind And Fire hanno saputo confezionare davvero dei grandissimi album da consegnare al futuro, proprio come That’s The Way Of The World.