Benny Goodman – Benny in Brussels


Benny Goodman – Benny in Brussels

Ipotizzando un ideale trittico di strordinari musicisti legati al mondo dello swing e delle big band, dopo Duke Ellington e Count Basie non poteva mancare un altro gigante come Benny Goodman. Classe 1909, Goodman nacque a Chicago da poveri immigrati ebrei provenienti dalla Russia, è iniziò a studiare la musica ed il clarinetto in giovanissima età, incoraggiato proprio da suo padre. Nella sua città, nuova capitale del jazz degli anni Venti, il giovane Benny Goodman si distinse subito nelle sue esibizioni per l'eleganza formale e la notevole raffinatezza stilistica, oltre che per l'evidentissimo rispetto delle regole armoniche, di ovvia scuola europea. Cominciò presto a pubblicare dischi sotto il proprio nome ed anche se ancora acerbo non mancò di farsi notare ed apprezzare anche presso il grande pubblico. Negli anni '30 suonò con band di livello nazionale: quelle di Red Nichols, Isham Jones e soprattutto Ted Lewis. Nel 1934 Goodman fondò finalmente la sua propria Big Band che unì per la prima volta musicisti bianchi e di colore: anche questa fu una piccola rivoluzione. Con il suo perfetto fraseggio e la sua tecnica sopraffina raggiunse in pochi anni il riconoscimento non solo del mondo Jazz ma anche di molti appassionati di musica estranei al jazz stesso. Una curiosità: nel 1928 Goodman registrò l'unica testimonianza a noi nota nella quale si cimentò occasionalmente con il sassofono, sia alto che baritono. Il suo strumento elettivo fu per sempre il clarinetto, strumento del quale è probabilmente il solista più famoso della storia del jazz. L’album “Benny in Bruxelles” (Columbia, originariamente pubblicato su due LP separati) è stato registrato durante la Brussels World Fair del 1958, tra il 25 e il 31 Maggio ed in realtà ne esiste una versione ancora più completa con un ulteriore terzo disco. Benny Goodman è venuto in Europa molte volte nel corso della sua carriera, ricevendo sempre un’accoglienza entusiastica, a dimostrazione di una popolarità che anche nel dopoguerra non smise di restare viva. Questa registrazione dal vivo è una delle sue incursioni più note nel Vecchio Continente. In quell’occasione Goodman era accompagnato dalla sua big band (sebbene si sia esibito anche suonando alcune canzoni con formazioni più ristrette), alla quale si era unito come ospite speciale il celebre cantante Jimmy Rushing. Come indicato nelle note di copertina originali, anche in questa occasione la big band fu accolta molto bene dal pubblico europeo. Un successo così travolgente da convincere la Columbia ad acquisire le registrazioni effettuate nell’occasione dalla Westinghouse Broadcasting Company per poi pubblicarle nei due (poi diventati tre) diversi album intitolati per l’appunto “Benny in Bruxelles Vol.1, Vol. 2 e Vol. 3”. Sulla versione tripla sono presenti, come detto, non solo i due album originali, ma ogni altra registrazione conservata di quella incredibile settimana di concerti. Oltre a Benny Goodman, spiccano in queste registrazioni il bravo cantante Jimmy Rushing, lo straordinario sassofonista Zoot Sims, il trombettista Taft Jordan ed il pianista Roland Hanna (che era ancora sconosciuto all’epoca), in seguito protagonista di una bella carriera da solista. Il repertorio copre tutti i classici del clarinettista, catturato in splendida forma e supportato da un’orchestra composta dai suoi fidati elementi, ciascuno dei quali dotato di grande talento. L’amalgama della big band è perfetta, il sound è trascinante e festoso pur non mancando di sfumature ed accenti diversi e variegati che non fanno altro che mettere in luce l’indiscussa qualità del band leader, che sul palco appare come un vero e proprio istrionico mattatore. Sempre in perfetto controllo sul suo clarinetto, capace di voli virtuosistici entusiasmanti ma anche di morbide e sensuali interpretazioni sulle ballads, Benny Goodman è stato di fatto un vero e proprio guru del suo strumento ed al contempo un direttore d’orchestra tra i più competenti e talentuosi dell’intera storia del jazz. La sua stella brilla luminosa nel firmamento della musica del secolo scorso.