Valeriy Stepanov – New Beginnings


Valeriy Stepanov – New Beginnings

Meno 'dalla Russia con amore' e più 'dalla Russia con groove',  questo potrebbe essere lo slogan  più adatto a sintetizzare lo straordinario talento del tastierista russo Valeriy Stepanov in occasione del suo debutto discografico intitolato 'New Beginnings'. Gli appassionati di smooth jazz e tutto il mondo della fusion erano pronti da tempo per celebrare l’arrivo di questa ventata di energia e creatività dall’est Europa. Nato sulla rete, attraverso oltre tre milioni di visualizzazioni su You Tube, questo fenomeno approda finalmente al mercato discografico con un album che sintetizza ed esalta le doti di pianista e le capacità compositive di Valeriy. Stepanov è senza dubbio un musicista sopraffino, uno di quelli in grado di coprire l'intero spettro stilistico del jazz, partendo dal mainstream tradizionale, che su "New Beginnings" è decisamente un mero sentore, fino a quello che è il suo vero marchio di fabbrica, ovvero una fusion energetica e vitale. Il pianista russo può essere descritto con precisione delineandolo come un sorta di punto di contatto tra un moderno Chick Corea ed il Jeff Lorber delle ultime uscite. Ciò che rende Valeriy un personaggio musicale unico, in grado di distinguersi dalla massa, è la sua superba padronanza del ritmo e il suo eccellente gusto per la melodia, la sua energia senza limiti e una tecnica eccezionale, solidamente fondata sullo studio e l’applicazione. La sua formazione inizialmente gestita dal padre, è stata in seguito portata a compimento con l’aiuto del violoncellista di fama mondiale Mstislav Rostropovich, il quale grazie alla sua influenza ha dato a Valeriy l’opportunità di usufruire di una borsa di studio alla prestigiosa Scuola Centrale di Musica del Conservatorio di Stato di Mosca. In aggiunta a questi studi musicali prestigiosi, ci sono poi i sei anni di esibizioni e registrazioni con la sua band VSAK. E’ così che Stepanov ha coltivato sempre di più il suo talento: adesso a 27 anni, è assolutamente pronto per unirsi al crescente gruppo di artisti dell'Europa dell'Est che hanno trovato fama e successo musicale sia in Europa che in America. Tuttavia, va detto che il suo viaggio artistico è stato per certi versi più impegnativo della maggior parte dei suoi colleghi. Stepanov è nato nella città di Irkutsk, vicino al confine mongolo e al lago Baikal,  un luogo aspro e ostile, dove fare musica ed affermarsi non è proprio un’operazione facile. Lui ha superato i problemi con lo studio e la passione, ponendo così le basi per diventare l'artista che è oggi. Ma la storia di Valeriy Stepanov è davvero sintomatica dei tempi odierni, è una storia in cui internet, combinato con un talento strabordante. può spingere fino alle luci del palcoscenico globale anche un musicista relegato ad una posizione geografica per così dire decentrata. "New Beginnings" è il primo capitolo di questa storia e si apre con l’energetico smooth jazz di "Happy People", alla fine dell’album proposto anche in versione radio edit. Stepanov si presenta con una chiave accessibile e tuttavia illuminante rispetto al suo talento di pianista: pianoforte prima e piano elettrico a seguire. L’intervento del violoncello di Vsevolod Guzov suonato in stile jazz e uno spruzzata di fiati synth sono altri tocchi geniali che si rivelano la ciliegina su una torta già molto gustosa. Il primo brano da servire alle radio è 'Tonight', un'altra incursione nello smooth jazz perfettamente tagliato per i gusti degli appassionati di tutto il mondo. Un pezzo che è ulteriormente rafforzato dall’ inconfondibile contributo alla chitarra dell'unica e sola U-Nam. E’ il sax supremo di Marion Meadows invece che presta la sua voce a "Look At The Stars", una canzone romantica e delicatamente melliflua. 'Walk In The Park' è un altro ottimo modo per gustarsi la brillante destrezza di Valeriy sulla tastiera del pianoforte, in un brano che ha tutti gli stilemi del più classico degli smooth jazz. La festa continua con l'abbagliante groove contemporaneo di "Twilight Sky" che propone un ritmo vivace e una melodia accattivante: un viatico ideale  per il favoloso assolo di piano elettrico di Stepanov. Il bel funk jazz di "No Doubt Now" mette in mostra la personalità musicale del tastierista russo, che davvero suona più come un nero di New York che come un siberiano. Ottimo anche l’intervento di sax alto di Andrey Chmut. C’è da aggiungere che Valeriy è anche un ottimo batterista e cita il grande Dave Weckl come una delle sue principali influenze. Non è quindi sorprendente che abbia incluso nel  suo primo album una versione di 'In Common', brano proposto nel 1990 da Weckl  e originariamente scritto ed eseguito dal Peter Mayer Group. L’inizio evoca le atmosfere dei The Rippingtons al loro meglio e Chmut viene ancora una volta coinvolto per quello che suona come uno dei pezzi più moderni e intriganti del disco. Il groove potente di "Half Moon" vede Valeriy creare magicamente un crescendo sorprendente che sfocia in un assolo di synth da brividi. 'Snowbreeze' è caratterizzato da una superba leggerezza di tocco e da un'atmosfera morbida che è bellezza smooth jazz allo stato puro. Se poi volete restare meravigliati e affascinati dal talento di Stepanov non dovete far altro che prestare la massima attenzione a come il pianista rende omaggio al leggendario Herbie Hancock:  il risultato è una sontuosa rielaborazione del classico degli Headhunters 'Butterfly' che stupisce per originalità e gusto. Probabilmente uno dei migliori momenti dell’intero album. “Heartburn” è un ulteriore tassello che va ad aggiungersi a questo bellissimo mosaico fatto di funk, di jazz e di virtuosismo: l’intervento di pianoforte acustico è di quelli che lasciano il segno e così quello di sax. Chi ha conosciuto Stepanov attraverso i filmati su You Tube probabilmente si aspettava un album più coraggiosamente orientato verso il jazz ma è doveroso sottolineare che «New Beginnings»  è solo il primo capitolo di quella che, ne sono certo, sarà una lunga e luminosa carriera da parte di un talento cristallino. Un musicista che rappresenta una magnifica vetrina per l'arte, riuscendo nell’impresa di sintetizzare abilità tecnica, scrittura e capacità di produzione in una unica poliedrica personalità. Ben vengano dall’Est Europa fenomeni di questo livello: di novità e di sferzate di creatività ce n’è sempre un grande bisogno.