Hampton Hawes - Northern Windows


Hampton Hawes - Northern Windows

Hampton Hawes è stato uno dei più prestigiosi musicisti di colore fra quelli nati e formatisi artisticamente in California, e ha contribuito come solista e come accompagnatore all'affermazione della corrente denominata West Coast Jazz. Anche se è meno famoso di altri specialisti dello strumento, Hawes è  da considerare come  una delle figure più importanti nello sviluppo del suono e dello stile del pianoforte nella musica jazz moderna, soprattutto per la sua attività attorno alla metà del 1950. I suoi album di quel periodo sono caldamente consigliati a chiunque non abbia ancora avuto il piacere di ascoltarli. Northern Windows è però tutta un’altra storia: si tratta di una registrazione che segna la fine del periodo di Hampton Hawes con la Prestige Records, durato dal 1972 al 1974. Un breve intermezzo che ci permette di cogliere il pianista nel momento in cui si sentì più libero di esplorare le possibilità che le tastiere elettroniche potevano fornire al contesto del jazz. Venuto dopo gli album Universe, Blues For Walls e il live Playin' In The Yard, questo lavoro rappresenta un’eccellente appendice di un momento unico ed emozionante nella carriera di Hampton Hawes. L’arrangiatore di Northern Windows è David Axelrod, il che significa che, oltre dagli amanti del jazz tradizionale, questo disco potrà tranquillamente essere gradito anche da quelli del funk jazz. Si tratta comunque di un album molto interessante e di grande attrattiva a livello musicale. La produzione di Hawes con la Prestige ha presumibilmente sconvolto i suoi molti fan, che non erano preparati al suo passaggio al mondo dei piani elettrici e delle tastiere. Va detto comunque che Northern Windows è ancora un album in equilibrio perfetto tra le suggestioni “elettriche” e quelle più tradizionalmente acustiche: ci sono brani funk jazz tipici degli anni '70, con il Fender Rhodes in bella mostra, ma ci sono anche alcune fantastiche tracce con Hawes che riabbraccia felicemente il suo pianoforte classico. Ritengo che l'intero album sia di buon livello, con tutte le tracce che si distinguono sia per la qualità compositiva che per l’esecuzione,  indipendentemente dal fatto che suonino acustiche o elettriche. Posso però certamente immaginare come i puristi del jazz, aggrappati al sound degli anni '50 e '60, potrebbero essere indifferenti al suo fascino. A fianco di Hawes figurano due musicisti che vanno a formare il trio di base di questa registrazione: Carol Kaye al basso elettrico e Spider Webb alla batteria. I due, che per un periodo furono anche marito e moglie, non appartengono all’elite del jazz, avendo più spesso suonato in altri contesti. Questo non vuole essere certo un giudizio negativo, anche perché si tratta di turnisti dalla grande esperienza che risultano perfettamente funzionali al progetto di Hampton Hawes. In realtà ci sono sei altri musicisti che meritano solo un "ringraziamento" sulle note di copertina, si tratta di una sezione fiati utilizzata per aggiungere spessore ai complessi arrangiamenti di Axelrod. In ogni caso aggiungono piacere d’ascolto e contribuiscono notevolmente alla creazione del giusto groove, specialmente sui pezzi più orientati al soul-jazz e al funk. L’album è piuttosto corto per gli standard odierni, meno di 35 minuti, ma questa non è sempre una cosa negativa per questo tipo di musica degli anni ’70: l’interesse rimane alto e non ci si annoia. Hampton Hawes è uno splendido pianista, la sua tecnica è perfetta ed è stato a lungo un riferimento stilistico per molti musicisti. Northern Windows evidenzia una miscela perfetta di tastiere acustiche ed elettriche e si avventura nell’esplorazione dei nuovi suoni del jazz: sono quelli emersi alla fine degli anni '60 e che nel decennio successivo presero decisamente il largo in varie forme e con risultati spesso contraddittori. Questo album del 1974 ci mostra il maestro al lavoro per colmare il solco tra il vecchio ed il nuovo mondo del jazz.